S. Giorgio del S.| Variante PUC, slitta il voto: la maggioranza accoglie la proposta di Bruno
PoliticaBruno: “Revochiamo la variante al Puc per le errate scelte urbanistiche piuttosto che annullarla per assenza dei pareri”. Il vice-sindaco Bocchino lo ringrazia: “Questo è il modo corretto di fare opposizione”
SAN GIORGIO DEL SANNIO. Non priva di colpi di scena la seduta di Consiglio comunale di San Giorgio del Sannio; in un corposo ordine del giorno figurava il tanto atteso argomento sulle determinazioni da intraprendere sulla variante al PUC approvato dalla Giunta Pepe.
I lavori dell’assise sono stati aperti dal Presidente del Consiglio Comunale, dott. Gisismondo Fragassi che, dopo le formalità di rito, ha invitato i componenti dell’assemblea a tenere un minuto di silenzio in favore delle vittime della guerra in Ucraina.
A seguire il vice-sindaco dott. Maurizio Bocchino ha espresso vicinanza e cordoglio alle famiglie delle vittime del covid-19 in occasione della giornata mondiale delle vittime della pandemia. Il seguito è stato movimentato da una mozione di rinvio della seduta di Consiglio proposta dal Consigliere di minoranza, l’Avv. Giancarlo Bruno, il quale ha lamentato l’ennesima mortificazione della dialettica istituzionale e violazione dei diritti dei Consiglieri affermando che la maggioranza non avrebbe previamente convocato la conferenza dei capigruppo. La mozione, come prevedibile, è stata rigettata dalla maggioranza.
Così si è passati alla discussione del primo punto all’ordine del giorno, introdotto dal vice-sindaco Bocchino il quale ha spiegato le motivazioni che hanno portato l’Amministrazione comunale ad avviare la procedura di annullamento in autotutela della variante al PUC approvata dalla Giunta Pepe nel febbraio 2021. L’assessore all’urbanistica ha posto l’accento sulla mancanza di quattro pareri propedeutici e necessari per l’adozione del provvedimento amministrativo e sull’illegittimità di una variante orientata più ad interessi personali che non a interessi pubblici e collettivi, richiamando, a sostengo del proprio operato, il parete pro veritate espresso dal Prof. Avv. Feola.
A tal riguardo il Consigliere di opposizione Bruno ha dichiarato di appartenere a quella parte politica che nel 2020 e 2021 ha proposto una ferma opposizione alla variante al PUC unitamente all’amico fraterno e compianto Claudio Ricci e alla Consigliera comunale Francesca Pedicini, che, all’epoca dei fatti, si è distinta nel denunziare irregolarità e illeciti nella redazione della variante. Bruno si è dichiarato pronto a votare in favore di una decisione che possa privare di effetti giuridici quella variante a condizione che ciò avvenga nel rispetto della legge. La sua proposta è stata quella di procedere alla discussione delle scelte politiche e urbanistiche fatte dalla precedente Amministrazione comunale e bocciarle con lo strumento della revoca ai sensi dell’art. 21 quinques L. n. 241/90. Ricorrere allo strumento dell’annullamento in autotutela ex art. 21 nonies per assenza dei pareri – a suo avviso – appare una “scusa” o un pretesto, che presta il fianco a numerosi rischi legali e giudiziari. A storcere il naso, rispetto alle argomentazioni del consigliere Bruno, il vice-sindaco che ha dichiarato di non aspettarsi un discorso del genere da un “Uomo di legge” (riferendosi, appunto, al consigliere Bruno n.d.r.) e il Presidente del Consiglio Fragassi che ha invitato il consigliere di Insieme a rispettare il tempo di intervento.
La parola, dunque, è passata all’altro gruppo di opposizione e, precisamente, all’Avv. Giuseppe Ricci, il quale ha, invece, messo in evidenza una serie di incongruenze della maggioranza, la quale avrebbe dato priorità alle accuse piuttosto che alle spiegazioni. Ricci ha chiesto a gran voce il motivo per il quale non sia stato acquisito il parere del tecnico redattore della variante, spiegando che sussistono competenze che spettano ai politici e competenze che spettano ai tecnici. “, ha sottolineato il consigliere.
Ha precisato -sempre il consigliere di “Bene Comune”, altresì, che il Prof. Feola per quanto autorevole e prestigioso interprete della normativa urbanistica, è pur sempre un consulente di parte e la sua relazione contrasta con quanto scritto da un altrettanto autorevole e prestigioso urbanista, l’Avv. Silvio Ferrara, parere depositato agli atti.
Non si è fatta attendere cruda risposta prima del dott. Maurizio Bocchino e poi del sindaco Ing. Angelo Ciampi che hanno messo in luce gli errori lasciando intendere, in alcuni casi, la malafede della precedente Amministrazione, la quale avrebbe proceduto alla modifica di alcune particelle di privati cittadini, conferendogli dei vantaggi patrimoniali.
L’Avv. Giancarlo Bruno nell’esprimere la sua dichiarazione di voto, proseguendo nel discorso interrotto e quindi ribadendo la sua assoluta e netta avversità alla Variante in questione, ha manifestato dubbi sulla legittimità dello strumento utilizzato, mettendo in guardia il Consiglio comunale che tale modo di procedere avrebbe potuto dare il via a numerosi contenziosi. Alle contestazioni mosse il consigliere ha letto in aula l’art. 21 nonies della L. 241/90, fondamenta del suo discorso, invitando la maggioranza a riflettere bene prima di prendere decisioni.
Dopo un attimo di indecisione, il Sindaco ha proposto una sospensione di quindici minuti dei lavori del Consiglio per procedere alla verifica di quanto asserito dall’Avv. Bruno ed eventualmente trovare una soluzione condivisa; all’esito di un fitto confronto e dopo aver consultato il Prof. Feola, la maggioranza ha proposto il rinvio della decisione sul punto al prossimo Consiglio comunale, già fissato per venerdì 25 marzo, con l’assessore Maurizio Bocchino che ha ringraziato il consigliere Bruno, elogiandone il modo di fare opposizione.
A quel punto i Consiglieri di minoranza hanno abbandonato l’aula in segno di protesta avverso il mancato accoglimento della mozione pregiudiziale e i lavori sono proseguiti con l’approvazione all’unanimità da parte della maggioranza di tutti gli altri argomenti all’ordine del giorno, tra i quali anche la risposta dell’assessora Giovanna Annese all’interrogazione del consigliere Bruno sullo stato dei pagamenti agli operatori ecologici da parte della GPN (cui sarà dedicato un articolo a parte n.d.r.).