VIDEO – Benevento protagonista a C’è Posta per Te: Antonio e Pompea si ritrovano dopo 60 anni
AttualitàBenevento CittàRitrovare il suo grande amore dopo 60 anni: questo il desiderio affidato dal sannita Antonio Tretola, oggi residente a Milano ma originario del Rione Libertà, alla popolare trasmissione di Canale 5, “C’è Posta per Te“. La destinataria della posta è Pompea, un’anziana donna conosciuta diversi decenni fa quanto entrambi vivevano a Benevento. Per la precisione la donna, all’epoca ragazza, abitava nello stesso palazzo in cui viveva la nonna di lui.
Siamo alla fine degli anni ’50: Antonio rimane folgorato dalla bellezza di Pompea e se ne innamora. Purtroppo, però, le cose non vanno per il meglio: come spesso accade a quel tempo, la coppia ha bisogno del beneplacito della famiglia che non arriva. La madre di Antonio, infatti, non è d’accordo sull’unione e mette i bastoni tra le ruote ai due innamorati. Così Antonio, per superare le difficoltà, organizza una fuitina, che però Pompea, spaventata, non porta al termine e scappa.
Le strade dei due, poi, si separano definitivamente con Antonio che si trasferisce, spinto dai genitori che nel frattempo avevano scoperto tutto, a Pieve Emanuele, nei pressi di Milano; mentre Pompea viene spedita dalla sua famiglia a Rivoli, in Provincia di Torino.
Gli anni passano, Antonio diventa vedovo. Il giovane ragazzo che è in lui, però, non ha dimenticato quella ragazza che oltre 60 anni fa gli fece perdere la testa e così si mette alla ricerca della sua Pompea. Trova una foto della ragazza con sua madre, nonostante i rapporti non fossero idilliaci tra le due.
Antonio, quindi, si rivolge alla redazione di C’è Posta per Te che rintraccia la donna e organizza la carrambata. La donna all’inizio fa fatica a riconoscere Antonio: “Chi è questo qui, non lo conosco“, esclama Pompea. Antonio, però, da par suo con la tenacia tipica dei sanniti, non si arrende e inizia a passare in rassegna tutto ciò che piace alla donna: “So che ti piace stare al balcone come Giulietta; che ti piace fare acrobazie“.
Nonostante i racconti di Antonio, a Pompea il ricordo di quegli anni e di quella amicizia particolare proprio non sovvengono. Antonio, visibilmente emozionato, prosegue nel tentativo di farsi riconoscere, dicendole chiaramente il suo nome e cognome, ricordando i padri di entrambi e i rispettivi lavori. Il racconto entra sempre più nei dettagli, rievocando anche la tentata fuitina, al ché la donna rinsavisce e va indietro con la memoria fino al tempo in cui quel giovane aveva perso la testa per lei. Così riconosce Antonio, che fa sempre più difficoltà a reggere la forte emozione e si commuove, e insieme a lui regala diversi momenti di assoluta spensieratezza a tutti tra aneddoti e battute, con l’anziano che nonostante il lungo “esilio” dimostra di non aver dimenticato il dialetto beneventano.
Aperta la busta, i due si ricongiungono ed escono insieme ma prima, però, Antonio ha una consegna speciale per Maria, cui affida i saluti per Maurizio Costanzo: “Saluti a Maurizio, Marì“.