Benevento, Schiattarella: “Contro il Bari meritavamo i tre punti, tifosi e società ci sono sempre stati vicini”

Benevento, Schiattarella: “Contro il Bari meritavamo i tre punti, tifosi e società ci sono sempre stati vicini”

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Il centrocampista del Benevento, ospite della trasmissione Ottogol, ha parlato così del pari di sabato al Vigorito contro il Bari.

Queste, dunque, le parole di Pasquale Schiattarella sul momento attuale della Strega e non solo:

SUL PARI CONTRO IL BARI: “Per la partita che abbiamo fatto meritavamo i tre punti, ma in questo momento non riusciamo a conquistarli. Bisogna essere perfetti fino all’ultimo secondo per portare a casa i tre punti“.

SULLA CLASSIFICA: “In questo momento è inutile guardarla, non serve. Sono due mesi che non vinciamo, sappiamo di essere nelle parti basse della classifica. Io sono sempre stato abituato, visto che faccio la Serie B da anni, a guardarla seriamente verso febbraio-marzo. Ora basta fare un filotto di vittorie per risalire“.

SUL MOMENTO DELLA SQUADRA: “La convinzione c’è, si vede che siamo una squadra viva. Nessun’altra squadra ci ha messo sotto o ci ha preso a pallonate, poi ovviamente i risultati sono altri. Il Benevento ha sempre fatto il suo gioco, anche con dieci giocatori, e questo non deve essere un alibi ma la verità. Gli altri quando fanno tre-quattro sostituzioni importanti lo possono fare, noi ora no. Dopo la sosta però ci sarà sicuramente un Benevento diverso“.

SULLA MANCANZA DI VITTORIE: “Manca sicuramente la vittoria, è da tempo che non arriva. Quando inizieremo a mettere insieme due-tre vittorie consecutive cambierà tanto, soprattutto nella testa dei giocatori. Io sono contento ed orgoglioso dei ragazzi, sarebbe stato facile in un momento del genere lasciarsi andare e demoralizzarsi ma loro non lo hanno fatto. Ci alleniamo tutti giorni anche due volte al giorno per cercare di cambiare questa rotta e dare una svolta a questo periodo“.

SUI TANTI PAREGGI: “I tre punti con il Bari e i tre punti con la Ternana ci hanno lasciato l’amaro in bocca, anche i tre punti contro il Sudtirol da palla inattiva in cui ci siamo addormentati. I gol subiti in queste tre occasioni, cinque totali, sono tutti errori dei singoli: siamo stati disattenti, non lo dobbiamo essere perché non possiamo permettercelo ma dobbiamo restare concentrati almeno fino al 90esimo“.

SULLA SUA CONDIZIONE: “Sono in un periodo dove non mi sto allenando con continuità ma cerco di tenere botta il sabato. La scorsa settimana non mi sono proprio allenato, avevo un problema al ginocchio e insieme al Mister abbiamo deciso solo per palestra e terapia. Poi venerdì mi sono allenato con la squadra e sabato ho giocato“.

SU CANNAVARO: “Il Mister è molto molto preparato. Con il suo modo di fare ti trasporta. Dispiace che lui sia arrivato che voleva giocare in un modo ma ha dovuto stravolgere tutto per un’emergenza totale. Secondo me per il cognome che ha ha fatto anche un passo indietro, mettendo noi a proprio agio con il sistema di gioco. Ci ha dato delle sicurezze, per questo ci siamo messi con il 3-5-2. La migliore partita con Cannavaro in panchina è stato il primo tempo contro la Ternana, giocavamo con un 3-4-3 e loro non hanno mai visto il pallone. Poi non siamo stati bravi noi, vincevi 2-0 e non sei riuscito a portarla a casa. Lì è stata completamente colpa nostra, non vincevi da tempo e dovevi portare i tre punti a casa“.

SUL SUO RUOLO: “Giocando in mezzo al campo vedi un po’ tutto, cerco di richiamare l’attenzione dei miei compagni perché spesso e volentieri usciamo dalla partita. Lavorando insieme tutti i giorni te ne accorgi. Io giocavo da mezz’ala, poi alla Spal Semplici mi ha schierato da play nel match importantissimo contro il Crotone e questa intuizione mi ha cambiato la carriera, altrimenti oggi probabilmente non giocherei“.

SULLO SVILUPPO DELLA MANOVRA: “E’ normale che la manovra a volte si sviluppi più a destra, ci sono giocatori su quella catena che si conosco da quattro-cinque anni. A me che si sviluppi a destra o a sinistra è indifferente“.

SUL REPARTO OFFENSIVO GIALLOROSSO: “Gli attaccanti segnano sia dai cross che da una situazione più centrale. La squadra deve lavorare per aiutarli, ma anche loro devono lavorare per cercare il gol. Vogliamo che i vari Forte, La Gumina, Simy e Farias, ma anche Ciano, arrivino in doppia cifra. Ne hanno le potenzialità, e sono sicuro lo faranno“.

SUL SUO RITORNO A BENEVENTO: “Manca poco alla fine del mio percorso, non so ancora quanti anni posso giocare. Ho il desiderio di vincere un ultimo campionato in Serie B e se proprio devo farlo con qualcuno voglio farlo con il Benevento“.

SUL SUO FUTURO: “Nel periodo del Covid, quando eravamo a casa, leggevo le tesine di tutti gli allenatori e ho capito che mi piaceva. Mi piace quando vedo gli allenatori che spiegano e la squadra che gli va dietro. Mi piace, non so quando lo farò ma spero che un giorno farò lo stesso. Conosco Palladino, abbiamo fatto le giovanili insieme poi lui è andato alla Juve e io al Torino. Mi auguro continui così in Serie A al Monza, spero di seguire il suo cammino“.

SUI TIFOSI: “Un giocatore quando va in campo non spera di ricevere un applauso nel pre-gara. Sappiamo che la gente è dalla nostra parte, ci è sempre stata vicino. Sono venuti in ritiro, vengono all’Antistadio. A fine partita hanno capito il momento di difficoltà e nelle ultime due partite casalinghe siamo usciti tra gli applausi: per noi è stata una boccata d’ossigeno. Anche contro il Pisa la piazza ha capito il momento, è una piazza molto matura. Lo è sempre stata, ha sempre capito il momento: io qui ho vinto un campionato di B e sono retrocesso dalla A. Anche quest’anno ci sono molto vicini, soprattutto in trasferta. I tifosi vanno ringraziati, sappiamo che ci saranno fino all’ultima giornata di campionato battagliando sugli spalti e noi faremo lo stesso in campo“.

SULLA SOCIETA’ GIALLOROSSA: “Il Direttore Foggia è una persona fantastica, è sempre presente in tutti gli allenamenti. Parla con tutti i giocatori, per noi ora è un punto di riferimento così come il Presidente e l’allenatore. Nei momenti di difficoltà trovi sempre queste tre persone pronte a metterti una mano sulla spalla e darti manforte. In ritiro erano sempre presenti, erano sempre lì con noi. A volte la gente non lo sa, giustamente, ma per noi sono persone importanti“.

SULLA DIFFERENZA TRA SERIE A E SERIE B: “La Serie A ha una qualità completamente diversa dalla Serie B, sono due campionati completamente diversi. Il giocatore che ha giocato in A ha quella convinzione e quella voglia di tornare nella massima categoria che un giocatore di B non ha. Ho giocato due anni in A con la Spal conquistando due salvezze, poi sono tornato a Benevento perché credevo nella promozione“.

SULL’ESSERE EX SPAL: “Il rispetto si dimostra in altri modi, non con la non-esultanza. Alla Spal ho vinto un campionato, l’anno scorso la gente mi ha applaudito ed è stata un’emozione fantastica. Se dovessi fare gol esulterei, faccio gol una volta l’anno quindi verrebbe d’istinto. Il rispetto si dimostra sudando la maglia, dando tutto per la maglia che indossi“.