Concorsi San Pio, Abbate: “Populismo della Lega non aiuta”
Politica”La Lega ha idee confuse sulla dinamica delle assunzioni fatte all’ospedale S. Pio. La Regione non autorizza concorsi se le Aziende non hanno preventivamente verificato la possibilità di attingere da graduatorie di altre province”. A dichiararlo il consigliere regionale Gino Abbate.
”Detto questo il S. Pio sta procedendo alla stabilizzazione degli operatori che sono stati utilizzati nel periodi Covid e assunti a tempo determinato tramite un avviso pubblico. La carenza di personale è un problema che aggrava la precarietà delle prestazioni ospedaliere e che richiede interventi anche a livello nazionale. Fare populismo e demagogia non aiuta e probabilmente accentua il clima di disagio che vive il territorio. Ci saremmo aspettato invece una protesta per il mancato confronto che la D.G. non ha voluto con l’assemblea dei Sindaci, con la Commissione Sanità, dove ogni qualvolta che viene chiamata a relazionare diserta, preferendo un’interlocuzione solo con il Presidente della Regione. Un atteggiamento denunciato e stigmatizzato sia in Consiglio regionale che dalla Commissione competente.
Ci si attendeva una domanda del perché alcuni reparti chiusi per il Covid e altri ristrutturati e mai aperti x mancanza di collaudo tecnico e mancata risoluzione legale con le ditte che hanno ristrutturato le stesse. Alla Lega ci si chiede perché ha dimenticato le problematiche da me sollevate anche in maniera forte( le Vele di protesta) per la malagestione =malasanità, silente al momento opportuno e demagogica successivamente. E perché la Lega dimentica che ha approvato una finanziaria in cui alla Sanità Ospedaliera e territoriale ha riservato solo 2 miliardi di euro di cui 1,5 per pagare le bollette energetiche e 500 milioni per i farmaci utilizzati durante la pande. Niente per potenziare il personale ne investimenti sulla medicina territoriale.
E ancora la Lega dimentica il percorso che ha previsto sull Autonomia Differenziata ,la secessione delle regioni del Nord da quelle del Sud che vedrà, 20 sistemi sanitari diversi, 20 risorse diverse 20 gestioni della Sanità che di fatto affossano il diritto alla salute sancito dalla Costituzione, quella Costituzione nata dalla lotta al nazifascismo e dalla Resistenza”.