Lega B, Vigorito: “Avevo lasciato una Lega diversa, la trovo determinata”

Lega B, Vigorito: “Avevo lasciato una Lega diversa, la trovo determinata”

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Il Presidente del Benevento Calcio, neo-nominato all’unanimità Vice-Presidente della Lega di Serie B, ha rilasciato alcune dichiarazioni.

Queste, quindi, le parole di Oreste Vigorito raccolte da tuttomercatoweb.com:

SUL CAMPIONATO CADETTO: “Volevo sottolineare che sono presidente del Benevento da 16 e più anni, lo scorso anno sono stato praticamente assente dagli impegni di Lega. Avevo lasciato una Lega diversa, la trovo splendida, questo mi fa felice come uomo e mi preoccupa come presidente, perché se un gruppo è coeso vuol dire che ci sono degli avversari. Andando avanti insieme, come ha detto il presidente Balata, sentiranno tutti la nostra voce. Un giorno regalai a mio fratello Ciro, che non c’è più, una testata giornalistica: mi ringraziò dicendo che eravamo piccoli, ma saremmo cresciuti. Oggi dico non siamo piccoli, ma cresceremo. Il Benevento riparte da zero come ogni anno, finisce una stagione e si riparte. Tutti i 20 presidenti di Serie B stanno facendo dei sacrifici notevoli per assicurare una dignitosa attenzione al campionato, ma tutti siamo convinti di vincere il campionato“.

SULLA LEGA B: “Ho trovato una Lega di B estremamente determinata e con le idee chiare, il presidente Balata mi ha illustrato le idee e mi farebbe piacere che sono tutti discorsi all’interno di un programma, non misure spot o richieste di soldi, ma vorremmo che si guardasse al calcio come un’attività dove lavorano magazzinieri, guardiani e giardinieri e se avessimo i tanti soldi che si dice, e magari fossero spesi meglio, non avremmo una situazione come quella che viviamo. Pensare a regolare i flussi i denaro, senza capire da dove escono e dove vanno senza ragionare su misure strutturali è un grande errore e noi vogliamo, sotto la guida di Balata, regolamentare il calcio. Non siamo gli unici e non possiamo farlo da soli, ma vogliamo essere una spina nel fianco. Indolore se tutti marciamo nella stessa direzione, che punge se qualcuno prende un’altra direzione“.

SULLA RIFORMA DA ATTUARE: “La riforma dovrebbe servire soprattutto a redistribuire meglio le risorse e permettere a tutti di partecipare con eguale dignità, che poi diventi più competitivo è una conseguenza logica. Noi non chiediamo riforme per essere più belli e bravi, ma perché questo sistema sembra vestito da Arlecchino, ogni anno una toppa. È vero che è uno dei vestiti più belli di carnevale, ma vale una volta l’anno. Qui bisogna trovare le giuste misure per chi contribuisce di più e di meno, i soci di capitale maggiore hanno meno utili di chi ha capitali minori. Questo funziona molto bene in democrazia, ma non nelle attività economiche”.