Imprenditore irpino condannato a 3 anni e 6 mesi per violenza sessuale su 13enne

Imprenditore irpino condannato a 3 anni e 6 mesi per violenza sessuale su 13enne

CronacaRegione

Nella giornata di oggi il Tribunale di Nola, presieduto dalla Dott.ssa Daniela Critelli, dopo una lunga camera di consiglio conclusasi nel tardo pomeriggio ha emesso una sentenza di condanna ad anni 3 e mesi 6 di reclusione  per P.B., classe 1969, noto imprenditore irpino, accusato di violenza sessuale nei confronti di una tredicenne.

Il Pubblico Ministero presente in aula aveva chiesto una condanna notevolmente superiore.

I fatti risalgono al mese di Novembre / Dicembre 2021 allorquando P.B. conosceva mediante un sito di incontri per adulti una giovane originaria della provincia di Napoli, classe 2008.

Dopo qualche giorno trascorso a chattare i due iniziavano ad inviarsi reciprocamente anche immagini e video dal contenuto sessualmente esplicito, fino a quando decidevano di incontrarsi dal vivo.

L’appuntamento avveniva nel Nolano allorquando i due, poco prima di Natale, decidevano di trascorrere un pomeriggio assieme.

Il cinquantatreenne conduceva allora la giovane in un Hotel di Nola dove appunto si consumava un rapporto sessuale completo.

Gli improvvisi mutamenti della ragazzina insospettivano i genitori, in modo particolare il padre il quale, accortosi dei cambiamenti della figlia tredicenne, la esortava a confidarsi tanto da venire a sapere, nel giro di pochi giorni, quanto accaduto.

Il padre sporgeva quindi immediatamente denuncia querela nei confronti dell’insospettabile imprenditore, persona conosciuta ed assai stimata.

Dopo le prime indagini il cinquantatreenne veniva tratto in arresto e condotto nel Carcere di Vallo della Lucania.

Nella giornata di oggi l’uomo, difeso dall’Avvocato avellinese Rolando Iorio, si è visto comminare una condanna assai lieve e nettamente inferiore a quanto richiesto dalla Pubblica Accusa.

Fondamentali le argomentazioni del difensore, accolte in pieno dal Tribunale di Nola, che con una serrata arringa ha chiesto ed ottenuto per il proprio assistito il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche le quali hanno inciso in maniera rilevante sull’ammontare della pena.

P.B. infatti rischiava una condanna da 6 a 12 anni.