Torrecuso | “Difesa di precisione e viticoltura sostenibile”, importanti riflessioni emerse durante il workshop della 47^ ed. di Vinestate
AttualitàDalla ProvinciaTavolo di confronto ampio e partecipato quello organizzato per il workshop tecnico “Difesa di precisione e viticoltura sostenibile” svoltosi sabato nell’ambito delle 47esima edizione di “VinEstate”, presso il Palazzo Caracciolo Cito, sede del Comune di Torrecuso (BN).
Dopo i saluti di Nicola Ciarleglio, moderatore del workshop tecnico, e del sindaco di Torrecuso Angelino Iannella, il quale ha espresso approvazione e pieno appoggio a un progetto che “per un paese come Torrecuso, uno dei più vitati del Sannio, è una risorsa interessante, innovativa e funzionale”, il presidente del Consorzio di Tutela dei Vini del Sannio, Libero Rillo si è detto pronto a supportare non solo il progetto V.In.Te.S., ma anche tutti gli altri progetti in essere inerenti la viticoltura.
“Sono progetti validissimi ma spesso poco visibili e conosciuti, e lo sforzo che facciamo e faremo come Consorzio è quello di dare visibilità a innovazioni che ci permettono di raccogliere i dati, incrociarli, elaborarli e su di essi pianificare strategie innovative per il lancio definitivo del nostro Sannio.”
Il workshop entra nel vivo con l’intervento tecnico del dott. Valentino Salvatore, Amministratore di Agrodigit srl, startup sannita capofila del progetto, specializzata nello sviluppo e diffusione su larga scala di tecnologie informatiche e digitalizzazione in campo agricolo.
Salvatore ha illustrato i risultati dei tre anni di progetto mostrando concretamente come la tecnologia possa portare degli importanti e concreti vantaggi anche nelle aziende agricole più piccole.
In particolare il capofila ha parlato dei Sistemi di Supporto Decisionale (DSS) alla difesa integrata utilizzati presso le tre aziende partner e come questi abbiano permesso alle stesse di utilizzare – 63% di pesticidi e fitofarmaci rispetto ad una tradizionale difesa a calendario, e un decremento medio di oltre il 43% di principi attivi in meno utilizzati in campo nei tre anni.
“Non solo un importantissimo risultato in termini di risparmio economico per le aziende, ma un concreto esempio di come la tecnologia, se ben implementata, possa rappresentare un validissimo strumento per un’agricoltura più pulita e sostenibile, e la possibilità di introdurre sui mercati internazionali prodotti più sani e salutari, oltre che di ottima qualità!
Oggi, il wine lover non vuole più soltanto un buon vino, ma vuole anche sapere come questo vino viene prodotto e che tipo di impatto questo ha avuto in termini ambientali. Queste tecnologie aprono la strada ad una tracciabilità chiara di tutto il processo produttivo, e alla possibilità per le aziende di poter comunicare un tale virtuosismo ambientale.”
“I risultati sono talmente importanti che anche altre aziende del territorio hanno chiesto in maniera volontaria di entrare nel programma, ed entro dicembre 2022 – conclude Salvatore – lanceremo un innovativo servizio DSS basato su piattaforma proprietaria e collegato ad una rete diffusa di stazioni meteorologiche su tutto il territorio sannita.”
Carmine Fusco, presidente di CIA Benevento, componente del consorzio di tutela e titolare di una delle aziende partner del progetto V.In.Te.S., ha portato la sua testimonianza e illustrato i risultati ottenuti nei suoi vigneti.
“All’inizio, quando il dott. Salvatore mi ha illustrato il progetto, non ero molto convinto, ma siamo partiti lo stesso nonostante la mia diffidenza. Man mano che andavamo avanti con il progetto ho capito, però, che era la strada giusta da seguire, che ci ha portato nel tempo a un risparmio dei trattamenti di circa il 70%. Siamo passati da 14/15 trattamenti all’anno a 4/5. Abbiamo avuto un risparmio importante non solo a livello economico, ma anche a livello ambientale, e questo ci ha permesso di avere maggiore competitività sul mercato, offrendo prodotti più sostenibili e più sani”.
Il Dott. Luigi Polizzi – Direttore generale delle politiche comunitarie del MIPAAf – ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro che sta facendo il Sannio nel comparto vitivinicolo e si è detto lieto che l’area più vitata della regione abbia sposato un progetto del genere.
“Questi progetti sono di importanza fondamentale perché pemettono una riduzione enorme dei costi, una riduzione importante della chimica e dei fitofarmaci nei terreni e nel prodotto finito, e rendono le aziende più solide dal punto di vista della sostenibilità ambientale, economica e sociale.”
“Dobbiamo riflettere bene, insieme alle regioni, se non sia il caso di puntare a maggiori investimenti sulle innovazioni tecnologiche, focalizzarci di più su come viene fatto un prodotto, sull’intero ciclo, più che sul prodotto singolo. Per fare questo ci vuole più formazione professionale, perché ci vogliono competenze che leggono, interpretino e analizzino i dati, una maggiore comunicazione e una migliore promozione”.
Il consigliere regionale Mino Mortaruolo, titolare anche di un’azienda vitivinicola, ha ringraziato il dott. Valentino Salvatore per il lavoro che sta facendo sul territorio con il progetto V.In.Te.S. e per essere uno dei tanti giovani che, dopo essere andati via è ritornato nella sua terra con la voglia di investire e di innovare.
“L’Agricoltura di Precisione è uno strumento utilissimo e sostenibile vista la dimensione delle nostre aziende. È una innovazione importante che permette al comparto vitivinicolo sannita di essere più competitivo sul mercato, di presentare prodotti migliori e più sani e a fare da traino a tutto il comparto agricolo del territorio”.
“Il Sannio è bella gente e terra che affascina” – ha esordito l’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo – “e noi come regione siamo impegnati nel rappresentare al meglio il territorio ai tavoli che contano.”
“In questi anni abbiamo fatto un lavoro importante e il nostro obiettivo, come assessorato, è tracciare una strategia che permetta alle diverse filiere di esprimere tutto il loro potenziale.
Spero che il cambio di governo non incida sulla programmazione che abbiamo messo a terra insieme al ministero e che il nuovo ministro prosegua sulla traccia di quanto fatto finora.”
“Sono d’accordo con Polizzi” – conclude l’Assessore – “quando dice che bisogna investire di più in comunicazione e promozione, perché è anche attraverso ciò che possiamo posizionare meglio i nostri prodotti sul mercato”.
Il vice presidente nazionale della CIA, Luca Brunelli, toscano di Montalcino e produttore vitivinicolo, ha rimarcato l’importanza della sinergia tra territori, politica, organizzazioni e agricoltori per raggiungere gli obiettivi.
“Oggi parliamo quotidianamente dell’effetto dei cambiamenti climatici sulle nostre vite. Sicuramente dobbiamo mettere in campo tutti gli strumenti per arginare il fenomeno e provare a ridurre emissioni e quanto altro, ma sappiamo che è un processo inarrestabile, che potremmo rallentare ma difficilmente invertire, per cui a mio avviso dobbiamo concentrarci su come l’agricoltura possa svilupparsi anche in contesti difficili come la carenza di acqua, temperature elevate, fenomeni quali grandinate e bombe d’acqua. In contesti del genere l’innovazione tecnologica è fondamentale per recuperare dati, analizzarli e anticipare le problematiche. Solo così possiamo provare a essere più sostenibili e mantenere la biodiversità”.
Infine l’intervento del Presidente regionale della CIA Campania Raffaele Amore, che sottolineato come il progetto V.In.Te.S. sia uno dei tanti progetti vincenti nati nella nostra organizzazione.
“Nel nostro piccolo abbiamo avuto visione e coraggio e noi abbiamo fatto, facciamo e faremo la nostra parte e anche di più, però la politica deve metterci a disposizione gli strumenti sia finanziari che di supporto agli uffici. Gli obiettivi da raggiungere sono tanti e non li possiamo perseguire solo con i fondi PSR o PAC, servono altre risorse, altrimenti, come succede quando la coperta è corta, se copri una cosa non riesci a coprire l’altra.”
“Chiudo infine con un altro importante punto che deve diventare una nostra battaglia anche a livello nazionale: problema acqua.
Da anni sosteniamo che per le zone che soffrono la carenza di acqua è indispensabile pensare e progettare dei laghetti artificiali a sostegno delle imprese e dell’agricoltura locale, ma dico chiaramente che prima di progettare cose nuove si devono mettere a regime quelle esistenti.
Se parliamo di risparmio idrico è impensabile avere una rete che “fa acqua da tutte le parti”, che perde per strada dal 50% al 70% della risorsa. È uno spreco enorme che non possiamo più permetterci. Prima sistemiamo l’esistente e poi possiamo progettare il nuovo.”