Pronto Soccorso San Pio, Perifano: “Situazione critica”
PoliticaDi seguito nota stampa di Luigi Diego Perifano, consigliere comunale ‘Città Aperta’ e portavoce di ‘Alternativa per Benevento’.
“E’ doveroso richiamare l’attenzione su quanto si sta verificando nell’Azienda Ospedaliera San Pio con riguardo alla situazione del Pronto Soccorso, ovvero la struttura ospedaliera deputata ad effettuare in emergenza-urgenza stabilizzazione clinica, procedure diagnostiche, trattamenti terapeutici, ricoveri, trasferimenti urgenti: in pratica il primo presidio di riferimento per tutti quei cittadini le cui condizioni critiche di salute richiedono un intervento immediato.
Purtroppo la cronica carenza di personale medico ha indotto la Direzione aziendale a coprire i turni di servizio con l’impiego di sanitari provenienti da altri reparti, quali otorinolaringoiatria, urologia e chirurgia maxillofacciale.
Pur comprendendo le difficoltà del momento, la soluzione adottata non può che destare fondate preoccupazioni sotto l’aspetto della adeguatezza e sicurezza delle cure, giacché la gestione delle emergenze-urgenze dovrebbe essere sempre assicurata da personale medico in possesso delle necessarie competenze specialistiche, considerata la delicatezza del servizio in questione e le sue immediate ricadute sull’utenza.
Ebbene, senza nulla togliere alla professionalità dei singoli, è verosimile che medici, che nella loro carriera sono stati sempre applicati a tutt’altre branche specialistiche, non dispongano dell’esperienza consolidata e continuativa che si richiede per la gestione delle emergenze-urgenze. Il che può incidere sulla qualità delle prestazioni sanitarie erogate, con tutte le conseguenze del caso.
D’altra parte, lo stesso contratto collettivo di lavoro dei dirigenti medici, pur prevedendo la mobilità infra-aziendale d’urgenza, la consente, di norma e per un tempo limitato, solo nell’ambito della disciplina di appartenenza, mentre urologia, otorinolaringoiatria e chirurgia maxillofacciale sono discipline certamente non equipollenti alla medicina d’urgenza.
Gli stessi medici chiamati a svolgere un servizio nel quale non hanno maturato un grado di preparazione specialistica si troveranno, poi, ad essere esposti a severi rischi di responsabilità professionale, oltre a lasciare parzialmente sguarniti i reparti di appartenenza.
In definitiva, dato l’allarme che la gestione del pronto soccorso può generare presso la vasta utenza del servizio, appare quanto mai opportuno che il management aziendale riveda la propria posizione, individuando alternative efficaci per la risoluzione della problematica, a partire dall’incremento delle ore di prestazioni aggiuntive per la medicina d’urgenza, da assegnare a personale medico in possesso dei requisiti specialistici richiesti. Mai come in questo caso è bene ricordare che la salute…è la prima cosa!”.