Vigorito: “Ora è il momento di stare insieme, invito tutti allo stadio sabato. Dobbiamo spingere tutti nella stessa direzione”
Benevento CalcioCalcioIl Presidente del Benevento è intervenuto in collegamento telefonico questa sera nel corso della trasmissione Ottogol, in onda su OttoChannel.
Di seguito, quindi, l’intervento di Oreste Vigorito in merito al momento della Strega e non solo:
“Non è una telefonata come l’ultima, sono a disposizione per eventuali domande. Volevo dire due cose per fare quattro chiacchiere: la settimana in cui ho parlato dissi che c’era stata una bomba carta, devo dire che non era un atto d’accusa ma un report che avevo avuto che parlava di un grande petardo. Non faccio l’artificiere ma non era così, volevo chiarire questo aspetto con i tifosi e fare questa rettifica. Sapete le mie vicissitudini, poiché ho la presunzione di sapere e pensare che c’è stima nei confronti del Presidente allora questo Presidente vi vuole parlare. Vorrei invitare tutti, e lo faccio con il diritto di una persona che da 17 anni spende parte del proprio tempo e del proprio patrimonio per la città e anche per sé stesso. Se tutti pensiamo come me quanto sia importante la tifoseria che supporta la squadra ringrazio quelli che vengono e invito chi non viene. Per raggiungere questo sogno ci sono voluti 90 anni, ora la stiamo per perdere. Abbiamo bisogno di voi, cosa che ci avete dato ma che non potete non darci in questo momento. Ho apprezzato che abbiate tifato la squadra contro il Venezia fino al 95esimo, e ho capito anche le proteste e i fischi. Ora non è il momento di dividerci ma di stare insieme. Sono convinto, ne sono convinto per la prestazione di Cagliari, per l’allenatore sereno, per i giocatori che non si sono arresi ma si allenano con professionalità. Ringrazio per i pensieri di ringraziamento, a quelli di sconforto dico che si vince insieme: città, tifoseria e squadra. Poi ci sarà tempo per i processi, cercando di avere altri 17 anni di grandi soddisfazioni. Non mi sarei tirato indietro né mi tiro indietro, ma non è sufficiente dare dei consigli: bisogna conoscere la realtà. C’è qualcuno che pensa davvero che a febbraio è possibile trovare due attaccanti svincolati bravi e in condizione? Lasciamo lavorare quelli che abbiamo e fidiamoci di loro. A gennaio abbiamo preso qualche svincolato negli anni, ma hanno dato 0 alla squadra o perché non voleva giocare o per problemi fisici. Faccio mea culpa, ma se davvero amate la squadra e supportate il Presidente come spesso avete dimostrato sabato dovete venire allo stadio per una partita non decisiva ma importante, vi aspetto tutti“.
“Il mio rammarico è un primis il dispiacere nei confronti della città. Da 17 anni a questa parte non ho mai perso la voglia di combattere, anche se è la prima volta che ci troviamo in questa situazione. Fare i processi ora non serve, è una mancanza di rispetto farli durante il campionato. Alcune decisioni sono frutto di riflessioni, non prese in modo istintivo o sul momento. Ho un grande rispetto sia per Caserta sia per Cannavaro, che hanno pensato di poter fare il meglio e hanno portato sulle spalle il peso di infortuni, malattie e squalifiche. Schiattarella e Viviani sono stati squalificati nella stessa partita, Farias giovedì si è fatto male in allenamento, Pastina si è ammalato venerdì mattina. Glik erano 10 anni che non era infortunato. Guardate al Frosinone. Forse c’è stato un equivoco iniziale: si voleva creare una squadra giovane, poi i giovani non davano i risultati sperati e quindi la società è intervenuta prendendo giocatori esperti. Abbiamo preso Ciano esperto della categoria, Simy che ha avuto un annata difficile ma comunque esperto, La Gumina che a 19 anni è stato pagato 9 milioni. Evidentemente non è scattato quel feeling, l’amalgama. In Curva Sud ci sono un gruppo di persone fedelissime alla squadra che danno un grande supporto, sono fondamentali. Abbiamo fatto degli errori di valutazione, ma di buona fede. Non abbiamo fatto la svendita dei giocatori, abbiamo preso giocatori con un curriculum notevole che purtroppo oggi non stanno rendendo. Stellone è stato felicissimo di venire a Benevento, pur sapendo la situazione, è venuto di corsa evidentemente perché ci crede veramente. Dimostriamo di crederci anche noi, come fanno i giocatori allenandosi tutti i giorni. Noi vinciamo e perdiamo tutti insieme. Forse all’inizio non siamo riusciti a creare quest’armonia, ma evitiamo i processi ora: stiamo insieme“.
“Allontanare un Campione del Mondo e Pallone d’Oro da me stimato come calciatore, allenatore e uomo e Pasquale Foggia, da me stimato e che ha portato risultati, non è stata una decisione semplice. Non parlo mai delle cose che non competono a me, non potevo mandare via 23 giocatori. Pensavo che Cannavaro potesse portare entusiasmo, lo ha portato ma eravamo tutti convinti di essere i Cannavaro di turno, avevamo alzato un po’ i piedi da terra. Mi è sembrato di avere una regressione sotto quest’aspetto. Foggia è stato oggetto di una contestazione di cui non possono non tener conto, se dico che stiamo tutti insieme stiamo tutti insieme. Certamente non la condivido e non posso condividerne i modi, ma ho constatato che qualcosa se mai c’era stato si era rotto tra tifoseria e direttore. Ho chiesto a Foggia di fare un passo indietro e lui lo ha fatto, era un elemento di divisione in un momento in cui bisognava stare tutti insieme. Ho fatto un sacrificio affettivo, non so quanti Presidenti per il bene della città lo avrebbero fatto. Erano fuori dai giochi di una squadra che ha bisogno di mangiare erba. Fate in modo di non rendere inutile questo sacrificio, non potevo fare diversamente: ora stateci vicino. Possiamo fare due cose: o una lunga agonia per il ritorno in Serie C o stringerci e unirci, soffiando insieme per la salvezza. Fate loro gli applausi quando sbagliano, fate loro un trionfo quando segnano. Solo così . Voi sugli spalti vedete i fantasmi della C, ma anche loro se perdono sanno di mandare in fumo la loro carriera. Vedo i giocatori vogliosi e con volontà di riscatto, aiutateci a farlo“.
“Un rappresentante legale della società può ricoprire la carica di Direttore Sportivo non per 60 giorni ma ad interim fino a quando serve. Ho preso la carica di Direttore Sportivo, da un punto di vista federale, ho l’intenzione di continuare ad averla fino a fine anno. Poi vedremo dove saremo e cosa si potrà fare. Lo dico alla città: è un onore avere avuto decine di persone che si sono proposte, anche dalla A. Penso lo facciano per la storia di questo Benevento. Avremo un Direttore Sportivo, ma deve essere all’altezza della società e della squadra. Sono sempre più vicino alla squadra attualmente, non ho tempo per pensare a questo. Ho modificato i miei impegni per stare con la squadra, devo guardarli negli occhi e capire le loro motivazioni, incoraggiarli se demotivati. Non credo di non saperlo fare. Cosa farebbe di più un Direttore Sportivo oggi? Evitiamo di parlare di altri elementi. In questi momento dobbiamo essere in pochi, parlare poco e spingere tutti nella stessa direzione“.
“Le squadre oggi giocano con 5 cambi, che guarda caso si fanno sempre negli ultimi 20 minuti. Un po’ per la rosa corta, un po’ per la fortuna delle altre squadre nell’indovinare i cambi, il fatto che il Benevento abbia preso tanti gol nel finale è dato dai cambi che a volte fanno la fortuna degli allenatori e altre li esonerano. Non si dica che sono dovuti alla condizione fisica, i calciatori del Benevento dai dati precisi che abbiamo corrono anche più degli altri calciatori, magari a vuoto ma corrono di più“.
“In 17 anni ho perso 6-7 partite. Se in tutto questo tempo non mi sono fatto un’idea di calcio, allora tutti ne possono parlare tranne io. Rispetto le opinioni e le libertà di tutti, ma se tutti hanno un minimo di stima e rispetto per il Presidente che li accompagna da tanto tempo, qualche risultato lo abbiamo portato. Io imparo tutti i giorni, ho 20 imprese e le devo gestire. Se ancora non avessi capito la psicologia dell’uomo, mi dovrei arrendere già oggi. Io non mollo mai, sono convinto che i miei ci daranno soddisfazione. Aiutiamoli prima, non dopo“.
Foto: Screen OttoChannel