Cannavaro: “C’è rammarico, ma ci crederò fino alla fine. La squadra è mentalmente fragile, contestate me ma non i giocatori”

Cannavaro: “C’è rammarico, ma ci crederò fino alla fine. La squadra è mentalmente fragile, contestate me ma non i giocatori”

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Il tecnico del Benevento ha analizzato così, nella conferenza stampa post-partita, la sconfitta di questo pomeriggio contro il Genoa.

Fabio Cannavaro si è detto arrabbiato per aver perso quattro punti solo nelle ultime due partite, ma ha affermato di non poter rimproverare nulla ai suoi ragazzi, che hanno dato il massimo.

Questa, dunque, l’analisi dell’allenatore della Strega al termine dell’incontro di questo pomeriggio al Vigorito:

SULLA SCONFITTA CONTRO IL GENOA: “Non ho mai avuto un segnale negativo da questo gruppo. Dobbiamo capire i momenti, che la costante di questa squadra al di là di chi gioca è che a volte abbiamo paura. Questa paura poi non ti fa gestire determinate situazioni e ti fa prendere gol al 90esimo, è un peccato. Lo sforzo che loro fanno è incredibile, ho visto squadre non fare neanche due passaggi e portare la partita a casa. In questa partita sei andato sotto, hai saputo soffrire contro una squadra forte. Nel secondo tempo li hai messi sotto. Dopo il 90esimo dobbiamo capire che dobbiamo essere cattivi e avere fame. Già a Cosenza abbiamo preso un gol su calcio d’angolo, dopo tre mesi dall’ultima volta, con cinque giocatori sopra 1’90”. Oggi uguale, perdi contro una squadra forte perché magari invece di dare palla a Simy la portiamo in profondità, invece di essere cattivi sulla linea perdiamo palla. Sono questi gli errori che fanno male. A parte contro il Perugia i ragazzi hanno sempre fatto la prestazione, il rammarico è tanto perché questo è un gruppo che lavora e si gioca le partite al di là delle assenze. Bisogna fare il salto di qualità, abbiamo buttato troppe situazioni che potevamo gestire“.

SUL MODULO UTILIZZATO: “Il modulo è sempre stato lo stesso, tranne a un certo punto che ho dovuto alzare Acampora“.

SUI CONCETTI DI PAURA E CONCENTRAZIONE: “Giocavamo contro una squadra forte, per troppa generosità siamo voluti andare avanti e quelli che stavano dietro non riuscivano ad accorciare. Quello che vogliamo fare noi agli altri lo hanno fatto loro a noi. Ma non è possibile che ogni volta che prendi un contropiede prendi anche gol. Questa è una squadra che come sbaglia qualcosa viene castigata. La concentrazione deve triplicare ogni partita, fa la differenza; non bisogna avere paura“.

SULLE RESPONSABILITA’: “Non penso di non avere colpe, sono l’allenatore e mi metto sempre in prima fila. Ho a disposizione dei giocatori e se non riesco a trovare la combinazione giusta la colpa è mia. Non mi interessa degli infortuni o della condizione fisica precedente, la colpa è mia. Se qualcuno deve contestare, deve contestare me: lasciamo stare i giocatori, loro fanno il massimo. Contestate l’allenatore, le scelte, il modulo. La squadra fa fatica a fare gol, devo essere bravo io a metterli in condizione. La squadra mentalmente è fragile, se poi li contestiamo anche… I ragazzi devono stare uniti, lo sanno“.

SULLA FRAGILITA’ MENTALE DELLA SQUADRA: “Nelle ultime settimane è aumentata a causa di quello che abbiamo lasciato dietro. Invece di fare il salto di qualità siamo peggiorati. A Roma abbiamo migliorato determinate situazioni, ma sotto il punto di vista degli episodi facciamo ancora troppa fatica”.

SULLE CONTESTAZIONI CON LA TIFOSERIA: “Se c’è armonia con la tifoseria a me fa piacere, ma non possiamo pensare che queste situazioni sia frutto del distacco con la tifoseria. Dobbiamo pensare al calcio, rispetto tutti ma io devo lavorare sul campo. Mi dispiace ci sia questo malcontento ma penso sia giusto, non può condizionare i miei giocatori. Se uno viene in modo positivo a noi va bene, ma io devo essere concentrato sulla squadra. Se la chiave fosse l’armonia con i tifosi porterei tutti a fare una scampagnata, ma non è quella“.

SUL MERCATO: “Sappiamo che il mercato di gennaio non può cambiare o regalare cose importanti. Dobbiamo migliorare in qualche situazione, società e Presidente lo stanno facendo. Poi le situazioni si devono chiudere, e in questo momento ancora non ci siamo riusciti“.

SU FORTE: “Forte è un attaccante, soffre quando non fa gol. Cosenza non è stato un qualcosa di positivo, è stata una mia scelta: aveva una maschera per l’operazione al naso, si era allenato ma non mi aveva convinto sotto quel punto di vista. Oggi stava bene, l’ho fatto giocare. Gli attaccanti vivono di gol, abbiamo 4-5 attaccanti che in questo momento non riescono a fare gol e non possono ragionare a livello individuale ma di squadra. Chi fa gol non mi interessa, io ragiono da squadra e anche i miei giocatori devono ragionare così“.

SUI POCHI GOL E SUI POCHI TIRI: “Dobbiamo migliorare la scelta, l’ultima scelta. Non parlo di qualità, solo di ultima scelta. A livello individuale è normale che dobbiamo crescere, ognuno di noi deve crescere. Se vuoi vincere non basta il compitino, devi fare qualcosa in più“.

SU UN POSSIBILE RITIRO: “Non andremo in ritiro. Il ritiro due giorni prima l’ho concordato io con i ragazzi, ci sembrava giusto perché giocavamo in casa; anche Presidente e Direttore erano d’accordo, volevamo dare un segnale a noi stessi per capire la differenza tra casa e fuori“.

SULLA SITUAZIONE INFORTUNATI E SULLA FAME DI RISULTATI: “Va chiesto al Dottore, la lista è sempre piena da quando sono arrivato. Non mi interessa, oggi in campo i giocatori c’erano. Spero di recuperare sempre qualcuno, sicuramente per la prossima tornerà Foulon. Indipendentemente da chi va in campo dobbiamo avere più fame di risultati, lasciamo stare il bel gioco. Dobbiamo capire i momenti della partita, evidentemente fino a ora non sono riuscito a farglielo capire. Da quando sono venuto qui non ho mai visto una squadra che inizia bene e finisce bene, ci sono i momenti“.

SULLA FIDUCIA DELLA SOCIETA’: “Questo è il mio lavoro, so che quando non arrivano i risultati sono a rischio. Ma ci credo, sono il primo a crederci. Feci quel gesto dopo Como per una questione mia personale con Pasquale Foggia. Ma ci credo fino alla fine, sono convinto che questa squadra non andrà fino alla fine così, i ragazzi non sono superficiali e hanno dei lavori. Mi fa male vedere i giocatori in spogliatoio con la testa china, c’è differenza di giocatori tra noi e il Genoa sicuramente ma così come eravamo abbiamo fatto un tempo noi e un tempo loro, ma noi andiamo a casa con zero punti. Dovrò imboccarli per far capire loro il concetto di fame, dobbiamo migliorare questa stagione. Quando le stagioni nascono storte c’è poco da fare, i particolari alla fine li paghi, ma bisogna andare avanti“.

SULLA MANOVRA: “Non è facile uscire dalla pressione del Genoa, e noi oggi giocando insieme ne siamo usciti spesso. Dobbiamo migliorare negli ultimi 30metri, lì dobbiamo lavorare e migliorare. Il problema è l’attacco, devo migliorare la fase offensiva dei miei giocatori“.

SULLE SUE SENSAZIONI: “Sono arrabbiato, abbiamo regalato quattro punti solo nelle ultime due partite. Non posso andare nello spogliatoio e rimproverare nessuno, loro hanno dato il massimo. Le partite, però, si devono portare a casa. Dobbiamo tirare, anche da lontano o in alto. Mi sono arrabbiato anche con Karic, deve tirare, se la palla va in curva è colpa mia“.