A.d.v. Giovanni De Toma: “Il reddito di cittadinanza non basta, troppe situazioni di emergenza”
AttualitàBenevento CittàL’associazione di volontariato “Giovanni De Toma” (whatsapp 339.1666267) di Benevento ha partecipato con piacere alla festa di San Pio organizzata dal Comitato di quartiere di via Saragat, nelle persone del presidente Pietro Aquino, del vice presidente Salvatore D’Amita, assieme ai soci e collaboratori.
I volontari dell’associazione nata nel 2019 hanno mostrato al pubblico accorso le tante attività svolte, soprattutto quella legata alla raccolta dei beni alimentari di prima necessità.
“Invitiamo a donare, come è stato fatto durante la manifestazione – ha detto il presidente De Toma -, perché la pandemia da Covid-19 non è finita e sono sempre molti coloro che si rivolgono a noi per le loro problematiche di cibo, anche perché i servizi sociali comunali non riescono a soddisfare tutte le richieste.
Il reddito di cittadinanza non basta, senza tralasciare le bollette salate di luce e gas.
Situazione molto critica e delicata. Non mi aspettavo una situazione del genere. Parliamo di persone che si sono trovate ad affrontare situazioni di emergenza dove magari il padre o la madre sono rimasti senza un impiego e dove per loro è diventato particolarmente difficile anche andare a fare la spesa.
Tra i beneventani c’è una certa resistenza nel chiedere aiuto. È però possibile intercettare anche queste situazioni grazie ad una rete di relazioni molto discreta.
Tante volte siamo rimasti sorpresi quando il politico di turno ci chiedeva l’elenco dei meno abbienti con il numero di telefono della persona indigente. Una vergogna per racimolare voti.
Questo non l’ho mai consentito, anzi ho rifiutato grossi rifornimenti di alimenti per evitare tali scorrettezze.
La situazione è allarmante per la nostra città. La gente è stanca. Ma al di là delle esigenze materiali – per le quali c’è sempre richiesta – sta emergendo una nuova forma di povertà, più intima: è la solitudine. – precisa Alessio De Toma -.
Come Associazione ci mettiamo innanzitutto al fianco della persona, senza la pretesa di risolvere tutti i problemi, ma con il preciso intento di non farla sentire sola.
Del resto, sono sempre più i casi di mamme e papà separati che si rivolgono a noi”, ha concluso.