Cittadella dello Sport, Bocchino: “Merito da condividere con la Giunta Nardone: sarebbe impossibile il contrario”
AttualitàDalla ProvinciaSidebar intervistaL’Assessore all’Urbanistica, ai nostri microfoni, dice la sua circa la paternità della costruenda “Cittadella dello Sport”: “E’ chiaro che il merito sia di entrambe: non è che cambia l’Amministrazione e sorge la Cittadella dello Sport, è impossibile“, non escludendo a priori una modifica dell’attuale PUC: “E’ chiaro che parliamo di un qualcosa di molto complesso che dovrà essere oggetto di attente riflessioni“.
SAN GIORGIO DEL SANNIO. E’ notizia di questi giorni che l’Amministrazione comunale intende dislocare il mercato settimanale; qualche giorno addietro – ancora- si era discusso della costruenda Cittadella dello Sport, sulla cui paternità era sorta una polemica tra il sindaco Angelo Ciampi e il consigliere di “Insieme”, Giancarlo Bruno: la certezza, dunque, è che la questione urbanistica sia all’ordine del giorno in seno alla politica sangiorgese.
Proprio di quest’ultima, la futura Cittadella dello Sport, ci occupiamo ora. Della questione, come anticipato sempre su queste pagine, ne abbiamo parlato con l’Assessore all’Urbanistica al Comune di San Giorgio del Sannio, Maurizio Bocchino, in occasione dell’intervista realizzata la scorsa settimana.
Di seguito la nostra intervista.
Per quanto riguarda il botta e risposta che vi è stato sui social tra il sindaco Ciampi e il consigliere Bruno sulla paternità della costruenda Cittadella dello Sport, lei ritiene che i meriti della pianificazione urbanistica di quell’area siano di questa Amministrazione, di quella di Giorgio Nardone o di entrambe? “E’ chiaro che sia di entrambe: non è che cambia l’Amministrazione e sorge la Cittadella dello Sport, è impossibile. Noi abbiamo intercettato una opportunità e abbiamo deciso di renderla fruibile per il Paese. Dove abbiamo visto che il PUC approvato dalla Giunta Nardone potesse garantire una opportunità per San Giorgio e per i sangiorgesi non abbiamo perso tempo. E’ ovvio che su altre tematiche bisognerà capire un po’ meglio la situazione e valutare se si possono fare altre scelte che non penalizzino la vivibilità del Paese“.
Dato che nel botta e risposta tra il sindaco Ciampi e il consigliere Bruno, il sindaco ha avuto modo di evidenziare quali sono -a suo modo di vedere- le criticità del PUC approvato nel 2006 dall’Amministrazione Nardone, parlando di “edificazione selvaggia”, l’attuale Amministrazione ha in programma di modificare il PUC attuale e di ridurre la volumetria edificabile da questo prevista? “La volontà di modificare l’attuale PUC da parte dell’Amministrazione ci sarebbe; è chiaro che parliamo di un qualcosa di molto complesso che dovrà essere oggetto di attente riflessioni. Ad oggi non posso dire che lo faremo ma che valuteremo se sarà possibile farlo. Laddove l’Amministrazione potrà intervenire per rendere questo Paese più vivibile interverrà: il messaggio che deve passare è rendere San Giorgio più vivibile. Se ciò avverrà con una variante del PUC o con un altro strumento ad oggi non lo sappiamo“
Venti anni fa c’erano altre idee per San Giorgio e per l’epoca erano corrette: il Paese viveva un’ascesa anche demografica e non si può rinnegare il passato. Non me la sento di mettermi contro quel PUC perché probabilmente era valido per quegli anni e per la visione che si aveva davanti negli anni in cui è stato approvato. Non ho gli strumenti, la capacità e il titolo per dire che chi ha lo fatto ha sbagliato; mi permetto solo di dire che oggi, nel 2022, quella strada non è percorribile. E’ chiaro che chi ha fatto il PUC all’epoca lo ha fatto sicuramente con intenzioni buone ma oggi è ovvio che la visione che si ha oggi di San Giorgio non è quella di venti anni fa.
Dobbiamo considerare che oggi in Piazza Risorgimento risiedono 14 persone. Vogliamo fare altri palazzi? Allora, perché non abbelliamo quello che già c’è, perché non ci affidiamo alle energie rinnovabili e facciamo un discorso di ecosostenibilità rispetto alle nostre abitazioni?.
Cambiare un PUC non è facile, bisognerà anche avere il rispetto del pregresso, ci sono delle situazioni che vanno rispettate. Detto ciò, nei prossimi anni potremmo modificare l’attuale PUC prevedendo una riduzione della volumetria edificabile: questo, però, non deve allarmare nessuno perché deve essere vista nell’ottica di una San Giorgio più vivibile, più ecosostenibile. Per cambiare le cose dobbiamo modificare il PUC, perché ad oggi i privati hanno la possibilità di costruire oltre quello che è il fabbisogno cittadino. E’ chiaro che bisognerà trovare il giusto equilibrio e non è che chi ha 100 mq si dovrà ritrovare con 5 mq edificabili”.
Potremmo dire che il cittadino dovrà essere contento di rinunciare a una parte della volumetria di cui oggi dispone perché quella perdita – chiamiamola così- la recupererà in vivibilità? “Esattamente, questo è il concetto. La salute non è solamente lo stato di malattia ma nel concetto di salute c’è anche quello di vivere nella maniera più serena possibile.
Credo si debba fare un po’ più di qualità a scapito della quantità. L’idea, in linea generale, è quella di ridurre l’impatto ambientale: bisognerà ridurre, in qualche modo, la volumetria edificabile prevista nell’attuale PUC. Chiaramente, bisognerà trovare l’equilibrio. In linea generale, secondo noi, San Giorgio è stato sfruttato troppo a livello ambientalistico. La zona di Viale Aldo Moro ne è l’esempio. Ci sono ancora, però, degli spazi aperti, che si possono riempire. Anzi, si devono riempire perché non si possono lasciare così. Non solo nella zona di Viale Aldo Moro ma ci sono tanti spazi in altre aree“.
Riempire in che senso? “Riempire nel senso di costruire“. Costruire ancora? “Sì. Il PUC attuale lo consente, prevedendo un alto indice di edificabilità“.
Tornando alla Cittadella dello Sport, secondo il PUA approvato l’altra settimana dall’Amministrazione comunale, quali sono le opere previste a carico del privato di cui beneficerà il Comune? “Le opere che, secondo il PUA approvato in Giunta comunale, il privato dovrà realizzare per il Comune saranno i parcheggi; oltre, ovviamente, ai 17.500mq previsti dalla perequazione“.