Progetto V.In.Te.S. e le strategie di difesa sui modelli previsionali. Incontro del Comitato Scientifico
AttualitàDalla ProvinciaSiamo nel pieno delle attività in campo per le imprese vitivinicole del Sannio, in piena stagione vegetativa, nel periodo in cui è maggiore il rischio di malattie ed è necessario intervenire con i trattamenti fitosanitari. Questo il motivo principale delle due giornate di incontro del Comitato tecnico scientifico del progetto V.In.Te.S. “Viticoltura ed Innovazione per i Vini del Sannio” al fine di discutere e pianificare la strategia di difesa da mettere in campo sulla base dei modelli previsionali delle malattie e valutare i risultati che si possono ottenere in termini di riduzione di numero di trattamenti e di interventi in vigneto presso le aziende partner di progetto. Quello dei fungicidi e del loro impatto ambientale è ormai argomento noto e dibattuto. In Europa la viticoltura utilizza solo il 3% del territorio ma ben il 65% del totale dei fungicidi impiegati in agricoltura. Nel Sannio, dove la viticoltura è molto concentrata – con circa il 45% delle uve prodotte in Campania – è evidente l’impatto dei fungicidi sul territorio sia dal punto di vista ambientale che sociale. Da qui la necessità di rendere il ciclo produttivo più sostenibile e la nascita del progetto V.In.Te.S. “Viticoltura ed Innovazione per i Vini del Sannio” – finanziato dal PSR Regione Campania, Misura 16.1 azione 2 a sostegno di progetti operativi di Innovazione – che, con la sua infrastruttura tecnologica, acquisisce, analizza e mette a disposizione delle aziende partner, dati e informazioni di vario tipo: dati meteorologici, previsioni climatiche, dati sull’attività vegetativa, informazioni sul rischio di malattie e necessità di intervento. |
Il Comitato tecnico scientifico V.In.Te.S. col suo responsabile Paolo Storchi, i ricercatori del Centro Ricerca Viticoltura ed Enologia di Arezzo, Ettore Varricchio e i ricercatori del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università degli Studi del Sannio e Valentino Salvatore di Agrodigit, startup e soggetto capofila, hanno valutato l’andamento complessivo del progetto V.In.Te.S., effettuati i rilievi di tipo fitopatologico e fenologico e messo a punto la strategia di intervento di difesa sulla base dei modelli previsionali.
«Questo incontro è molto importante e cade in un periodo in cui la vite è in stato fenologico particolarmente sensibile» – spiega Mauro D’Arcangelo fitopatologo e tecnologo del CREA di Arezzo – «scopo dei rilievi è di verificare se esistono le sintomatologie riconducibili ai tre funghi più dannosi per la vite: la peronospora, oidio e la botrite».
Accanto ai rilievi in campo sono state accuratamente studiate le informazioni e i dati che il sistema di supporto alle decisioni (DSS) elabora sulla base dei modelli previsionali al fine di razionalizzare gli interventi e i trattamenti fitosanitari.
Ciascuna delle aziende partner del progetto V.In.Te.S.- Il Poggio Vini, Cantina Morone e Azienda Agricola Torre dei Chiusi – ha in campo una stazione agrometeorologica che rileva dati di piovosità, temperatura, umidità relativa dell’aria e bagnatura fogliare. Il DSS registra costantemente e interpreta automaticamente questi dati e, per mezzo di modelli previsionali, suggerisce quando intervenire con i trattamenti fitosanitari.
«I DSS sono ormai abitualmente utilizzati in agricoltura e particolarmente in viticoltura» – spiega Rita Perria, ricercatrice del CREA di Arezzo – «per prendere delle decisioni a lungo o medio termine in un contesto che presenta vari tipi di problemi e in cui trovare delle soluzioni non sempre è semplice e lineare. I DSS si basano su modelli matematici e aiutano il viticoltore e l’agricoltore a prendere decisioni ma non si sostituiscono all’uomo e alle sue competenze e conoscenze sul campo».
La lettura di queste informazioni assieme a quanto conosciamo sullo sviluppo dei patogeni attraverso la letteratura scientifica, consentono di intervenire con una difesa non più calendarizzata bensì variabile in base all’andamento dell’infezione e paragonata allo stato di protezione del vigneto.
Il progetto V.In.Te.S. ha già dimostrato nel corso delle attività degli anni 2020/2021 che l’utilizzo corretto di questi strumenti permette di ottenere una drastica riduzione dei trattamenti fitosanitari annuali con un evidente miglioramento della sostenibilità complessiva, non soltanto economica ma anche sociale e ambientale e di aumentare il livello qualitativo dei vini prodotti in un territorio già ad alta vocazione e dal notevole potenziale.