Demedicalizzazione 118, Mons. Accrocca: “La salute dei cittadini venga prima dei parametri economici”

Demedicalizzazione 118, Mons. Accrocca: “La salute dei cittadini venga prima dei parametri economici”

AttualitàDalla Provincia

Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota a firma dell’Arcivescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca con la quale sua Eccellenza esprime tutta la propria preoccupazione circa la demedicalizzazione delle ambulanze che sta colpendo il territorio del Fortore.

“Sollecitato pubblicamente a intervenire sulla demedicalizzazione delle ambulanze, un problema che sta colpendo il territorio del Fortore, ho cercato anzitutto – com’è mia abitudine – di acquisire informazioni più dettagliate sulla questione, che desta certo forte preoccupazione, a motivo soprattutto del fatto che la distanza dai luoghi di cura rende quelle popolazioni ancor più vulnerabili di altre, e perciò degne di particolari attenzioni”, si legge.

“La Costituzione italiana – prosegue – “tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” (art. 32); la stessa sancisce che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge” ed “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana” (art. 3).

Ora, tale fondamentale diritto e pari dignità sono indubbiamente posti a rischio dalla presente situazione, la quale – qualora venisse a perseverare – vedrebbe private di tutela proprio quelle membra che abbisognano invece di maggiori sostegni.

Auspico quindi che: a. il parametro economico non sia decisivo nel determinare scelte che riguardano la salute dei cittadini; b. il soccorso e la cura siano capillari e rivolti a tutti, soprattutto a coloro i quali hanno più difficoltà a raggiungere i grandi centri; c. i territori che registrano maggiori sofferenze in ordine allo spopolamento vengano particolarmente tutelati”.

“Il Signore Gesù, che ha preso su di sé le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie (Mt 8,17), è vicino a quanti soffrono: Lui stesso ci chiede di prenderci cura dei più deboli, portando i pesi gli uni degli altri (Gal 6,2), e di sostenere nel nostro cammino le membra più fragili”, conclude.