L’Anpi ed l’ Icrs ricordano le quattro giornate di Napoli e il dovere della memoria
AttualitàCulturaNella mattinata di martedì 27 settembre, in occasione della ricorrenza delle quattro giornate di Napoli, l’Anpi , nella persona di Ciro Raia – Presidente Comitato provinciale Anpi di Napoli e coordinatore regionale Anpi Campania- e l’Icrs – Istituto Campano per la Storia della Resistenza– , rappresentato dal suo direttore Guido D’Agostino, hanno organizzato un incontro-confronto sul tema della rivolta del popolo napoletano nel 1943 presentando, nel contempo, il sito “Napoli ‘43” all’interno del quale è possibile visionare documenti e foto dell’evento che portò alla liberazione di Napoli dalla presenza delle truppe tedesche.
L’incontro ha avuto come moderatrice, Candida Carrino, direttrice dell’Archivio di Stato di Napoli ed ha visto la partecipazione di Ettore Acerra, Direttore scolastico regionale della Campania, Michele Pietraroia, esponente dell’Anpi Nazionale, Vincenzo Capuano, Giocattologo, oltre alla presenza del Dott. Gennaro Rispoli, primario chirurgo.
L’incontro si è tenuto presso la prestigiosa Sala Filangieri dell’Archivio di Stato di Napoli, tra migliaia di testi antichi che hanno testimoniato la centralità e la rilevanza di un momento di memoria collettiva che, grazie alle nuove tecnologie informatiche, può e deve diventare il viatico indispensabile nella formazione delle nuove generazioni per un futuro consapevole e responsabile.
Dopo i saluti ai presenti della Carrino ed il suo richiamo alla valenza di una memoria storica necessaria nella costruzione di un futuro degno di esistenza e foriero di una società rispettosa delle identità e dei diritti di tutti, ha preso la parola Ciro Raia che, nel presentare la nuova piattaforma digitale “Napoli 43”, ha voluto ricordare gli uomini e le donne della città di Napoli che, con determinazione e coraggio dissero “basta” alla guerra ed alla violenza e fecero di Napoli la prima città d’Europa a liberarsi da sola dall’esercito tedesco.
Egli ricorda che il progetto, nato circa un anno fa per iniziativa dell’Anpi napoletana, dell’Archivio di Stato cittadino, nella persona della direttrice Candida Carrino, dell’Istituto di storia della Resistenza campana, ma anche di università, imprenditoria, studiosi locali, scrittori (come Rosi Selo) e giornalisti, è diventato poi strumento imprescindibile di storia locale e nazionale. Il sito avrà cinque sezioni e precisamente quelle del “Ricordo”, dell’”Evocare”, del “Tramandare”, del “Raccontare” e del “Ricercare”. In ciascuno delle sezioni saranno visionabili ricordi personali, anche di personaggi famosi, calendari delle manifestazioni, ricordi di nonni e anziani, fino a lavori di ricerca per tesi di laurea.
E’ dunque in fieri una piattaforma mai assolutamente chiusa e finita, ma costantemente in costruzione, un luogo della memoria che possa essere costantemente alimentato e aggiornato.
Ettore Acerra ha voluto poi rimarcare l’importanza di una corretta “didattica della Storia”, necessaria per la competenza della cittadinanza e la riscoperta della centralità dello studio della Storia come strumento di civiltà e sano progetto.
Sergio Locorato, coordinatore delle politiche culturali al comune di Napoli, che ha fatto le veci di Gaetano Manfredi sindaco di Napoli, ha ricordato che l’amministrazione Manfredi ha posto al centro la politica della memoria storica ricordando, nel contempo, la prossima realizzazione di un documentario sulle 4 giornate di Napoli in collaborazione con Maurizio De Giovanni.
Ha preso poi la parola Vincenzo Capuano, Giocattologo e Docente di storia del giocattolo presso la Facoltà di Scienze della Formazione presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Egli ha portato alcuni giocattoli significativi di una grande collazione privata che parlano di storia, economia, genere, di reale e virtuale, ma soprattutto la storia del potere soprattutto delle classi dominanti e che è intitolata ad Ernst Lossa, un bambino morto per fame nell’ospedale psichiatrico di Kaufbeuren, nella cosiddetta “clinica della morte” e che, prima di morire scrisse, dietro una sua foto, “In memoria”, per non essere dimenticato.
I giocattoli parlano di storia e vite vere o fantastiche, sono emblema di un mondo autoritario e di destra che spesso, pur violento e crudele, si mimetizza con i giocattoli presentandosi come accattivante e rappresentante del popolo più povero; in merita mostra un’auto di Hitler, un pupazzo di giovane balilla.
Il dott.Gennaro Rispoli ha poi ricordato come la storia del periodo bellico sia stata fatta anche dagli ospedali napoletani come quello degli “Incurabili, dove si curavano le persone per le scale e si bruciavano i corpi dei morti per evitare epidemie, il tutto impedendo che armi tedesche o partigiane entrassero nel nosocomio.
Guido D’Agostino ricorda che il prossimo anno sarà l’ottantesimo delle 4 giornate e sarà l’occasione per ricordare una pagina importante di Napoli, ma anche di tutto il Sud, luogo poco ricordato come soggetto di ribellione all’occupazione tedesca. La Storia è disciplina poco amata a scuola perché è presentata in modo teorico, mentre la Storia si impara “facendola”, rivalutando episodi particolari, magari di storia locale.
Parlare di storia ai giovani è fondamentale, si tratta di ricostruire radici senza le quali non si va da nessuna parte. Un riferimento alle ultime elezioni lo porta a confessare una sua preoccupazione e cioè che dopo il 25 settembre potevano essere chiusi tutti gli Istituti Antifascisti. Infine egli raccomanda di non confondere la storia con la memoria, essi non sono sinonimi, la storia è l’occhio del presente, la memoria è altro, Recalcati distingue tre tipi di memoria, la memoria “archivio”, inerte, la “memoria fantasma”, quella degli incubi e la “memoria fattore, produttivo di futuro”, quella che lega passato, presente e futuro. Infine egli precisa che la 4 giornate di Napoli sono 28,29,30 settembre e il 1 ottobre e che l’Istituto presenterà, il 30, una rappresentazione teatrale in merito alle 4 giornate.