De Stadio: “Più che “Città Spettacolo” il nome adatto alla rassegna quasi conclusasi sarebbe stato fritto misto”
PoliticaPiù che “Città Spettacolo” il nome adatto alla rassegna quasi conclusasi sarebbe stato fritto misto”, è questo il giudizio netto di Rosetta De Stadio, consigliera comunale per “Prima Benevento” e vice presidente della Commissione Cultura a Palazzo Mosti.
“Un fritto misto di bruschette scaldate dal sole – prosegue -, di sigari, di balle di paglia, di salsicce arrostite in centro storico, di concerti che costituivano solo tappe di tour già organizzati dai protagonisti, spesso a pochi chilometri da Benevento e a pochi giorni di distanza…
Un fritto misto che sa di improvvisazione e superficialità, condito con post a dir poco allucinanti e di cattivo gusto, ed ordinanze degne di uno stato di guerra”.
“L’assoluta superficialità nella comunicazione – continua -, la totale carenza di un filo logico che legasse gli “eventi”, sono state le vere protagoniste di questa rassegna di fine agosto, insieme ad un evidente complesso di inferiorità, e conseguente voglia di emulare, le sagre e le feste di piazza che, in verità, nulla hanno a che vedere con una rassegna ideata e pensata su ben altri presupposti e con ben altri auspici.
Di cultura….nemmeno a parlarne, di teatro….poco più di niente. Tanta confusione, tanto chiasso, forse molte aspettative…tutte cadute nel nulla.
Eppure la rassegna costa, costa molto, non solo in termini economici, ma anche di organizzazione e dispendio di energie, Certo, vedremo i conti ed i resoconti, ma il problema non è solo questo.
Probabilmente “Città Spettacolo” va ripensata, va riorganizzata, va rivalorizzata, ma in un modo totalmente diverso.
Ben vengano i concerti, le salsicce arrostite, le balle di fieno in centro storico a fare da “tavolini e sedie”, ma in un altro contesto.
Non in quello di una rassegna che voleva essere, ed è stata per anni, una vetrina, non solo nazionale, per anteprime teatrali e per messaggi autenticamente culturali.
Era probabilmente l’unica rassegna di un certo spessore, occasione di incontro e confronto tra artisti e popolazione, tra cultura e turismo.
Quale vicepresidente della Commissione consiliare Cultura il mio auspicio è che si ripensi ad una rassegna importante, di alto livello culturale, in grado di coinvolgere le intelligenze e valorizzare la nostra città per farla finalmente crescere”.
“Certo, per cambiare rotta c’è bisogno di cambiare nocchiero, e questa volta il nocchiero non è il primo cittadino, colpevole certo di avere scelto chi dovesse dirigere la rassegna, ma non di avere organizzato il tutto.
Bisogna avere il coraggio di dire chiaramente che questa rassegna non è in linea con quello che era e doveva essere “Città Spettacolo”, e che senza dubbio va totalmente ridisegnata, ripensata, reideata.
Bisogna avere l’onestà intellettuale di ammettere che, al di là delle presenze ai concerti (concerti che potrebbero organizzarsi in altri periodi dell’anno), l’attuale rassegna non porta nulla alla città né in termini economici, né in termini culturali, né in termini turistici.
In poche parole…se il nocchiero non è adatto a navigare in questo tipo di mare, va sostituito. E al più presto, prima che si smarrisca non solo il ricordo di una rassegna unica ed importante, ma anche la voglia di dare, o di tornare a dare, lustro alla nostra città”, conclude.