Cannavaro: “Oggi meritavamo i tre punti, gli applausi della gente ci fanno capire che la strada è quella giusta”

Cannavaro: “Oggi meritavamo i tre punti, gli applausi della gente ci fanno capire che la strada è quella giusta”

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Il tecnico del Benevento ha analizzato così, nella conferenza post-gara, il pari di questo pomeriggio contro il Bari.

Fabio Cannavaro ha affermato che oggi i suoi giocatori meritavano la vittoria per la prestazione in campo, per come la squadra ha giocato e lottato per i tre punti anche nel finale. Il tecnico ha poi analizzato la prestazione di alcuni singoli, e non solo.

Questa, quindi, l’analisi dell’allenatore della Strega al triplice fischio del match del Vigorito:

SULL’ATTEGGIAMENTO IN CAMPO: “I ragazzi mettono l’anima in campo per cercare di vincere le partite. In questo momento però dobbiamo triplicare l’attenzione, soprattutto contro queste squadre l’episodio fa la differenza. Noi non possiamo permetterci di arrivare tardi sul cambio gioco o entrare di gomito su un contrasto. In questo momento dobbiamo essere perfette, dispiacere andare a casa solo con un punto vista la qualità di gioco e quello che hanno fatto vedere i ragazzi. Gli applausi della gente a fine partite ci fa capire che questa è la strada giusta, solo attraverso prestazioni così possiamo arrivare alla vittoria. Avevo detto loro di non accontentarsi, difendendo l’1-0 sarebbe successo qualcosa e infatti è successo“.

SULL’INFERIORITA’ NUMERICA: “La mia teoria è che giocare un uomo in più non è facile. Preferisco giocare con un uomo in meno, nella testa del giocatore scatta quel meccanismo che ti fa raddoppiare le forze. Sono stati bravi, hanno capito il momento e hanno cercato di tirare fuori qualcosa in più. Meritavamo i tre punti“.

SULLA PRESTAZIONE: “Non sono matto, sono fiducioso perché vedo la mia squadra che gioca e cerca la vittoria dal primo minuto fino alla fine in diverse situazioni. Questo per me è un messaggio importante che ho voluto dare e che vedo stanno apprendendo. Le difficoltà ti fanno cambiare sistema di gioco e uomini. Sicuramente l’avevo preparata in modo diverso per portare a casa i tre punti, ma il calcio è fatto di episodi. La reazione c’è stata e importante, dobbiamo continuare su quella strada lì. Solo attraverso il gioco e il lavoro possiamo andare a vincere, se pensiamo a difenderci diventa difficile“.

SULLO SFORZO RICHIESTO: “Schiattarella e Capellini non erano al 100%, come ho detto ieri avevano qualche problemino. Per questo parlo di sforzo fisico, in questo momento stiamo chiedendo a tutti quel qualcosa in più per cui il giusto premio sarebbero stati i tre punti“.

SUGLI ASPETTI POSITIVI: “La lettura durante la partita è migliorata. Ci sono stati dei momenti in cui giravamo a vuoto per il campo perché le squadre avversarie ci vedono e ci studiano, oggi noi abbiamo letto e assorbito le contromosse velocemente cambiando lo stile di gioco. La pressione più alta ci ha portato al gol“.

SULLA POCA SOFFERENZA: “Stasera rivedrò la partita, ma non mi sembra che abbiamo sofferto troppo. Il Bari è venuto a fare la sua partita, l’abbiamo limitato molto. Siamo stati bravi a fargli fare quello che volevamo noi. L’episodio del rigore gli è andato bene, ma questo è il calcio. Forse nel primo tempo ce n’era uno a favore nostro, non ho visto ancora, ma il calcio è fatto di episodi“.

SUI RIMPIANTI: “Oggi i rimpianti sono raddoppiati rispetto alla settimana scorsa. Abbiamo fatto una buona partita ma ci sono stati episodi meno cercati. Hai creato, giocato, ragionato, gestito la partita, sofferto, dominato. i tre punti erano alla nostra portata“.

SULLA PRIMA VITTORIA DA ALLENATORE DEL BENEVENTO: “A me dispiace per i ragazzi, io di vittorie ne ho fatte. A livello professionale sono qui per vincere, ma vedo i miei giocatori e cosa danno, come lavorano in questa situazione complicata. La vittoria mi serve per far capire loro che questa è la strada che dobbiamo continuare a seguire. I giocatori vivono di entusiasmo e vittorie, vittoria chiama vittoria, ci sono sorrisi, felicità e semplicità. Io sono più duro quando si vince che quando si perde“.

SULLA DIFESA: “Il difensore deve essere concreto, con la giusta cattiveria, deve saper difendere e abbassare il limite di errore. Non puoi essere superficiale. Il centrocampista può nascondersi, l’attaccante basta che fa un gol: al difensore il minimo errore può costare caro. Stiamo lavorando anche su questo. Ci tirano poco in porta e questo è importante, lavoriamo da squadra e sappiamo soffrire come abbiamo dimostrato anche oggi, sappiamo attaccare ma dobbiamo essere più cinici“.

SULLE SCELTE IN ATTACCO: “Valuto in settimana chi far giocare. Ho visto meglio La Gumina e Forte, ho scelto loro. Non c’era bisogno di far entrare Diego, poi nel finale mi serviva per cercare di vincere la partita e l’ho fatto entrare“.

SU FARIAS: “Non era svogliato, non è facile entrare in una situazione del genere. Lui è un giocatore importante, lo sa, può essere titolare o subentrare ma deve sempre dimostrare il suo valore. Meglio giocare 20minuti alla grande che 60 normali“.

SU MASCIANGELO E KARIC: “A destra nel primo tempo abbiamo lavorato bene, mentre sulla sinistra abbiamo faticato. Eravamo troppo frettolosi, abbiamo perso palle in uscita che di solito non perdiamo. Neanche Karic stava benissimo, aveva sempre bisogno di un tempo in più per girare la palla. In questo momento siamo questi, non voglio alibi. Anche così questi giocatori devono capire che possono portare a casa la vittoria“.

SU PASTINA: “Glik sarebbe entrato solo in emergenza. Pastina ha sempre giocato da quando sono qui, prima era stato messo un po’ fuori. E’ giovane, ma deve capire che a volte ci sono situazioni in cui un fallo del genere non lo devi fare perché poi ti costa caro. Mi piace avere un difensore tosto, che metta il fisico, ma non mi piace quando poi succedono queste cose. La crescita di un giovane passa anche attraverso questi momenti, ne deve far tesoro. Oggi ha lasciato i compagni in dieci e non giocherà la prossima, poi magari rientrano gli altri e non giocherà ancora. Il calcio è così, morte tua vita mia“.