S.Angelo a C.| Tari, l’affondo dell’Opposizione: “Aumento era da evitare e le rate sono sbagliate”

S.Angelo a C.| Tari, l’affondo dell’Opposizione: “Aumento era da evitare e le rate sono sbagliate”

Politica

“La Giunta comunale, violando le norme basi della democratica partecipazione delle minoranze, ha ribaltato quanto deciso in Consiglio comunale inerente il piano Tari, in particolare per scadenze”, esordisce così, in una nota stampa, il gruppo di minoranza al comune di Sant’Angelo a Cupolo, “Sosteniamo Sant’Angelo”.

“Il posticipo di 30 giorni della scadenza della prima rata – prosegue la nota – è l’unica risposta che questa Amministrazione ha saputo dare al nostro allert e denuncia di “aumento tari indiscriminato!!!”.

  “Avevamo sostenuto – continua – che era sconveniente e fuori luogo aumentare la Tari in un momento di crisi mondiale che ha sconvolto la vita di tante troppe famiglie. Bisognava mettersi ad un tavolo a trovare la soluzione ma ammettere di “aver sbagliato” non è di questa Amministrazione”.

  “Allert inviati – spiega il gruppo di minoranza – anche poche settimane fa, quando abbiamo sottolineato che l’aumento era da evitare ma soprattutto che le rate erano sbagliate… non si può fare pagare l’unica soluzione con la scadenza della prima rata ma semmai con l’ultima! Bisognava ritornare sulla decisione del Consiglio, di dubbia legittimità e aiutare le famiglie con una diminuzione dei costi e utilizzo di fondi ad hoc; ma la voglia prepotente di “fare cassa” a danno delle famiglie era troppo grande. E così oggi l’elefante ha partorito il Topolino…. Ma lo fa in un modo del tutto illegittimo.

1) perché deciso “dopo” la scadenza del 30 Settembre (scadenza della Prima rata e per chi volesse pagare in un’unica soluzione);

2) perché in spregio alla legge: lo sanno tutti che in materia di costo rifiuti e Tari (tassa rifiuti) la competenza nel prendere decisioni è – esclusiva – del Consiglio Comunale, stabilito dalla legge;

“Che senso ha – si legge – fare il consiglio comunale se ognuno si sente padrone di ribaltare quanto deciso in una pubblica adunanza? Sembra essere tornati in un’era preistorica, decisioni monocratiche e contro quanto stabilito dal massimo consesso.

Bisognava tornare in consiglio comunale e annullare, rettificare una decisione con stesso valore, lì dove lo prescrive la legge! Ma la decisione avrebbe prestato il fianco, avrebbe voluto ammettere un altro errore e dire al gruppo sosteniamo “avevate ragione”.

A nulla vale sottolineare che il danno è sempre (oltre che per le casse dell’ente) per i soliti “ignari”: le povere famiglie che sono riuscite “con sforzi e sacrifici” a rispettare la data di scadenza del 30/09.

Che la delibera sia ridicola e fuori norma lo si evince anche dall’assenza di richiami a disposizioni di legge. Tutto quanto già pagato dai contribuenti rispettosi sin qui deve essere restituito perché incassato con un inganno! La legge, sì! Questa parolina così semplice eppure così importante, deve essere uguale per tutti! La politica dei “cumpar e cumpariell” …. Anche no!! La politica va fatta nelle aule a ciò deputate.

Il ruolo dei consiglieri – tutti – è fondamentale e non siamo “semplici consiglieri comunali”, siamo tutti consiglieri. Prendersi queste libertà e soprattutto “farle prendere ” è pericoloso per la democrazia perché assunte in spregio alla stessa, contra legem e contro gli interessi della cittadinanza tutta”.

“Segnaleremo – conclude la nota – l’accaduto alle autorità preposte e chiederemo al Presidente del Consiglio Comunale un Suo intervento ad horas affinché sia rispettato il ruolo istituzionale del consiglio e ripristinata la legalità con annullamento di un atto di Giunta comunale.

L’amministrazione deve essere al fianco delle famiglie e delle imprese, ma sul serio! Abbassare i costi, si poteva, si doveva!”.