Dabo: “Domenica partita della vita, non possiamo più sbagliare: vogliamo regalare la vittoria alla città”
Benevento CalcioCalcioCome ogni lunedì sera, è tornato il consueto appuntamento con OttoGol per l’approfondimento settimanale sul Benevento Calcio. Ospite in studio anche Bryan Dabo, centrocampista della squadra giallorossa, che ha parlato del momento della formazione sannita. Ecco le parole del nazionale burkinabé:
SULLA SQUADRA: “La squadra è viva, abbiamo tutto per salvarci, siamo sereni. Abbiamo chiesto di andare in ritiro un giorno prima, da due-tre settimane che siamo in calo non ho visto persone insultarci ma solo caricarci e sostenerci e questo è bellissimo. Queste sono le partite più belle da giocare, sappiamo di poter vincere e fare qualcosa di speciale per la città”.
SULLE PROSSIME PARTITE: “Dobbiamo essere sereni ma con la consapevolezza di lottare per la Serie A, adesso non possiamo più sbagliare, abbiamo quattro finali e dobbiamo provare a far punti contro tutti. Siamo la stessa squadra che ha vinto contro la Juve, ma non siamo la migliore squadra al mondo, ci vuole equilibrio e dobbiamo fare quello che abbiamo fatto all’andata perché ora comincia un nuovo campionato. Penso che possiamo giocarcela in tutte e quattro, bisogna parlare partita per partita perché fare calcoli ora non serve, dobbiamo solo pensare ad essere sereni e giocare con la cattiveria giusta. Domenica è la partita della vita, dobbiamo dare anche il 150% perché il 100% non basta”.
SULLA PARTITA CONTRO IL MILAN: “Il Benevento se la è giocata, ci sarebbe dovuto essere un rosso su Bennacer che poi Pioli con esperienza ha fatto uscire all’intervallo, 70 minuti con l’uomo in più sarebbe stata un’altra partita perché eravamo in gamba, come anche se avesse fatto gol Iago o Lapa, e forse anche se ci fosse stato il rigore per la mano di Ibrahimovic alla fine. Adesso sappiamo che dobbiamo entrare in campo per vincere e fare punti”.
SUL “PROBLEMA” CASA: “In casa facciamo più fatica, forse perché abbiamo una maggior responsabilità”.
Oggi il calciatore, pur essendo stato accordato un giorno di riposo alla squadra, si è andato ad allenare, ed insieme a lui c’erano altri sette compagni.