Cannavaro: “Se uno vuole bene al Benevento non deve mettere pressioni, il problema non sono io”

Cannavaro: “Se uno vuole bene al Benevento non deve mettere pressioni, il problema non sono io”

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Il tecnico giallorosso ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione della prossima sfida contro il Como.

La Strega, infatti, scenderà in campo contro i lariani al Giuseppe Sinigaglia sabato 22 ottobre alle 14, ma questa sera lascerà il Sannio in direzione Lombardia.

Queste, dunque, le parole di Fabio Cannavaro nella conferenza pre-gara:

SULLA GARA DI SABATO: “Deve essere una gara dove dobbiamo pensare, cercare di pensare, per novanta minuti. Quello che avviene in campo non è scontato, le situazioni si modificano e dobbiamo essere svegli per risolvere il problema, cosa che nelle ultime partite non siamo riusciti a fare“.

SULL’ATTACCO: “Ci sono varie soluzione, due punte o due trequartisti ma anche tre punte. Affrontiamo una squadra con il play, andrebbero bene anche tre attaccanti ma la cosa più semplice è giocare con due punte ed un trequartista. Forte sta bene ma non potrà giocare tutta la partita, Simy sta meglio. Avanti potrò trovare qualche soluzione diversa“.

SUGLI INFORTUNATI: “Quando si cambia allenatore ci può essere qualche problema, ma i problemi a livello muscolare c’erano già da prima. L’unica cosa attribuibile al cambio di sistema è Acampora, uscito come una contrattura ma ora uno stiramento. Se analizziamo il resto, come Tello, sono ricadute. Il problema è che a volte non si è brillanti nel secondo tempo ma di questi giocatori tanti sono a rischio: i miei tre centrali hanno giocato tre partite su nove, avevano una preparazione da 45′ minuti. Se uno vuole bene al Benevento non deve venire allo stadio a contestare né deve mettere pressioni, la gestione del gruppo è uguale ovunque sia in Serie B sia in Cina. Il problema non sono io né il direttore, si devono porre delle basi per crescere e le critiche non aiutano“.

SU SCHIATTARELLA: “Schiattarella non può giocare una partita intera, né a due né a tre. Quando è uscito mi ha ringraziato, aveva crampi ovunque.

SU VIVIANI: “Viviani è complicato. Come forziamo un po’ gli torna il dolore, quindi non è a disposizione. Non recuperiamo nessuno neanche per la prossima settimana“.

SULLA REAZIONE DELLA SQUADRA: “E’ stata una settimana molto dura a livello psicologico. La gente pensa che i calciatori siano superficiali, ma vi possono confermare che non è così. Li vedo come si allenano, dopo la sconfitta erano tristi, ma stanno dando tutti il massimo. Sono persone intelligenti, sanno quello che ci è scappato di mano sabato scorso. Tanti che giocano sono seconde linee, ma i giocatori sono consapevoli della situazione“.

SULLA PAURA NELLA PROSSIMA SFIDA: “La colpa è sempre mia, i giocatori non devono avere paura di scendere in campo perché la colpa è mia che li metto in campo. Dobbiamo fare punti, ma non per arrivare ai play-off“.

SULLE PALLE INATTIVE: “Abbiamo lavorato su questo in settimana, sono stati un problema in questo periodo. Ma questo lo sapevo già da quando abbiamo perso Glik, che era bravo a ripulire queste situazioni. Me ne prendo la colpa, c’erano altri problemi e non avevamo approfondito queste situazioni“.

SULLE SOSTITUZIONI CONTRO LA TERNANA: “Faccio l’esempio di Vokic, lo avevo visto allenarsi bene ma in campo non si trovava. Gli ho detto di stare tranquillo, ma che non doveva sbagliare l’atteggiamento. Quando entri sul 2-1, in una situazione di emergenza, devi dare il massimo. Ora li conoscono e so quello che mi possono dare, mi piacerebbe avere qualcuno in più ma ora mi devo adattare. Spero di non dover far uscire qualcuno per stanchezza, il che causerebbe un calo d’attenzione. Nel secondo tempo ho messo gente fresca, ma abbiamo avuto lo stesso un cambio negativo invece che positivo“.

SULLA SITUAZIONE IN SQUADRA: “Io ho sempre giocato per il risultato, è fondamentale perché ti permette di lavorare bene durante la settimana. Mi sono scelto questo lavoro, mi piace e mi permette di avere soddisfazioni se le cose vanno bene e pensieri se vanno male. La Serie B l’ho fatta in Cina, qualcuno dice che non è la stessa cosa ma il calcio è uno, le situazioni sono ovunque simili. C’è da fare risultato anche in questa situazione e ci vuole lavoro ed impegno. Sull’impegno garantisco io, se qualcuno non si impegna in allenamento non gioca“.

SULLE OCCASIONI CREATE MA NON SFRUTTATE: “Nel secondo tempo paradossalmente abbiamo corso più della Ternana. La squadra ha lavorato sull’alta intensità, ora magari stiamo lavorando più sul breve ma sempre ad alta intensità. Sicuramente è mancata la precisione, sono capitate situazioni su piedi non perfetti, adatti. Magari dopodomani ci smentiamo, ma in alcune situazioni dovevamo essere più precisi e questo lo richiedo anche in allenamento. Sono situazioni di gara. Negli spogliatoi all’intervallo ho alzato la voce, il 2-0 a fine primo tempo ti fa calare la tensione. Io avevo chiesto loro di aumentarla e di aumentare i ritmi, già alla prima palla del secondo tempo avevo capito che qualcosa era cambiato. Ci sono situazioni in cui dobbiamo essere più cattivi, più determinati, in tutti i ruoli“.