Cannavaro al CdS: “A Benevento sto benissimo, il destino è nelle nostre mani: risaliremo. Sul mercato…”
Benevento CalcioCalcioIl tecnico del Benevento ha rilasciato una lunga e interessante intervista al Corriere dello Sport, in cui ha affrontato vari temi.
Dall’arrivo nel Sannio, rifiutando la Polonia, alla crescita della Strega nelle ultime settimane: queste, dunque, le risposte di Fabio Cannavaro alle domande del giornalista Tullio Calzone:
SUL MOMENTO DELLA SQUADRA: “La vittoria di Ferrara ci è servita a lavorare in serenità. Abbiamo altri problemi da risolvere. Ho avuto una dozzina di calciatori fuori. Ma ho un gruppo eccezionale. Sono stati bravi i ragazzi a reagire alle difficoltà, a compattarsi. Contro Spal e Reggina gare difficili”.
SULLE POLEMICHE CONTRO LA REGGINA: “Gli arbitri possono sbagliare. Tuttavia nell’azione del gol contestato, il mio giocatore non fa volume davanti al portiere amaranto e non partecipa all’azione. Poi con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Io penso che se uno è più forte in campo quasi sempre vince. Le polemiche non le alimento“.
SUL RIFIUTO DELLA POLONIA E L’ARRIVO A BENEVENTO: “Quando non ho accettato di guidare la Polonia, ho fatto una scelta sbagliata. Poi solo rumors. E mi sono reso conto che mi sarei dovuto mettere in discussione per non restare a piedi un altro anno. Comunque a convincermi non è stato il presidente, ma il direttore Pasquale Foggia, mio amico. Anche se le ambizioni di Vigorito hanno fatto il resto. Mi trovo benissimo, la voglia di allenare e di rimettermi in gioco è stata decisiva. Vorrei dimostrare che in Cina non ho fatto le vacanze e che posso lavorare ovunque”.
SULLA CRESCITA DELLA SQUADRA: “Il Benevento cresce ogni giorno. Io vorrei dare qualcosa ai miei nelle motivazioni e nella mentalità che ho dovuto praticamente ricostruire. La squadra era abituata a ragionare poco, si basava molto sui duelli, ma non per responsabilità dell’allenatore precedente. Poi gli infortuni a raffica: Tello, Farias, Simy, per esempio, non li ho mai avuti e non sono i soli. Inoltre non è facile quando si subentra. Vuol dire che qualcosa si è sbagliato all’inizio e rimediare non è scontato. Serve lavoro per ricostruire. Sappiamo di avere un organico importante e ce la giocheremo sino alla fine. Ora testa al Palermo“.
SULLA SERIE B: “Se pensiamo in grande, certamente è un’opportunità una B così equilibrata. Una gara alla volta però. Sono convinto che cresceremo, evitando di essere impazienti. I ragazzi hanno capito che ce la possiamo giocare con tutti. Se ci ricompattiamo risaliremo. Ci sono antagoniste forti, ma il nostro destino lo decidiamo noi. Dobbiamo uscire da questa situazione il prima possibile. Questo è un torneo durissimo, ma ogni turno ci regala novità. Dobbiamo essere umili e cogliere le opportunità che certamente sapremo costruirci o che capiteranno sulla nostra strada.“.
SULLA MENTALITA’ NECESSARIA: “Mi piace un calcio offensivo e di qualità. Giocarmela con tutti con aggressività, ma anche ragionando con e senza palla. Sono consapevole, tuttavia, che ci sono tanti modi di vincere”.
SULLA SESSIONE DI MERCATO INVERNALE: “Non ho ancora fatto richieste. Abbiamo tanti giocatori fuori. Faremo valutazioni mirate per accrescere le nostre potenzialità. Ma al completo questa squadra vale“.
SULL’IMPORTANZA DELLE STRUTTURE: “Forse ho chiesto più io a Vigorito che lui a me. Servono strutture. E i grandi risultati ottenuti in passato non sono garanzie per il futuro. Il presidente ha capito le difficoltà del momento e ci sta vicino“.
SULL’ARIA DIVERSA TRA I TIFOSI: “Pensiamo solo al lavoro, ma si avverte un’aria diversa anche tra la gente”.
SULLE SUE PAVENTATE DIMISSIONI: “Un atto dovuto per fare chiarezza. Quando non arrivano i risultati bisogna trarre le conseguenze e assumersi le proprie responsabilità. Io e il direttore sportivo siamo amici. Ma non è stato un tentativo di abbandono, anzi. Il fatto che sono state respinte le dimissioni ha dato forza a me e responsabilizzato il gruppo“.
SUL CALCIO ITALIANO: “Sono rientrato dopo anni e l’ho trovato molto diverso, si ragiona di meno. Ero abituato a lavorare con 12 o 13 nazionali, ma in Cina avevo allenato anche in B. Diciamo che sono ripartito da zero ma non è stato un problema, anzi. Il Benevento mi va benissimo”.
Foto: Screen DAZN