S. Giorgio del Sannio. Variante PUC, Ciampi: “Macroscopiche illegittimità. Interessi privati dei precedenti amministratori”
AttualitàDalla ProvinciaL’assessore all’Urbanistica, Maurizio Bocchino: “Questa è la Waterloo dell’Amministrazione Pepe”
SAN GIORGIO DEL SANNIO. “Appena ci siamo insediati, abbiamo notato delle lacune procedimentali abbastanza evidenti che hanno poi portato alla necessità di fare ulteriori verifiche. Abbiamo, perciò, affidato a un noto docente universitario il compito di valutare se le procedure messe in atto dalla precedente amministrazione rispondessero o meno alle prescrizioni di legge“. Ha esordito così il sindaco Angelo Ciampi nella conferenza stampa convocata per spiegare l’annosa questione relativa alla variante PUC approvata nel 2021 dall’Amministrazione Pepe.
“Dal parere del Professore Feola – ha proseguito Ciampi – a cui abbiamo affidato l’incarico, sono emerse delle macroscopiche difformità e delle macroscopiche illegittimità: in particolare, il parere evidenzia come il piano adottato fosse carente dei requisiti di legge. Il Professore Feola ha evidenziato la carenza dei pareri del genio civile in materia di rischio sismico, dell’autorità di bacino rispetto al rischio idrogeologico, della sovraintendenza dei beni culturali e dell’Asl. Per cui -ha spiegato il primo cittadino-, il parere espresso dal luminare rende necessario l’annullamento della delibera di approvazione del piano nonché della delibera di giunta di approvazione del piano“.
“Quindi, ora porteremo la questione dinanzi alle commissioni e poi convocheremo il Consiglio comunale per l’annullamento del piano. Poi dovremo fare una delibera che annulla anche il passaggio che ha consentito l’adozione del piano“. Ha concluso, nella sua prima parte di intervento, il sindaco prima di passare la parola al vice sindaco e assessore all’Urbanistica, Maurizio Bocchino che ha esordito sferrando un duro colpo alla precedente amministrazione “Se la sconfitta del 4 ottobre è stata la Caporetto per quella amministrazione, questa è la Waterloo“, per poi fare una breve cronistoria della vicenda: “Non avremmo mai sollevato la questione “variante” se non fossimo stati sicuri di quanto stavamo sostenendo. Poi, per ulteriore conferma, abbiamo fatto delle altre verifiche. Nelle scorse settimane qualcuno ha provato a risolvere la questione parlando di una presunta dichiarazione di conformità da parte della Provincia ma anche la Rocca aveva intimato al Comune di acquisire i pareri di cui abbiamo fatto menzione prima, tra i quali quello geosismico, la cui mancanza ha portato alla nullità della variante“. Infine, l’assessore Bocchino ha aggiunto che “non è possibile scaricare la responsabilità di ciò sui tecnici e su chi ha redatto la variante, essendoci – a suo modo di vedere – chiare responsabilità politiche“.
“Con questo parere non viene bocciato soltanto uno strumento urbanistico ma un modo di stare in politica, un modo di concepire le istituzioni, un modo di concepire i rapporti con la gente che è stato un modo caratterizzato sempre dalla predilezione per gli interessi personali a discapito di quelli della comunità” la bordata di Ciampi, che nel riprendere la parola ha messo nuovamente nel mirino l’Amministrazione Pepe.
Il sindaco, poi, è entrato nel dettaglio di quelle che a suo modo di vedere sono le storture contenute nella variante al PUC del 2021, oggetto della discordia: “La prima cosa da evidenziare è la trasformazione del campo sportivo da zona ad attrezzatura sportiva a zona ERP, ovvero zona per l’edilizia residenziale pubblica. Quindi – ha proseguito Ciampi – perde la sua destinazione pubblica per andare a privilegiare un intervento di realizzazione di manufatti edilizi che mettono al centro interessi privati.
Inoltre, va rimarcata, all’interno della variante del 2020 (approvata nel 2021), la presenza di diffusi interessi di amministratori dell’epoca. Credo che sia storia recente secondo la quale il terreno di proprietà dell’ex sindaco sia passato da zona ad alto interesse ambientale a zona di completamento“.
“Altri interessi hanno riguardato la trasformazione di zone di proprietà di amministratori di ruolo semi apicale – ha continuato il sindaco – con individuazione di queste aree con un indice di costruzione molto più alto. Ancora: all’interno di questo piano sono stato previste trasformazioni d’uso di alcune zone da grande distribuzione a piccola e media distribuzione, aumentando il valore di questi beni. Poi: il piano del 2014 prevedeva una viabilità di progetto che avrebbe consentito anche il decongestionamento del centro abitato. Di questa viabilità, prevista nel 2014, non si ha notizia nel piano del 2020. Caso strano anche qui c’erano interessi di qualche amministratore che probabilmente ha ritenuto di fare valutazioni di segno diverso“.
“Sono emerse – ha concluso il primo cittadino – anche diverse violazioni di disposizioni normative, come l’art. 78 del 276 che prevede l’obbligo di astensione in capo agli amministratori che debbano partecipare a deliberazioni che coinvolgano interessi diretti o indiretti proprio o di parenti. Ascrivere queste responsabilità ai tecnici è di una bassezza istituzionale e comportamentale che meriterebbe ben altre considerazioni“.