L’artista Giovenale dona alla Procura della Repubblica la collezione “Orientata libertà”
AttualitàBenevento CittàSono ben 16 le opere che compongono l’affascinante collezione “Orientata libertà” realizzate dall’artista e medico Beneventano Giovenale Tresca per la Procura della Repubblica di Benevento.
Nell’ambito della cerimonia inaugurale tenutasi ieri mattina presso gli uffici giudiziari di Via De Caro, è stato lo stesso pittore e ginecologo sannita ad illustrare le sue opere, la cui chiave di lettura, secondo il critico d’arte, Paolo Balmas, sarebbe insita “...nell’ideale di bellezza che Giovenale pone al centro del suo lavoro…una bellezza che in qualche modo potrebbe anche essere semplicemente quella del mondo in cui ci ritroviamo a vivere, dell’ambiente in cui ciascuno di noi custodisce i propri affetti ed esercita la sua professione..“.
Ed invero, alla sensibilità che trasuda dalle opere di Giovenale Tresca, si affianca, senza dubbio, la professione di ginecologo che lo stesso artista esercita da oltre 30 anni presso il Fatebenefratelli di Benevento: l’arte, secondo Giovenale, non dovrebbe essere confinata solo nelle gallerie, ma entrare anche nei luoghi di cura, in quanto grazie alla sua bellezza ed ai colori colori impatta profondamente sul benessere psicofisico dei pazienti.
Grazie a questa percezione dell’arte come terapia, il ginecologo ed artista beneventano ha ottenuto apprezzamenti a livello nazionale, che lo hanno portato ad esporre le proprie opere in sedi prestigiose come il Policlinico Gemelli di Roma, l’Istituto Pascale di Napoli ed ancora presso l’ospedale San Pio di Benevento.
Nei suoi 40 anni di attività, le opere di Giovenale Tresca hanno, tuttavia, attraversato un’evoluzione artistica suddivisa in più fasi: nel corso degli anni, infatti, l’iniziale iconografia monocromatica rappresentante un mondo rurale in via d’estinzione, da cui Giovenale traeva ispirazione, ha ceduto il passo a figure angeliche e sospese e via via ad un geometrismo minimale che si arricchisce di elementi attinti dalla tradizione del Novecento, come rattoppi e sovrapposizione di stoffe che vanno a ricordare Fontana e Burri.