Vigorito: “Il mio progetto triennale per il Benevento: giovani e razionalizzazione delle risorse disponibili”

Vigorito: “Il mio progetto triennale per il Benevento: giovani e razionalizzazione delle risorse disponibili”

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Sul prossimo campionato: “Ci saranno 16/17 squadre pronte a lottare per i play-off e per la promozione ma le stesse possono arrivare anche sedicesime o diciassettesime”.

E’ un Vigorito a tutto tondo, che parla del suo nuovo Benevento ma anche del futuro del calcio italiano, alle prese con gli ormai noti problemi di sopravvivenza, quello intervenuto ai microfoni del Corriere dello Sport.

Il massimo dirigente sannita, dapprima, racconta i dettagli e le intenzioni del nuovo corso della formazione sannita che ha sposato la linea verde nell’ottica di un progetto triennale: “Benevento ha capito lo spirito e le intenzioni delle mie parole: quei primi seimila abbonamenti già sottoscritti sono lì a dimostrarlo. Non bisogna avere paura di dire le cose come stanno. Le faccio alcuni nomi dei nostri ragazzi: Mattia Viviani, 21 anni; Christian Pastina, 21 anni; Riccardo Capellini, 22 anni; Angelo Talia, 19 anni; Siriky Sanogo, 20 anni e potrei andare avanti. Abbiamo impostato un piano triennale, ragionato e razionale per impiegare al meglio le risorse disponibili: questa è l’unica strada che dovevamo e potevamo imboccare. Una società è sana se ha i conti in regola. Le esperienze vissute in questi anni ci hanno insegnato molto. Il calcio è un gioco meraviglioso; oggi, per raggiungere il massimo è più che mai necessario essere attenti alla gestione dei bilanci e delle risorse che ogni società ha a disposizione. Ed è ciò che a Benevento stiamo facendo”.

Un Benevento che, però, deve farsi trovare pronto in vista del nuovo campionato che si annuncia tra i più competitivi e complicati degli ultimi anni: “No, quale A2: siamo la Serie B. Parliamo del torneo degli italiani e che unisce l’Italia intera. La nuova Serie B, che accoglie per la prima volta il Sudtirol e ritrova una piazza importante come quella del Palermo, sarà molto combattuta. Questo vuol dire che ci saranno 16/17 squadre pronte a lottare per i play-off e per la promozione ma che queste possono arrivare anche sedicesime o diciassettesime”.

L’attenzione, poi, si sposta su questioni di altro genere, attinenti alla gestione del calcio e al rapporto di questo con gli altri sport. A tal proposito, Vigorito si mostra assolutamente contrario al principio secondo il quale dal 2023 il calcio dovrebbe girare una percentuale delle somme ricavate dai diritti tv agli altri sport: “Questa è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Faccio mie le parole di Gabriele Gravina, pronunciate dopo l’ultimo consiglio federale: la misura riguarda un ente privato che viene saccheggiato per finanziare altri organismi. La norma è fuori da ogni logica e mi auguro venga rivista”.