San Leucio del Sannio, in arrivo la fibra ottica

San Leucio del Sannio, in arrivo la fibra ottica

AttualitàDalla Provincia

Al via i cantieri della «Open Fiber», per la realizzazione della nuova rete pubblica di telecomunicazioni a banda ultralarga, per la connessione a Internet con prestazioni efficaci e all’avanguardia.

Le risorse stanziate non gravano sul bilancio del Comune: l’infrastruttura è infatti finanziata con fondi regionali e statali e resterà di proprietà pubblica.

La nuova rete coprirà 1389 unità immobiliari, attraverso la modalità FTTH (Fiber-to-the-home, cioè la fibra ottica stesa fino all’interno degli edifici) l’unica in grado di restituire velocità di connessione fino a 1 Gigabit al secondo e latenza inferiore ai 5 millisecondi.

L’utenza sanleuciana potrà usufruire della nuova rete attraverso gli operatori partner della «Open Fiber» che, dunque, non si rivolge direttamente agli utenti: bisogna innanzitutto verificare sul sito openfiber.it la copertura del proprio indirizzo, scegliere quindi il piano tariffario preferito tra le diverse offerte e contattare uno degli operatori disponibili per poi iniziare a navigare ad alta velocità. I cittadini possono rivolgersi sempre alla «Open Fiber», attraverso la sezione «contatti», all’indirizzo openfiber.it/contattaci/ per eventuali segnalazioni.

«Il cantiere si concluderà fra pochi mesi – dichiara il sindaco di San Leucio del Sannio, Nascenzio Iannace -. Oltre che per i privati e per gli insediamenti produttivi e commerciali, la banda ultralarga sarà a disposizione anche di numerosi edifici pubblici, per la loro massima efficacia ed efficienza nella erogazione dei rispettivi servizi: il Casale Maccabei, la stazione dei carabinieri, la sede della protezione civile, i plessi dell’Istituto comprensivo scolastico “Settembrini”, la scuola dell’infanzia dello Scalo, il municipio, la locale sezione della croce rossa, palazzo Zamparelli, il cimitero e la caserma della polizia municipale. Una rete estesa oltre 13 chilometri, con un ampio riutilizzo di infrastrutture esistenti, per contenere gli eventuali disagi per la nostra collettività».