Sant’Angelo a Cupolo| Tributi, l’assessore Micco risponde all’opposizione: “Le loro sono fake news”

Sant’Angelo a Cupolo| Tributi, l’assessore Micco risponde all’opposizione: “Le loro sono fake news”

Politica

Il Consiglio Comunale che si è svolto lo scorso 29 maggio, ha approvato la conferma delle aliquote Imu e dell’addizionale comunale di compartecipazione all’Irpef, già applicate di gran lunga negli anni passati.

Con riferimento alle Tari – si legge nella nota stampa diramata dall’Ufficio Stampa del comune di Sant’Angelo a Cupolo – si è determinata una generale riduzione della tariffa fissa, di circa il 10%.

Così l’Assessore al Bilancio, Maria Grazia Micco: “Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, ancora una volta, i cittadini santangiolesi hanno assistito all’ennesima attività di mistificazione della realtà dei fatti  da parte della minoranza consiliare.

Questa costante attività di disinformazione ha superato ogni immaginazione e ci induce a doverose  precisazioni nei confronti dei cittadini Santangiolesi, onde evitare che le “fake news” possano essere recepite come verità.

In particolare, occorre precisare che in riferimento alle tariffe Tari, a differenza di quanto sostengono Zarro e compagni (leggi QUI),  si è verificata una generale riduzione della parte fissa, conseguenza dell’aumento delle superfici imponibili, grazie alla lotta all’evasione tributaria che l’Amministrazione ha messo in campo dalla fine del 2021.

Inoltre, la riduzione è presente in misura anche più consistente se si analizzano i dati dei contribuenti che effettuano compostaggio domestico.

Lodevole l’invito del capogruppo di minoranza a ridurre i tributi locali, dimenticando che ci ha amministrato e consegnato un Comune con un disavanzo di amministrazione di circa 900.000,00 euro.

In altre parole, l’amministrazione Zarro-D’Orta ha creato una perdita che i cittadini stanno pagando anno dopo anno e che  dovrebbero farlo fino al 2045, secondo le previsioni.

Non basterebbero 18 mesi, ma bensì una bacchetta magica!

Totalmente infondata, inoltre, la richiesta avanzata in aula dalla minoranza, di rinviare il piano Tari 2023, in quanto non si sono verificate, nell’esercizio in corso, “circostanze straordinarie e tali da pregiudicare gli obiettivi indicati nel piano”. Fino alla futura aggiudicazione della gara e all’entrata in servizio del nuovo gestore, i costi e il servizio non sono affatto cambiati.

Qualora si creassero maggiori costi, saranno, come è obbligatorio per legge, coperti dalla tariffa, e imputati sulla fiscalità generale, ma al momento questa condizione non si verifica.

Sarebbe stato impossibile prevedere gli esiti della gara in corso ed il relativo costo per gli anni futuri, e le tariffe Tari andavano approvate entro il 31 maggio”.

COMUNICATO STAMPA