Benevento-Udinese 2-4, le pagelle dei giallorossi: male la difesa. Lapadula il migliore, buon impatto di Iago
Benevento CalcioCalcioIl Benevento non sa più vincere, soprattutto in casa. Contro l’Udinese, i giallorossi subiscono la 16a sconfitta di questo campionato. La partita, sbloccata dai friulani già al 3′, non è mai stata in discussione. Evidentemente sbagliato l’approccio di Glik e compagni, come dimostrato dal fatto che due delle quattro reti subite siano state realizzate a inizio frazione. La squadra appare spaesata, confusa e, comprensibilmente, impaurita. Non possono più consolare le reazioni a gara ampiamente compromessa.
LE PAGELLE:
MONTIPO’ 5,5: Altra giornata difficile per lui: dalla sue parti gli attaccanti dell’Udinese, imbeccati da De Paul, arrivano come delle frecce. Forse qualche piccola responsabilità solo sul quarto gol di Braaf.
GLIK 4,5: Da lui ci si aspetta di più. Molto di più, anche dal punto di vista della personalità. Oggi la difesa a tre composta dal polacco, da Barba e da Caldirola ha fatto davvero male. Incomprensibile la dormita in occasione della terza rete friulana. Responsabilità da condividere con Depaoli.
BARBA 4,5: Gli attaccanti di Gotti hanno dato l’impressione di poter fare ciò che volevano. Certo è che le colpe non sono solo sue o della difesa ma anche di un insufficiente filtro da parte del centrocampo. In calo.
CALDIROLA 4,5: Il taglio del quinto dell’Udinese tra il terzo centrale e l’esterno è stata la chiave della partita. Così viene costruito il primo vantaggio dalle parti sue e di Improta e, allo stesso modo, è arrivato il momentaneo 1-3 di Stryger Larsen sul versante opposto. Non propriamente il miglior rientro tra i titolari possibile.
DEPAOLI 4,5: Troppo semplice per gli uomini di Gotti attaccare sulla propria corsia di competenza. Come detto, è corresponsabile della rete di Stryger Larsen. DAL 55′ IAGO FALQUE 6: Uno dei miglior di giornata. Dal suo piede nascono tante occasioni interessanti, ivi compresa quella del quasi gol di Gaich e quella della rete del 2-4 di Lapadula.
DABO 5: Bene in fase di costruzione: garantisce gamba e profondità alla manovra. Meno bene tatticamente. 69′ INSIGNE 5: Non riesce a incidere.
VIOLA 5: Soffre la rapidità e la struttura fisica degli avversari. Sempre freddo dal dischetto. Meno preciso del solito nelle giocate. Ammonito, rischia il secondo giallo alla fine del primo tempo. Per questo Inzaghi lo lascia negli spogliatoi ad inizio ripresa. DAL 46′ SCHIATTARELLA 5: Prova a prendere in mano il centrocampo ma la giornata per i sanniti è di quelle davvero complicate.
HETEMAJ 5: La fase di interdizione riesce poco, l’Udinese fa girare velocemente e bene la palla e il Benevento è sempre in difficoltà. Il finlandese è in evidente riserva dal punto di vista fisico. DAL 55′ IONITA 5,5: cerca di far valere la sua stazza specialmente sui calci piazzati.
IMPROTA 5: Soffre, come tutta la linea difensiva, i tagli dei quinti di Gotti. Nella ripresa, a risultato compromesso, forse complice un arretramento dell’Udinese, riesce a spingere di più sulla corsia destra dove si sposta con il passaggio al 4-3-1-2.
LAPADULA 6: Un rigore procurato e un gol gli valgono la sufficienza. Purtroppo ha dovuto sobbarcarsi l’intero peso dell’attacco sulle sue spalle.
SAU s.v. DAL 23′ GAICH 4,5: Involuzione totale per l’argentino. Dopo la gara, e il gol, dello Stadium l’ex CSKA è praticamente scomparso. Chiaramente, le difficoltà collettive non aiutano un calciatore giovane come lui ma deve dare di più.
INZAGHI 4: Il voto non sta a imputare al tecnico tutte le colpe dell’involuzione che la squadra sta palesando in questo girone di ritorno. Sta di fatto che le eventuali e possibili soluzioni deve essere lui a trovarle. Al di là delle questioni di natura tecnico-tattica, che devono comunque tener conto delle assenze e di una rosa non lunghissima, paiono evidenti degli errori nella gestione dell’aspetto psicologico della squadra che sembra essere il vero tallone d’ Achille di questa fase di stagione. Il Benevento appare come una squadra non capace di invertire la rotta e di uscire dal vortice in cui è, lentamente, entrata. Bisogna correre ai ripari, al più presto.
Foto: Dazn