Orlando: “Estate difficile per gli anziani non autosufficienti. Vogliamo una riforma all’altezza delle loro esigenze”
PoliticaUn’altra estate difficile per gli anziani non autosufficienti: non basta l’aria condizionata dei centri commerciali per battere solitudine e difficoltà di cura. Pasquale Orlando Consigliere del Cesvolab e dirigente della Fap ACLI lancia un appello sui programmi elettorali.
La nostra provincia ha un tasso di età media più alto rispetto alle altre province della Campania e deve porsi il problema di molti comuni che sembrano case di riposo, stretti da denatalità e nuova emigrazione.
Entro l’estate il Governo doveva presentare il Disegno di Legge Delega per la riforma per l’assistenza agli anziani non autosufficienti. Lo indicano i tempi del PNRR. È, quindi,- spiega Pasquale Orlando autore di un fortunato testo “Non esistono più i pensionati di una volta”- un momento decisivo per i 3.8 milioni di anziani non autosufficienti e per i loro familiari.
“Vogliamo una riforma all’altezza delle esigenze di anziani e familiari. Si sono messe le basi di una riforma attesa da 30 anni: le debolezze del welfare attuale e l’invecchiamento della popolazione dicono che è un passaggio decisivo, che non si può sbagliare. Chiediamo, dunque, che si introduca il “Sistema Nazionale Assistenza Anziani” appena parte la prossima legislatura.
In campagna elettorale chiederemo l’introduzione del Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA), che comprende tutte le misure pubbliche – di carattere sociale e sanitario – per l’assistenza agli anziani non autosufficienti. In questo modo si supererebbe l’attuale frammentazione degli interventi per costruire un unico sistema integrato della non autosufficienza. Inoltre, si arriverebbe ad una semplificazione perché l’accesso allo SNA è determinato da una sola valutazione nazionale, che assorbe tutte quelle oggi esistenti. Nondimeno, significherebbe attribuire a questo settore, sinora trascurato, la necessaria legittimazione istituzionale e politica.
Nello SNA il sostegno ai familiari che si prendono cura degli anziani non resta una questione settoriale ma rappresenta un obiettivo che ne attraversa l’intera architettura. Da una parte con misure quali il supporto psicologico, le forme di conciliazione tra impegni di cura e di lavoro, le tutele previdenziali; dall’altra con un’attenzione particolare ai familiari nel disegno di tutti gli interventi. La nuova domiciliarità disegnata dallo SNA è capace, infatti, di offrire il mix di prestazioni necessarie, medico-infermieristico-riabilitative, di aiuto all’anziano nelle attività fondamentali della vita quotidiana e di affiancamento a familiari e badanti, così come di garantire l’assistenza per il tempo effettivamente necessario. Lo SNA si contraddistingue anche per un ammodernamento della residenzialità, garantendone il personale necessario, per numerosità e competenze, e prevedendo ambienti di vita amichevoli domestici e familiari, tutelando il diritto alla privacy dei residenti.
“Nel frattempo- afferma Pasquale Orlando– anche il civile faccia la sua parte riaprendo circoli e associazioni massacrati dalla pandemia, luoghi dove una parola e una partitella giovavano alla qualità della vita dei nostri anziani”.