Asili nido, Antonella Pepe (PD): “Grave ritardo del Governo. Altro che natalità”

Asili nido, Antonella Pepe (PD): “Grave ritardo del Governo. Altro che natalità”

Politica

1857 nuovi asili e 333 scuole materne. Per un totale di 264.480 nuovi posti. Questo significa il PNRR per l’Italia e per il Mezzogiorno. È gravissimo il ritardo che questo governo sta accumulando sull’impiego di quelle risorse ed è ancora più aberrante che lo faccia a danno dei più piccoli e delle famiglie.
L’allegra compagnia della Meloni ha votato contro l’impegno proposto da Partito democratico di utilizzare i 4,6 miliardi previsti dal Next Generation UE per costruire nuovi asili nido, infrastrutture fondamentali per le famiglie e per il Paese.

Non si tratta semplicemente di numeri – continua Pepe – sono opportunità mancate, per i bambini, soprattutto quelli del sud, e per le loro mamme in modo particolare, costrette a dover scegliere tra lavoro e famiglia e dove la disoccupazione femminile raggiunge numeri impietosi.

Chiedo ai nostri rappresentanti locali della maggioranza di governo: è questa la vostra idea per incentivare la natalità? È questa la vostra idea di “merito”: lasciare migliaia di bambini privi di un percorso di socializzazione e formazione dalla primissima età? Consentire ai nostri figli di avere le opportunità di conoscere, imparare, relazionarsi, divertirsi, anche per chi non può permetterselo?
È questo il vostro modo per sostenere l’occupazione femminile?

Capisco la disciplina di partito, ma ve ne è una più importante per chi ha il compito di rappresentare il Paese, quella che risponde alla coscienza.

A distanza di 9 mesi dalle elezioni, il governo Meloni non è ancora in grado di dire come e se intende utilizzare le risorse del PNRR. Siamo al paradosso, poi, di finanziamenti già assegnati ed oggi ancora bloccati presso i ministeri, con grave danno per i Comuni e le imprese. Un combinato disposto, se si pensa anche al progetto di Autonomia differenziata, che ha una sola strategia: lasciare indietro il mezzogiorno e chi è più in difficoltà.
È impensabile che lo si faccia con la complicità di è chiamato a rappresentare proprio i nostri territori
“, conclude Pepe.