Stellone: “Contro l’Ascoli partita difficile, come tutte da qui alla fine. Dobbiamo essere squadra, importante non perdere”

Stellone: “Contro l’Ascoli partita difficile, come tutte da qui alla fine. Dobbiamo essere squadra, importante non perdere”

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L’allenatore del Benevento ha preso parte alla consueta conferenza stampa alla vigilia del posticipo della 26esima giornata contro l’Ascoli (domani, ore 16:15, Cino e Lillo Del Duca).

Roberto Stellone ha presentato così il match contro il Picchio, analizzando l’emergenza infortuni e la condizioni di alcuni singoli.

Di seguito, quindi, le parole del tecnico della Strega in vista della sfida tra giallorossi e bianconeri di domani pomeriggio:

SULL’IMPORTANZA DELLA GARA: “Sarà una partita importante come tutte da qui alla fine, difficile perché l’Ascoli viene dal cambio d’allenatore e ha ottenuto due vittorie consecutive uscendo dai bassifondi della classifica. Loro sono una squadra in salute, noi dobbiamo dare continuità dopo la vittoria contro il Brescia. Sarà un periodo difficile, dovremo giocare 5 gare in 20 giorni e non sarà semplice alla luce degli indisponibili“.

SULL’EMERGENZA INFORTUNI: “Abbiamo 10 infortunati: si sono aggiunti anche Basit e Agnello, oltre a Veseli che ha riportato un fastidio all’adduttore e Schiattarella che ha un fastidio tra il tendine e il polpaccio. Letizia va gestito, non ha nulla di grave e si sta sforzando per mettere forza sulla gamba ma spero di utilizzarlo se serve a partita in corso e poi mercoledì per far rifiatare altri giocatori. Cambierò 3, 4, 5 giocatori perché hanno bisogno di rifiatare. Sarebbero serviti più giocatori in rosa, ma sono fiducioso sui recuperi: Vokic, Farias e Pettinari stanno cominciando a rientrare. Nel giro di un paio di settimane recupereremo 3-4 giocatori“.

SULL’ENTITA’ DEGLI INFORTUNI: “Glik ha un problema al menisco, Capellini all’adduttore, Ciano sempre al menisco ma non muscolare, Farias stava bene ma si è fermato quando siamo arrivati, Pettinari sta recuperando in quanto non era uno stiramento ma un’edema. Schiattarella un giorno si sente bene il polpaccio e un altro invece torna un pochino indietro, vuole aiutare e stamattina ha fatto di tutto per poter essere convocato ma non ci sarà. Gli infortuni dipendono da tantissime cose, non c’entrano preparatore atletico, allenatore, nutrizionista o campi che offre la società. C’è anche lo stile di vita dei giocatori, tanto per fare un esempio, o elementi che magari a fine maggio hanno smesso e sono stati un mese e mezzo a riposo. Altri che hanno una certa età e vanno gestiti anche alla luce di questo. Oggi noi non stiamo seguendo alla lettera il programma d’allenamento, rischieremo di fare dei tanti. Abbiamo provato a capire dai dati e dalle sensazioni dei giocatori cosa è più giusto fare. Mercoledì scorso abbiamo tolto un allenamento prima del Brescia, avevamo fatto due giorni ad alta intensità e abbiamo preferito fare lavoro di scarico in palestra: sabato poi non si è fatto male nessuno. Anche l’Ascoli ha molti infortunati, come anche altre squadre: non posso dire da cosa dipende“.

SUL MERCATO ORMAI CHIUSO DEGLI SVINCOLATI: “Non siamo intervenuti sul mercato, pur avendo fatto qualche valutazione, perché tra poco rientrerà qualcuno. Poi per quanto riguarda gli svincolati c’è sempre il punto interrogativo sulla condizione. Difficilmente qualcuno che è pronto accetta di fare visite e una sorta di prova di qualche giorno. Il Presidente aveva dato la massima disponibilità, ma in questa situazioni si deve riflettere e non agire di fretta“.

SULLE SUE ARMI: “Quando lavori nei primi anni riesci ad avere un’impronta sul modulo, oltre a lavorare sui concetti. Negli ultimi anni abbiamo capito che la cosa fondamentale sono i concetti, il cambio modulo è automatico e segue i concetti. L’importante, al di là dei moduli, è coprire gli spazi e attaccare con 4, 5, 6 giocatori. Devi puntare a riconquistare la palla quindi devi essere compatto in difesa. Abbiamo giocatori intelligenti e duttili, che contro il Brescia dopo mezz’ora hanno capito che c’era da cambiare qualcosa e lo hanno fatto. Anche nel secondo tempo è successa la stessa cosa, creando diverse soluzioni. Possiamo farlo perché abbiamo giocatori che hanno le caratteristiche per cambiare modulo e ruolo, è un bene poter avere situazioni del genere“.

SU PALEARI: “Ha fatto bene a fermarsi ma sta bene, è rientrato“.

SU VIVIANI E LEVERBE: “Stanno bene. Viviani domenica ha fatto un’ottima partita di impegno e sacrificio ed è uscito per crampi. L’ho visto ridere spesso ultimamente, e non accadeva da tempo. Viviani è un ottimo giocatore che da qui alla fine giocherà le sue partite perché è un giocatore bravo e importante, al di là delle condizioni di Schiattarella. Leverbe a Cagliari ha fatto un’ottima gara, non parlo del prima ma da quando ci sono io, domani partirà dall’inizio e sono convinto farà un’ottima partita“.

SULLE CONDIZIONI DI TELLO: “Nei primi due giorni ha fatto un lavoro a parte per un problema che si porta dietro da tempo ma sta bene. Posso sfruttarlo anche sotto-punta, così come Acampora“.

SUL REPARTO OFFENSIVO: “Posso scegliere di farne giocare solo uno o metterli entrambi dall’inizio, come a Cagliari. Con il Brescia cercavamo maggiormente la profondità con La Gumina, poi Simy negli ultimi 20 minuti ha fatto un lavoro di impegno o sacrificio. Quanti gol faranno o quanto tireranno mi interessa poco, preferisco vincere 1-0 con gol di Paleari che perdere 3-2 con i gol dei due attaccanti. Il gol arriverà, si devono sbloccare. Li alternerò in questa partita, cercherò di ruotarli per quanto possibile pensando anche a mercoledì. Per le mie due partite sono contento dell’atteggiamento di Simy e La Gumina. Non devono pensare al gol, altrimenti diventare ancora più difficile segnare. Io non li presso su questo aspetto, a me interessa che loro corrano e riconquistino il pallone il prima possibile. Il gol verrà, è sempre successo a tutti gli attaccanti e si sbloccheranno anche loro. Non sono molto lucidi quando arrivano lì davanti, ma perché gli chiedi di fare anche altro per la squadra. Ci saranno partite in cui magari chiederò loro di preoccuparsi maggiormente delle fasi offensive, ma al momento non sono preoccupato per questo“.

SULLE SCELTE: “Andiamo in base a quello che vediamo in settimana. Se un giocatore ha fatto molto bene in una gara e in settimana si è allenato bene è molto probabile che giocherà, però se il suo compagno-alternativa si allena meglio allora probabilmente giocherà lui. La formazione non è mai decisa il lunedì, tutti devono dare tutto nella settimana per mettermi in difficoltà e loro lo stanno facendo. Dobbiamo migliorare come squadra su concentrazione, attenzione, momenti in cui aspettare e momenti in cui andare a prendere alti gli avversari. Dobbiamo ragionare di più nei momenti topici, dobbiamo diventare il prima possibile squadra su questi aspetti e poi il resto verrà da sé con la tranquillità dei risultati e l’acquisizione di fiducia mentalmente. Dopo il gol contro il Brescia in automatico ti sei sbloccato e hai cominciato a fare qualcosa in più, potevi fare la seconda rete. La cosa essenziale è mettere in campo lo stesso spirito della partita contro il Brescia“.

SULLA CLASSIFICA: “Ora ci siamo avvicinati un pochino a quei punti che ci serviranno, ma non siamo assolutamente in una situazione di classifica serena per cui ad Ascoli possiamo giocare in maniera blanda. Questa squadra non ha mai vinto tre partite di fila, evidentemente cala l’attenzione e questo in B non è possibile. La classifica ci dice che non siamo ancora in una bella situazione quindi non voglio cali di attenzione e concentrazione. L’allenamento mi dice che con la testa ci stanno, sono molto fiducioso per la gara di domani“.

SULL’IMPORTANZA DELLE ROTAZIONI: “Quando hai una rosa ampia devi tenere tutti sul pezzo e spesso io ho cambiato anche il portiere, serve a dosare le energie. Ho bisogno di tutti, il far rotare più giocatori ci permette di avere 6, 7, 8 giocatori freschi per la partita successiva dopo pochi giorni. So che se li cambio e perdo per voi non andrà bene, ma la stessa cosa accadrà se non li cambio e perdo. Però è bene farlo, ne trae beneficio la condizione e la competizione dei singoli. Quel giocatore che non gioca nelle tre partite in una settimana lo perdi, se invece c’è quello che le gioca tutt’e tre lo sforzi e si sente un campione. Devo tenere tutti sulla corda, lo faccio perché credo che ognuno di loro possa darmi qualcosa in più quando chiamato in causa“.

SULLA VITTORIA: “Vincere aiuta a vincere, l’atteggiamento dopo una vittoria ti fa passare una settimana diversa. Ho dato due giorni di riposo anche perché ci saranno 20 giorni-un mese che saranno solo di allenamento. Li vivi in maniera diversa, ti liberi di un po’ di tensione. Abbiamo passato una buona settimana di allenamenti intensi, ma dobbiamo dare continuità altrimenti per la partita di mercoledì sale nuovamente la tensione e magari se gli altri fanno risultato ti ritrovi in una posizione di classifica peggiore della precedente. Da qui alla fine ci sono 13 partite che vanno affrontate con lo stesso spirito. Siamo una squadra che vuole uscire da questa situazione per noi, per la squadra, per il Mister, per la città, per il Presidente, per le nostre famiglie. Le vittorie aiutano ad alleggerire la tensione pre-gara, ma poi non devi mollare di un centimetro su attenzione e concentrazione“.

SULL’ESSERE SQUADRA: “Dobbiamo diventare squadra vuol dire memorizzare il prima possibile i miei concetti, diversi dagli altri allenatori ma non dico siano migliori. Diventare squadra oggi non è fare 500 passaggi durante l’arco della partita e fare tre tiri in porta, ma è rappresentato dall’atteggiamento di sabato. Lottare su ogni palla alta, aiutare e sostituirsi al compagno, rientrare in difesa velocemente. Per me questo è diventare squadra, avere un gruppo unito in cui se uno sbaglia tutti lo aiutano. Poi l’allenatore va a correggere gli errori tecnici, tattici e di atteggiamento, ma loro in primis si devono aiutare e incoraggiare. A me preme lavorare su questo, soprattutto in questa fase“.

SUL CONCETTO DI ORGANIZZAZIONE: “Per me l’organizzazione è la base, poi vengono altre cose. L’equilibrio è un discorso importante che rientra nel concetto di diventare squadra. Se si gioca a sinistra ho 4-5 giocatori che si muovono per ricevere palla, se 3 hanno paura non serve provare la giocata perché tanto non viene. Un conto è provare un rigore con 20mila spettatori, che magari tre minuti prima hai sbagliato un gol, e un conto è averlo provato quanto ti pare in allenamento. Lavoriamo sulle situazioni, da cross devo sapere che ho qualcuno in area tra primo e secondo palo e un paio fuori. L’organizzazione è fondamentale su tutto, avere dei ruoli ben precisi per cui è necessaria velocità dei ragazzi per capirlo e un alto livello di concentrazione e attenzione“.

SULLE TRE GARE IN UNA SETTIMANA: “Sono nove punti, è importante affrontarle una alla volta. Domani è la partita più importante della nostra vita, domani sera sarà quella contro il Sudtirol e poi quella dopo ancora. Si gioca per vincere ma non si deve perdere. Immaginate la classifica odierna del Benevento e aggiungete un punto contro il Venezia e uno contro il Perugia, togliendoli a loro: cambierebbe tutto. Vincere gli scontri diretti è tanta roba, ma anche non perdere è tanta roba. Rischi di retrocedere per un punto. Dobbiamo portare dalla nostra gli episodi, vincere i duelli per aumentare le probabilità di vincere la partita. Il Brescia all’inizio ci aveva messo in difficoltà, noi ci siamo fatti vedere poco in avanti. Nel secondo tempo poi ci sono state 3-4 occasioni nostre prima del loro palo, che ci ha messo un po’ di paura perché la squadra nei finali ha spesso subito gol. Abbiamo avuto delle buone occasioni anche in contropiede. Dovevamo capire i momenti delle partite ed essere squadra, capire quando attaccare in 11 e quando difendere in 11, capire quando buttare la palla in tribuna e quando giocarla“.

SULLA BATTAGLIA CONTRO L’ASCOLI: “L’ambiente Ascoli mi interessa poco, dobbiamo essere sempre pronti per ogni situazione. Giocare la domenica e dire “vogliamo vincere” serve a poco, lo dicono anche gli avversari. La vittoria viene da lontano, dalla preparazione e degli allenamenti, da quanto uno ci tiene a uscire da questi momenti. L’importante è con che testa arrivi alla partita“.

SULL’EVENTUALITA’ DI TEST AMICHEVOLI: “Di solito il mercoledì facciamo un’amichevole con la Primavera. O comunque riguardiamo l’allenamento grazie alle telecamere che sono sullo Stadio e sull’AntiStadio. Altrimenti non ho bisogno di test esterni. Ogni fine seduta facciamo mezz’ora di partita, creando le situazioni della partita, e che abbiamo la possibilità di rivedere. Non sono amante delle amichevoli con altre squadre, serve nel ritiro per prendere condizioni ma poi rischi di farti male e la condizione mentale cambia“.