Al Teatro Romano di Benevento i 12 titoli del Premio Strega e la cinquina che si giocherà la vittoria finale (FOTO)
AttualitàBenevento CittàNel magico abbraccio del Teatro Romano di Benevento, dove le parole per secoli hanno evocato emozioni, angosce e sentimenti, con il patrocinio della Fondazione Bellonci, si è tenuta la presentazione del premio letterario che, tra i dodici libri giunti alla selezione finale, hanno individuato, attraverso votazione, i cinque finalisti per l’assegnazione del 77esima edizione del Premio Strega 2023.
Il Premio Strega è stato istituito a Roma nel 1947 dalla scrittrice Maria Bellonci e da Guido Alberti, proprietario della casa produttrice del Liquore Strega, che dà il nome al Premio e si ricollega alle storie sulla stregoneria a Benevento (risalenti ai tempi dell’antichità classica).
L’evento, organizzato dal Comune di Benevento e con la regia di Renato Giordano, ha visto un teatro affollato di tanti amanti della letteratura che, incuranti del venticello indisponente che agitava nuvole scure e scompigliava capelli, hanno atteso la presentazione dei libri concorrenti e, soprattutto, delle parole degli autori che, sollecitati da Stefano Colletta, presentatore dell’evento, hanno riassunto motivazioni, ricordi e finalità dei loro scritti.
Dopo il saluto del Sindaco Clemente Mastella, che ricorda con rammarico che nel nostro paese si legge troppo poco e propone, nello stesso tempo, di poter avere nelle scuole della città gli autori della dozzina della serata, Colletta ricorda la realizzazione del Premio Strega Giovani, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e da Strega Alberti con il contributo della Camera di Commercio di Roma e in collaborazione con BPER Banca, Media Partner Rai, sponsor tecnico IBS.it. , oltre alla realizzazione del Premio Strega Poesia che vedrà il vincitore il 5 ottobre di quest’anno.
Incantato il luogo dell’evento che, dapprima sotto i raggi solari insistenti e subito dopo abbracciato da nuvole minacciose, ha ospitato i vari scrittori che, affascinati dalle antiche mura romane, non hanno potuto ignorare la magnificenza del sito e, quasi soggiogati da essi, hanno raccontato le loro storie percependo tutto attorno il silenzio compiaciuto e approvante dei tanti teatranti dell’età augustea e del periodo imperiale.
A turno, a tre per volta, sono stati invitati sul palco gli autori delle opere concorrenti e precisamente: Silvia Ballestra, La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza), testo che contiene la storia di una partigiana e “la Grande Storia con dentro una storia d’amore: quella tra la sibilla Joyce ed Emilio Lussu”. Maria Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata (Einaudi), racconto di genitori indifesi di fonte ai “si dice” del loro tempo e incapaci di ricostruirsi una vita. Andrea Canobbio, La traversata notturna (La nave di Teseo), storia della depressione del padre in una Torino in cui cerca di ricostruire le ragioni di un male che il padre negava.
Sono poi intervenuti un’amica di Ada D’Adamo, scrittrice deceduta il 1 Aprile di quest’anno, con l’opera : Come d’aria (Elliot), fil rouge del corpo (era danzatrice) con la malattia del figlio e poi della sua, quasi accettazione ineluttabile per ciò che accade e per ciò che accadrà quando non ci sarà più, un libro, come ella stessa ha dichiarato, “scritto tra lei e il cortisone”. Gian Marco Griffi, Ferrovie del Messico (Laurana Editore), storia di un viaggio tra letteratura e lingua. Vincenzo Latronico, Le perfezioni (Bompiani),vita di una Berlino social tra idee politiche e vita digitale.
Romana Petri, Rubare la notte (Mondadori), esercizio letterario dedicato al ” Piccolo principe” ed la suo autore dimenticato. Rosella Postorino, Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli), storia di bambini in fuga da Sarajevo , il romanzo pone solo interrogativi esistenziali. Igiaba Scego, Cassandra a Mogadiscio (Bompiani), scritto in pandemia, in cui si sono riattivate tutte le paure e le cicatrici della sua vita. Romanzo sulla Somalia, ma anche sull’Italia.
Andrea Tarabbia, Il continente bianco (Bollati Boringhieri), storia dura di una maestra scomparsa nel bosco, per alcuni giorni, per il suicidio di una sua allieva. Maddalena Vaglio Tanet, Tornare dal bosco (Marsilio), libro elegante su cosa non è elegante, come il controllo che si ha sugli altri o come le bande neofasciste che girano oggi per il paese. Carmen Verde, Una minima infelicità (Neri Pozza), storia di una bambina ( Annetta) di fronte ad una madre scomposta. Storia di amore infelice per uno sguardo della persona amata che non arriva.
La serata si è conclusa con la proclamazione della cinquina degli autori che si contenderanno il Premio Strega nel ninfeo del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma e precisamente: Rosella Postorino con217 voti; Ada D’Adamo con 199 voti; Maria Grazia Calandrone con 183 voti; Andrea Canobbio con 175 voti; Romana Petri con 167 voti.
Sognare, inventare tempi e luoghi lontani da noi, ma dentro di noi, concretizzare angosce e felicità a volte perdute, speranze e realtà desiderate, aprire il cuore e la mente lasciando che urli i loro pensieri segreti, ricordare e reinventare, interrogarsi e cercare risposte che ci appaghino…..questo è scrivere e gli autori del Premio Strega hanno interamente rappresentato i complessi bisogni del nostro animo.