Benevento, Andreoletti: “Orgoglioso di allenare questa squadra, con questo spirito andremo lontani”
Benevento CalcioCalcioIl tecnico del Benevento è intervenuto nella conferenza stampa post-partita a seguito della sconfitta del Liguori contro la Turris.
Mister Andreoletti si è detto orgoglioso di essere l’allenatore di questa squadra nonostante il 3-1 subito in trasferta questa sera, e ne ha spiegato il motivo.
Di seguito, quindi, l’analisi del tecnico della Strega a margine della sconfitta contro i Corallini:
SULLA SCONFITTA DI QUESTA SERA: “Perdere non fa mai piacere, è giusto che il Benevento ambisca a vincere tutte le partite quindi questa è una sconfitta che brucia. Da allenatore, però, non posso fermarmi a vedere il singolo episodio, se lo facessi potrei dire tante cose ma non è il mio modo di fare. Non mi piace commentare gli episodi, anche le altre squadre stanno trovando difficoltà. La mia squadra esce da questa sconfitta più forte. Il Benevento è stato in campo con grande spirito e determinazione dal 1′ al 90′, anche quando è rimasto in 10 ha provato a stare in partita contro un avversario vivo e brillante di cui conoscevamo le caratteristiche. La Turris è una squadra ben organizzata, pimpante, fisicamente sta benissimo. Lo dico oggi con grande franchezza: non ho mai avuto dubbi, ma oggi ancora di più sono orgoglioso di essere l’allenatore di questa squadra. Non ho visto una squadra presuntuosa, ma una squadra che ha delle difficoltà ma ha anche fatto qualcosa bene. Nel secondo tempo abbiamo dominato il campo, attaccavamo solo la porta. Se lo spirito è questo la strada è giusta: è difficile, è negativo come esordio ma ci sono i presupposti per fare una stagione giusta e tosta“.
SUL RUOLO DI CAPELLINI: “Davanti alla difesa in questo momento abbiamo una serie di infortuni, dovevamo trovare una soluzione d’emergenza perché siamo un po’ sfortunati. L’unico giocatore sul quale avevamo lavorato era Agnello, un ragazzo giovane e di grande prospettiva: non volevo che si compromettesse la sua stagione. Abbiamo optato per la soluzione con Capellini davanti alla difesa, spesso soprattutto nel secondo tempo andavamo a tre dietro. Ci avevamo lavorato, qualche risultato positivo c’è stato. Lui ci ha messo grande cuore e grande disponibilità, sono soddisfatto anche perché lo avevamo provato lì solo 4-5 giorni”.
SULLA CONDIZIONE DEGLI INFORTUNATI: “Credo sia prematuro parlarne, per Meccariello dovrebbe essere una distorsione ma spero nulla di grave. Ciano è da valutare“.
SUL POCO IMPIEGO DI FERRANTE: “Da una parte è arrivato giovedì pomeriggio e ha fatto solo due allenamenti, quindi non conosceva certi meccanismi. Al tempo stesso l’idea era di non dare riferimenti per portare fuori i difensori centrali che giocavano a uomo. Abbiamo creato qualche problema, è stata sia una strategia sia un’esigenza”.
SUL LAVORO DA FARE: “Di solito non parlo mai dopo una partita con i ragazzi, tantomeno dopo una sconfitta. Oggi gli ho parlato: sono orgoglioso per lo spirito visto in campo, una squadra che ha saputo soffrire e non ha mollato un centimetro. Per quanto riguarda la manovra dobbiamo migliorare, abbiamo dovuto giocare in modo più verticale rispetto a quello che voglio ma anche per lo stile dell’avversario. Dobbiamo lavorare sull’aspetto tecnico-tattico ma ho apprezzato molto il carattere dei ragazzi. Darci delle responsabilità sotto il punto di vista fisico mi sembra un po’ troppo cattivo, anche se in questo tipo di partite l’aspetto fisico è predominante. Quando affronteremo avversari diversi saremo più bravi a gestire la palla e la condizione fisica di vedrà meno. Oggi per il tipo di gara non eravamo sullo stesso livello, ma lo sapevamo. La base c’è, dobbiamo lavorare ma siamo sulla squadra giusta“.
SU CARFORA: “O ci si crede o non ci si crede. Dopo una sconfitta è facile giudicare una prestazione più o meno negativa. Carfora è un 2006, nel giro della Nazionale, che l’anno scorso è stata una delle poche note positive. Credo sia un dovere dell’allenatore e della società puntare su questo ragazzo, ma vale lo stesso discorso di Agnello. Oggi è dovuto scendere in campo per le assenze di qualche giocatore, se pensiamo che possa fare 35 partite da protagonista rischiamo di bruciarlo. Se però pensiamo che possa essere un giocatore che messo in campo nei momenti giusti, a partita in corso o dall’inizio, quando ci sono le condizioni per farlo, allora può essere un giocatore molto forte. Credo sia un giocatore di grande valore“.
SUGLI ESCLUSI: “Mi farebbe piacere recuperare qualche giocatore con la testa giusta, sarebbero già degli ottimi acquisti. Forse già da domattina, chissà. Dal punto di vista fisico c’è qualche situazione da monitorare, come Kubica. Improta conto di recuperarlo, non ne sono certo ma speriamo di farcela: è un giocatore duttile, per me sull’esterno può essere determinante“.
SULL’ESORDIO CASALINGO: “Non avevo pensato ad allenamenti a porte aperte, è una valutazione che dovrà fare la società. Si potrebbe fare, ma vuol dire avere entusiasmo dall’altra parte. Non ho paura, quando ho la squadra dalla mia che ci mette l’anima non mi interessa prendere fischi o insulti. Per un allenatore la cosa più importante è vedere i giocatori che lo seguono“.
SU TALIA: “Bisogna dargli la giusta responsabilità, se ci si aspetta che lui e gli altri ragazzi tirino la carretta abbiamo sbagliato tutto. Ha grandi qualità che messe al fianco dei giocatori importanti che abbiamo potrà dare un gran contributo. Non mi limitano ai singoli, penso al percorso“.