Vigorito: “Con De Laurentiis potremmo mettere insieme le nostre capacità”

Vigorito: “Con De Laurentiis potremmo mettere insieme le nostre capacità”

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Il Presidente del Benevento ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport, prima di Napoli-Benevento.

Il numero 1 giallorosso ha spiegato i motivi dell’amichevole di stasera e non solo.

Così Oreste Vigorito:

SULL’AMICHEVOLE E SU DE LAURENTIIS: “Era una promessa fatta tra me e De Laurentiis e ora ci siamo detti di mantenerla. Io ho sempre pregato Aurelio di sviluppare questo rapporto fra Napoli e Benevento. Napoli è la squadra della Campania. Stasera ci saranno 500 o 600 tifosi del Benevento che penso che abbiano i colori giallorossi e azzurro. Questo può far solo bene al calcio, possiamo mettere insieme le capacità imprenditoriali di De Laurentiis e quelle di un presidente più piccolo per fare del bene. Io dico sempre alla fine nei 90′ minuti non ci giochiamo la vita, i tre punti li possiamo prendere anche la settimana dopo. Vorrei che Aurelio mi appoggiasse la filosofia che ci s’arricchisce anche perdendo, come io vorrei imparare delle cose da lui”.

SU QUANDO ANDAVA A VEDERE IL NAPOLI: “Era il Napoli di Maradona, non quello di Garibaldi e Giuseppe Mazzini. Era il Napoli di quello studente di università il cui padre gli regalò un abbonamento e io ero in Curva A. Vidi l’intero Campionato in Curva assieme ad altri ragazzi che sognavano Maradona, sogni che tramontarono in certezze e delusioni. Certezze per una vita non facile e delusioni per quei sogni che volevamo portare avanti”.

SU INZAGHI E IBRAHIMOVIC AL BENEVENTO: “Era il momento in cui probabilmente era affascinato da un allenatore che aveva toccato certe atmosfere e io pensavo come lui si era calato umilmente in un allenatore da panni di provincia anche un calciatore poteva iniziare o finire una carriera in quel modo. Era possibile, ma mi fu detto che sarebbe stato meglio non fare una richiesta ad Ibrahimovic a causa del suo carattere e io mi sono fidato alla conoscenza di chi aveva notizie più dirette delle mie”.

SUL MOMENTO DEL CALCIO ITALIANO: “Come scalare l’Everest, si scivola sempre verso il basso ma proverò a salire in cima o quanto meno ad accontentarmi della metà strada”.