Auto in sosta dinanzi al Comune, scontro Vernillo-De Bellis, il sindaco: “Mi autorizzi a pubblicare il filmato oppure taccia”

Auto in sosta dinanzi al Comune, scontro Vernillo-De Bellis, il sindaco: “Mi autorizzi a pubblicare il filmato oppure taccia”

Politica

Tutto ebbe inizio il 22 agosto, quando nacque un alterco tra l’attuale sindaco di San Nicola Manfredi, Arturo Leone Vernillo, e l’ex primo cittadino Serafino De Bellis. 

A far da scintilla una diversità di vedute circa delle auto lasciate in sosta dinanzi al Municipio. 

Da quel giorno i due proseguono in un continuo botta e risposta, con interpretazioni di quanto accaduto diametralmente opposte. 

Vernillo qualche giorno dopo che si è verificato l’episodio ha annunciato una doppia denuncia, adducendo di essere stato offeso e di aver subito un tentativo di investimento e di aggressione.

Un ricostruzione che non ha trovato il favor di De Bellis il quale – come riportato da Il Sannio Quotidiano un paio di giorni fa – afferma: “Leggo che si è inventato che tra quelle macchine c’era anche la mia (è falso) che, invece, era posteggiata in piazza, ben lontana dalla sede comunale. Leggo, anche, che è stato mandato a quel paese 5/6 volte (è falso), che abbiamo tentato di investirlo (è falso) e di mettergli le mani addosso (è falso). Perché non spiega, invece, come mai la macchina da cui è sceso stava posteggiata sul posto riservato agli invalidi? Perché non dice che la macchina in doppia fila era quella di un impiegato del comune e non una delle nostre? Dice solo le cose che gli convengono e non tutta la verità”.

“Mi autorizzi lei e il suo amico – replica Vernillo – a mostrare il video dell’accaduto. io non ho nulla da temere. Lei è disponibile a renderlo pubblico? (si riferisce a Serafino De Bellis ndr). E’ stato un uomo delle istituzioni e le bugie non dovrebbe dirle”. 

“La prima macchina ad essere stata parcheggiata fuori posto – prosegue -è stata la sua. Quella del suo amico era parcheggiata correttamente ed è stata fatta mettere dinanzi alle scale del municipio. Così come è tutto vero….le 5 – 6 volte l’essere mandato a quel paese e il tentativo di investirmi e di compiere violenza nei miei confronti senza che lei, ed è la cosa più grave, abbia mosso un dito”. 

“Mi autorizzi a parlare di fatti che la riguardano e a pubblicare le immagini…io do il consenso fin da ora. Se è vero ciò che dice – conclude – lo faccia anche lei e i suoi amici, altrimenti deve tacere e aspettare l’esito delle indagini”.