Lonardo, a Roma per l’iniziativa “Salvare le Bufale”: “Mi auguro che il nuovo Governo possa essere più solerte e rispettoso”

Lonardo, a Roma per l’iniziativa “Salvare le Bufale”: “Mi auguro che il nuovo Governo possa essere più solerte e rispettoso”

Politica

“Invitata dal coordinamento in difesa del Patrimonio Bufalino, ho partecipato, oggi, a Roma, nella sede del Parlamento Europeo, all’iniziativa ‘Salvare le Bufale, per salvare l’agricoltura artigiana, l’allevamento e il cibo del territorio’.

Inizia così il suo discorso Sandra Lonardo, invitata a Roma all’iniziativa Salvare le Bufale.

“Ho colto l’occasione per portare la testimonianza di una battaglia che mi sta particolarmente a cuore, che ho fatto mia e che porto avanti da anni, fin da quando, nel 2018, chiesi al Presidente della Commissione Agricoltura in Senato, Gianpaolo Vallardi, una indagine conoscitiva sulle ‘problematiche della filiera bufalina’.

Nel corso dell’affare assegnato, sono state audite decine di professionisti e tecnici, oltre che diversi sindaci del casertano e, all’unanimità dei componenti, la Commissione, in data 15 luglio 2020, ha approvato il documento (che si invia in allegato): 9 punti fondamentali per essere vicini ad un comparto in crisi”.

“Purtroppo -prosegue la sentrice -, il Governo dell’epoca ed i Governi che si sono succeduti non hanno dato seguito a quanto indicato dalla Commissione, per cui, il 6 maggio 2021, e ripeto 2021, mi sono vista costretta a presentare una interpellanza al Ministro Patuanelli, per conoscere lo stato dell’arte rispetto agli indirizzi dati al Governo con la risoluzione.

Il Ministro non ha mai risposto, nonostante svariate sollecitazioni sollevate in sede istituzionale. Ecco perché, lo scorso 30 giugno, ho richiesto al Presidente Vallardi, unitamente ad alcuni colleghi che hanno sottoscritto, un aggiornamento in merito all’affare assegnato.

È trascorso un mese, ma la mia richiesta non ha avuto seguito. Ora siamo in campagna elettorale e non è dato sapere cosa ne sarebbe scaturito anche alla luce delle nuove direttive europee. Qualcosa non mi torna, perché il confronto deve essere sempre alla base della democrazia”.

“Mi auguro – conclude – che il nuovo Governo possa essere più solerte e rispettoso del lavoro del parlamento”.