Salva-Comune, Lonardo: “Vanno considerati anche i comuni più piccoli e le aree interne”
Politica“Ritengo che lo Stato, laddove ci siano situazioni di conclamata difficoltà non ascrivibili alle amministrazioni in carica, non debba fare discriminazioni tra grandi e piccole realtà”, ha affermato la senatrice.
“Ringrazio il presidente Draghi per l’attenzione mostrata nei confronti della città di Napoli. La firma dell’accordo salva-Comune per affrontare il deficit ed evitare il default, prevista per oggi al Maschio Angioino, è un segnale importante di vicinanza da parte dello Stato, ma anche l’unico modo per rimediare ai disastri delle gestioni passate, che hanno prodotto un debito esponenziale, come il decennio dell’Amministrazione guidata da De Magistris grazie alla quale il debito è lievitato da 800 milioni agli attuali 1,5 miliardi (secondo i dati Open Polis, Napoli dal 2016 al 2019 ha triplicato la spesa per debito pubblico). Rivolgo un sincero in bocca al lupo al sindaco Manfredi: è la persona giusta per condurre il capoluogo regionale fuori dal baratro. Ben vengano gli aiuti del Governo alle altre grandi città indebitate, come Torino, Reggio Calabria e Palermo, ma sarebbe opportuno non dimenticarsi anche delle realtà più piccole. Altre città con pesanti disavanzi ereditati dalle precedenti amministrazioni, come Benevento, Terni, Vibo Valentia, ma pure del nord come Massarosa e Lavagna sono state costrette a dichiarare dissesto e a vedersela da sole, senza alcun supporto. I Comuni italiani con dissesti attivi, dichiarati tra il 2016 e il 2021, sono quasi 200. E andare avanti con questi presupposti è davvero complicato, nonostante i grandi sforzi profusi. Per questo ritengo che lo Stato, laddove ci siano situazioni di conclamata difficoltà non ascrivibili alle amministrazioni in carica, non debba fare discriminazioni tra grandi e piccole realtà. Vanno considerate anche le arre interne e a sostenuti i Comuni più piccoli, altrimenti non si farà altro che aumentare il divario esistente e marginalizzare ancor di più chi è costretto ad operare nel più completo isolamento”. Così la senatrice Sandra Lonardo.