Agostinelli: “La squadra crede ancora nella salvezza, andiamo a Palermo per vincere”

Agostinelli: “La squadra crede ancora nella salvezza, andiamo a Palermo per vincere”

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Il neo-tecnico del Benevento ha analizzato così, in conferenza stampa, il pari casalingo odierno contro la Reggina.

Andrea Agostinelli si è detto soddisfatto per la partita odierna, soprattutto per la reazione che si è vista nel secondo tempo. Il Mister marchigiano, poi, ha parlato delle speranze salvezza e non solo.

Questa, quindi, l’analisi dell’allenatore della Strega al termine del match del Ciro Vigorito contro gli amaranto:

SULLA VECCHIA GUARDIA E SULLA DISPONIBILITA’ DELLA SQUADRA: “Quando sono arrivato qui, quattro giorni fa, mi sono reso conto delle difficoltà. Non serviva, era tutto chiaro già da prima, visto che in una stagione sono già stati cambiati tre allenatori. Ho cercato di pungolare la vecchia guarda, chi può tirarti fuori da questa situazione sono quei giocatori. Non sono totalmente soddisfatto di tutti, ma dentro lo spogliatoio ho visto sorridere i ragazzi. Mi hanno chiesto il doppio allenamento, vuol dire che sono entrato dentro la loro testa. Una scintilla è scoccata, non vuol dire salvezza ma si sono resi conto che forse possiamo lottare fino alla fine. Per quello che ho chiesto alla squadra ho visto la totale disponibilità a seguirmi“.

SUL PARI ODIERNO: “In questi quattro giorni ho cercato di entrare nella testa di ognuno, su qualcuno ci sono riuscito e su qualcuno non è detto. Una reazione del genere, un secondo tempo così, fa capire molte cose. Anche nel primo loro non ci hanno fatto male, anche se davano l’impressione di essere più pericolosi. Nel secondo tempo ho cambiato modulo, non posso aspettare più nessuno. Globalmente sono assolutamente soddisfatto. Andando in svantaggio c’era il rischio di crollare, invece l’hai recuperata e l’hai rischiata di vincere in un momento non sereno. La più grande soddisfazione è stata aver visto a fine partita i ragazzi con il sorriso, che hanno detto “forse ce la possiamo giocare”. Questo mi ha fatto piacere“.

SULLE PROTESTE NEL FINALE: “Mi hanno detto che alla fine forse c’era un calcio di rigore, ma dalla panchina non si vede“.

SULLA REGGINA: “Nel primo tempo era molto leggera e libera di testa, era normale fosse così. Dava l’idea che in alcuni momenti ci potesse mettere ancora di più in difficoltà. Il secondo tempo però è stato a senso unico, non abbiamo creato tantissime palle gol ma c’era l’impressione che potessero crollare da un momento all’altro anche in virtù della nostra pressione“.

SULLE SPERANZE DEL BENEVENTO: “Mi aggrappo allo scatto di Farias, che erano due mesi che non ne faceva. Mi aggrappo a Ciano che è entrato come doveva, dopo avergli parlato. Mi aggrappo a Capitan Schiattarella e ad Acampora, che non si sono allenati durante la settimana ma hanno giocato con grande sacrificio. Mi aggrappo a Glik, che anche oggi è stato un giocatore decisivo. Carfora è forte, ha giocato tutta la partita perché mi segue e mi dà tutto quello che gli chiedo. Oggi bisogna avere gente disponibile, non era così sicuro che fossero disponibili con me. Dopo il terzo allenatore avrebbero anche potuto non seguirmi. Ora lavoriamo una settimana con più serenità e più credibilità per quello che dobbiamo fare“.

SUI SINGOLI: “Ho parlato con ogni giocatore, cercando di caricarli. Su qualcuno ci posso essere riuscito, su altri magari no“.

SULL’ASPETTO MENTALE: “In questi periodi bisogna alleggerire la testa dei giocatori. La tattica aiuta, dopo il primo tempo abbiamo cambiato modulo, ma è sempre decisiva l’interpretazione dei ragazzi in campo. Oggi almeno il 90% dei giocatori ha giocato a ottimi livelli“.

SULLA NON-PRESENTAZIONE IN CONFERENZA: “Non ci ho pensato, sono arrivato che dovevo fare tantissime cose. Allenamento, capire su chi puntare, caricare i giocatori. Era un problema di tempo. Ho provato a incidere sulla testa, non sull’aspetto fisico perché fisicamente hanno corso più degli avversari“.

SULLA SOSTITUZIONE DI PALEARI: “Ha avuto un problema, nessuna scelta tecnica“.

SULLA CONDIZIONE DI LETIZIA: “Stava male, come Schiattarella e Acampora che però ieri mattina si sono allenati“.

SUI TIFOSI: “Era normalissimo che i tifosi potessero contestare. Almeno una piccola parte però, a fine partita, penso abbia pensato che uno spiraglio ancora c’è. Non mi aspettavo rose e fiori, ci mancherebbe altro. Quando ho visto che ci hanno fatto gol si poteva pensare al peggio, la cosa migliore è stata la reazione emotiva e di gioco che mi dà speranza“.

SULLA CHIAMATA DEL PRESIDENTE VIGORITO: “Ringrazio il Presidente, mi ha dato un’opportunità dopo tanti anni che ero fuori dall’Italia. Mi ha chiamato subito dopo la partita contro la Spal, io ero a casa a Roma. Come avrei potuto rifiutare? Mi ha chiesto di venire e basta, mi ha detto che mi ha sempre stimato e che ci aveva pensato già prima. Se il Presidente Vigorito con tutti gli allenatori in Italia decide di chiamare un allenatore che era lontano da 10 anni significa che ci crede, per questo lo ringrazierò per sempre. Oggi ne esco soddisfatto, abbastanza, perché volevamo vincerla, ma sicuramente con la convinzione che mi sembra di aver recuperato i miei giocatori. La rosa del Benevento è una rosa che se va male in campionato peggio di metà classifica non può stare, per quello che penso io. Ora sei ultimo, ma oggi c’è una speranza in più. L’agonia si allunga ma sembra ci sia uno spiraglio, quantomeno in loro e non in me che ci credo. Ho visto loro crederci nello spogliatoio, quando sono andati a ringraziarli. Le chiacchiere di oggi, rispetto a quelle di ieri, hanno un senso“.

SULLA SPREGIUDICATEZZA: “Non può non esserci in questo momento. Però siamo in B, le partite quindi vanno sempre tenute aperte e in equilibrio. “Aggrediamo, cambiamo giocatori e modo di giocare”: questo ho detto ai ragazzi all’intervallo, ci siamo tenuti in partita e abbiamo fatto un bellissimo gol. A Palermo si va per vincere, si gioca una partita, se si va sotto si può recuperare e si può anche vincere. Voglio vedere la gente sorridere questa settimana, quando sono arrivato non sorrideva nessuno mentre oggi qualcuno sì“.

SULLE POLEMICHE COL GUDJA: “Non voglio rispondere ad alcuna polemiche. Non mi va di aprire questo capitolo. Ho rispetto di questa piccolissima società, la penultima di Malta. Abbiamo raggiunto la salvezza a Natale e io volevo fare qualcosa in più, loro invece hanno tirato i remi in barca. Li ringrazio, ma qui stiamo parlando di un altro calcio“.