Accusato di spaccio, calci e pugni a poliziotti: arrestato 29enne
CronacaDalla ProvinciaLa squadra Volante della Questura di Benevento, con la collaborazione di personale della squadra della Polizia Giudiziaria, la scorsa notte ha proceduto all’arresto un giovane di Faicchio (BN) per i reati di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, e di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Lo stesso è stato anche deferito in stato di libertà per il reato di porto di armi ed oggetti atti ad offendere.
Intorno all’1.00 il giovane, di 29 anni è stato sottoposto a perquisizione (estesa anche alla vettura a bordo della quale viaggiava) ai sensi dell’ art. 103 del D.P.R. 309/90 e trovato in possesso di un coltello a serramanico (rinvenuto nel vano porta-oggetti della vettura) con lama di 6,5 cm, di un involucro contenente 1,6 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina (abilmente celata negli slip da egli indossati) e di una cospicua somma di denaro pari a 675 euro in Banconote di vario taglio.
Nel corso della successiva perquisizione effettuata anche presso la sua abitazione, in un armadio della sua camera da letto venivano rinvenuti 650 gr. di sostanza stupefacente del tipo marijuana, una bilancia di precisione e funzionante, una macchina per sottovuoto di marca Laica e numerose buste per sottovuoto di varie grandezze, strumenti questi utilizzati verosimilmente per la pesatura ed il confezionamento della sostanza stupefacente da rivendere.
Il giovane, oltre a tentare vanamente la fuga, si è scagliato contro gli agenti aggredendoli con calci e provocando loro lesioni giudicate guaribili in 5 giorni dal locale presidio sanitario della GE.P.O.S. per escoriazioni varie e cervicalgia.
Nello stesso armadio era posizionata una cassaforte le cui chiavi erano in possesso del giovane e con le quali veniva aperta. All’ interno vi erano due armi comuni da sparo, e precisamente una di marca SMITH & WESSON a tamburo, e l’ altra automatica di marca Bernardelli, entrambe con matricola ma prive di proiettili. Il giovane ha dichiarato che le armi erano di proprietà del fratello (circostanza verificata da interrogazione in Banca dati) che si trovava al Nord per lavoro. Le armi sono state sequestrate ai sensi dell’art. 39 del T.U.L.P.S. e deferito alla competente Procura della Repubblica il fratello del giovane per il reato di omessa custodia delle armi.
Al termine delle formalità di rito, l’arrestato, così come disposto dalla competente A.G., è stato condotto presso la propria abitazione agli arresti domiciliari.
La misura precautelare è soggetta a convalida dell’AG, può essere impugnata e la persona raggiunta dalla stessa e’ indagata e presunta innocente fino a sentenza definitiva.