“Addio cara Enza, giovane beneventana morta in Svizzera”: la lettera in ricordo della 20enne sannita
AttualitàBenevento CittàRicordare fa bene al cuore e migliora le nostre giornate: è vero che mette molta tristezza perché in fondo quei momenti, non potremo più riviverli con la persona che ha fatto parte della nostra vita; è anche vero però che sono proprio i ricordi a tenerci uniti a chi non c’è più: essi rappresentano un ponte indistruttibile tra noi e loro, tra la Terra e la vita eterna, posti che possiamo solo immaginare e in cui loro, e lei, la nostra cara amica e collaboratrice Enza Cappabianca appena scomparsa, stanno vivendo in pace.
È inutile dire che ho difficoltà a trovare le parole giuste e che posso solo tentare di scrivere perché, essendo una vecchia penna, trovo che sia il mezzo più potente che ho a disposizione per lasciare che il cuore parli al mio posto. Chi mi conosce sa che sono padre anche io e che la notizia della morte di un giovane riempie sempre di profondo sgomento ma questa volta il dolore trafigge ancor di più perché Enza io l’avevo conosciuta bene.
Quasi un anno fa il mio Co-Direttore Daniela Piesco mi propose di esaminare la candidatura e il curriculum di una giovane ragazza sannita. “È giovane” mi disse ”ma so che lei le darà l’opportunità che merita” Colpito e affondato . I giovani sono la mia vita e da anni mi occupo della loro formazione e delle loro problematiche. Credo che non sia mai abbastanza lo spazio da dedicargli a partire dalla politica e sapete perché? Perché I giovani del nostro millennio hanno l’ansia per il futuro. Sono terrorizzati non solo dagli effetti del Covid, dalle preoccupazioni legate alla crescita e dall’ansia per la ricerca di un lavoro, ma anche dall’estremo cambiamento che sta interessando il nostro clima. Obbligati ormai a crescere a distanza, sotto l’effetto della Dad, in un mondo in cui la tecnologia gli fa sempre più da babysitter, i ragazzi ci stanno manifestando la loro angoscia. Sempre chiusi dentro le loro case, tendono all’auto isolamento, terribilmente preoccupati per un futuro che non ci sarà.
Hanno la fobia dell’instabilità, non riescono ad immaginarsi da grandi, non riescono a vedersi con dei figli. Questa deformazione della percezione del futuro, sta lacerando silenziosamente una grossa fetta di strato sociale, con ripercussioni gravissime e irreversibili sulla salute mentale dei più giovani. Enza fu accolta benissimo in redazione e sin da subito istaurammo un rapporto di profondo rispetto e stima reciproca
Enza era capace, intelligente, collaborativa, sempre un passo avanti agli altri e pareva non stancarsi mai.
La sosteneva l’entusiasmo della sua giovane età.. Quasi immediatamente capii che era in grado di consigliare adeguatamente gli altri tirocinanti che seguivano il corso di formazione presso le mie testate e decisi ,assieme al mio Co-Direttore Daniela, di assegnarle il posto di tutor. Quel tempo purtroppo è passato e mi ritrovo qui a pensarti e a scriverti, a immaginarti tra gli angeli in festa e a sperare che lì tu stia meglio. Nessuno di noi avrebbe mai immaginato che questo giorno sarebbe arrivato così all’improvviso e che saremmo stati qui a ricordare insieme la bella persona che eri cara Enza.
Ricordo il giorno in cui mi telefonasti per chiedermi una lettera di referenze per uno dei tanti progetti che portavi avanti nonostante la tua giovane età. “Direttore mi serve il suo aiuto, ho bisogno della sua attestazione di stima ”furono le tue parole. Beh, posso solo dirvi che mi affrettai a scrivere quella lettera di raccomandazione per non smorzare quel sorriso.
Ciao Cara Enza, riposa in pace.
Antonio Peragine
Direttore Corriere Nazionale