Da Sarri a Vicario: chi è Marcello Carli, il nuovo direttore tecnico del Benevento

Da Sarri a Vicario: chi è Marcello Carli, il nuovo direttore tecnico del Benevento

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Toscano di Colle Val D’Elsa, in provincia di Siena, 59 anni, Marcello Carli è ufficialmente il nuovo direttore tecnico del Benevento Calcio (leggi QUI). Oreste Vigorito ha deciso di affidarsi all’ex Parma per risollevare le sorti della Strega, ripiombata negli inferi della Serie C dopo sette stagioni tra A e B.

GLI INIZI. Appese le scarpette da calciatore al chiodo – è stato un discreto centrocampista – nel 1998 dopo l’ultima stagione tra le fila del Livorno, inizia la sua seconda vita nel calcio nell’Empoli, dove ricopre inizialmente il ruolo di vice – allenatore.

Nel 2009/10 viene messo a capo del settore giovanile dell’Empoli, mentre nella stagione successiva è promosso a direttore sportivo. Carli è stato l’artefice dell’Empoli dei miracoli targato Maurizio Sarri: fu lui, infatti, ad affidargli la panchina azzurra.

Ad Empoli, grazie ai meriti acquisiti sul campo, arriva, da responsabile del settore giovanile, sino al ruolo di direttore generale. Nel 2018 il passaggio al Cagliari, dove resterà sino al 2020. In seguito abbraccia il progetto del Parma: in gialloblù rimane in carica sino alla fine della stagione 2020/21.

LE SCOPERTE. Detto del merito di aver consegnato al calcio italiano Maurizio Sarri che ripartì dall’Empoli di Carli per riuscire finalmente ad affermarsi nel grande calcio, per poi trasferirsi al Napoli, al Chelsea – dove vince una Europa League -, alla Juve – dove vince uno scudetto -, e infine alla Lazio, il know-how di Marcello Carli è la scoperta di talenti.

Ai tempi dell’Empoli scopre i vari Saponara, Zielinski, Mario Rui, Verdi, Rugani, Krunic e Vecino, calciatori capaci poi di affermarsi ad altissimi livelli, alcuni dei quali sino ad arrivare a laurearsi anche Campioni d’Italia (vedi, ad esempio, Vecino con l’Inter, Mario Rui e Zielinski con il Napoli).

L’operato di Carli ha dato i suoi frutti, e che frutti, anche a Cagliari: è stato lui, infatti, a portare in Sardegna Guglielmo Vicario, oggi all’Empoli e tra i migliori portieri italiani, prelevandolo dal Venezia. In rossoblù porta anche Walukiewicz, difensore polacco anch’egli ora in Serie A con l’Empoli. Tra i suoi meriti anche quello di aver “ri-scoperto” il cholito Giovanni Simeone, oggi campione d’Italia al Napoli, ma che Carli porta al Cagliari a dispetto delle stagioni negative con la Fiorentina. Ai sardi “regala” anche l’uruguaiano Nandez.

Sicuramente meno fortunata ma non per questo priva di soddisfazioni l’esperienza emiliana al Parma, dove resta in sella solo 279 giorni ma riesce comunque a lasciare il segno con gli ingaggi di Brunetta, Mihaila, Man, Nicolussi Caviglia, Zirkzee (ora al Bologna) e Osorio, oltre ai già conosciuti Sepe, Inglese, Pezzella, Hernani.

ESPERIENZA. Al Benevento è chiamato a un lavoro non certamente semplice, anzi. Ricostruire una squadra dopo una retrocessione non è mai compito facile, farlo dovendo smaltire un monte ingaggi come quello della Strega (il sesto dell’attuale Serie B) e al tempo stesso costruire una squadra competitiva rende il suo lavoro piuttosto complesso.

Dunque, Carli dovrà fare appello a tutta la sua esperienza e alle sue capacità per ricostruire il Benevento. Saranno mesi di duro lavoro e di scelte importanti per lui: a cominciare dai colloqui con i calciatori sotto contratto, per decidere chi e come dovrà restare e chi e come dovrà andar via (leggasi eventuali spalmature di ingaggi e risoluzioni). Una volta sfoltita la rosa e adeguato il monte ingaggi alla Serie C, il nuovo direttore tecnico potrà dedicarsi agli acquisti. Beninteso che, ancor prima di tutto ciò, bisognerà scegliere il nuovo tecnico.