Carcere minorile di Airola, detenuto aggredisce tre agenti con una scopa

Carcere minorile di Airola, detenuto aggredisce tre agenti con una scopa

CronacaProvincia

Ha aggredito tre agenti della polizia penitenziaria col manico di una scopa ed ha danneggiato alcune suppellettili. Protagonista dell’episodio un giovane detenuto ristretto nel carcere minorile di Airola. L’episodio, avvenuto nella giornata di ieri, è stato denunciato dal Sappe, il sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria. A dare la notizia è Sabatino De Rosa, vicecoordinatore regionale per la Campania del Sappe: “un detenuto di origini albanesi, già responsabile nel passato di gravi eventi critici tesi ad alterare l’ordine e la sicurezza interna, ha aggredito tre agenti di polizia penitenziaria violentemente, anche avvalendosi di un manico di scopa con cui ha pure distrutto molte suppellettili dell’istituto. Nella concitazione, ha anche dato un pugno ad un vetro, ferendosi e ferendo a sua volta un agente con una scheggia”.

Momenti di tensione terminati grazie all’intervento degli agenti ai quali va il plauso del sindacato: “Stremati ormai da turni massacranti e continui per garantire un piantonamento esterno da oltre 15 giorni e in grave carenza di personale, hanno gestito egregiamente l’evento critico evitando sempre che accadesse il peggio. Queste problematiche, facendo alcune piccole statistiche, si stanno verificando da quando puntualmente vengono assegnati detenuti dal nord Italia, soprattutto stranieri, quindi lontani dalla famiglia provenienti da Milano, Torino e Bologna che stanno minando l’equilibrio che più o meno si era raggiunto presso l’Ipm di Airola”.

Sull’ennesimo episodio denunciato dal sindacato, interviene anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Da molto, troppo tempo arrivano segnali preoccupanti dall’universo penitenziario minorile. Abbiamo registrato e registriamo, infatti, con preoccupante frequenza e cadenza, il ripetersi di gravi eventi critici negli istituti penitenziari per minorenni d’Italia e di Airola in particolare. È da sottolineare, infatti, che nell’ultimo periodo diversi detenuti dell’IPM di Airola provocano con strafottenza modi inurbani e arroganza i poliziotti penitenziari, creando sempre situazioni di grande tensione. Ed è per questo che ci stupiamo di chi ‘si meraviglia’ se chiediamo una revisione della legge che consente la detenzione di ristretti adulti fino ai 25 anni di età nelle strutture per minori”.

“I vari Governi che si sono alternati negli anni – denuncia Capece – attraverso l’Amministrazione della Giustizia minorile e di Comunità ed il Ministero della Giustizia, anziché adottare provvedimenti che garantiscono ordine e sicurezza nelle carceri hanno dato corso ad una riforma penitenziaria che hanno minato proprio la natura stessa di pena e carcere, affidando il carcere ai detenuti e depotenziando anche il ruolo della Polizia Penitenziaria. E questo è grave e inaccettabile”.

Una serie di situazioni insostenibili che hanno spinto il numero uno nazionale del Sappe a rivolgersi direttamente a Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei Ministri e a Carlo Nordio, neo ministro della Giustizia: “Non si può continuare così: la tensione che si vive nelle carceri è costante e lo sanno bene gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria che ogni giorno, nelle galere d’Italia, sono le vittime di aggressioni, umiliazioni, improperi, ferimenti, risse e colluttazioni da parte della frangia violenta dei detenuti. Servono con urgenza provvedimenti. La via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere, prevedendo che gli adulti non siano più ristretti nei penitenziari per minorenni e che il DAP assorba tutte le competenze della Giustizia minorile”.