Turris-Benevento, da 0 a 10: gli errori decisivi di Benedetti, la ricerca del play e l’impatto di Ferrante

Turris-Benevento, da 0 a 10: gli errori decisivi di Benedetti, la ricerca del play e l’impatto di Ferrante

Benevento CalcioCalcio

Parte oggi, dopo la prima giornata di campionato, la nuova rubrica targata BeneventoNews24.it, “Da zero a dieci”, con la quale racconteremo e commenteremo in dieci brevi pillole le gare della Strega. Ecco il “primo episodio”, post Turris-Benevento.

Zero. I punti che porta a casa dalla trasferta di Torre del Greco, il Benevento. Che, poi, sono gli stessi che recita la classifica. Per fortuna siamo solo alla prima giornata.

Uno. Come l’unico tiro verso la porta, prodotto dal Benevento, a seguito di un’azione manovrata. Parliamo di quello di Ciano che, sull’1-0 per la Strega, si è fatto ipnotizzare dal portiere avversario. Per il resto, le occasioni più importanti per la squadra di Andreoletti sono nate da palle da fermo e da lanci lunghi, come nel caso della traversa colpita da Ferrante.

Due. Come gli errori decisivi commessi da Benedetti, in fotocopia tra le altre cose. Due errori in diagonale difensiva che costano caro al Benevento: prima col rigore, poi trasformato da Maniero, e poi con il 2-1 siglato da Cum, sempre dalla parte del numero 3 di Andreoletti.

Tre. I gol subiti dal Benevento in casa della Turris, alla prima uscita ufficiale. Una difesa, e più in generale una fase difensiva, che deve essere ancora registrata al meglio. Detto di Benedetti, anche Meccariello e Pastina, scelti come centrali, hanno sofferto, e troppo, gli avanti di Caneo. Purtroppo, pare non essere un caso se l’unica uscita finora senza reti al passivo per la truppa di Andreoletti sia quella contro l’Olimpus di luglio. Poi la Strega ha sempre subito gol, con Romana F.C., Roma Primavera, Monterosi e Picerno (con cui ha rimediato una sconfitta).

Quattro. Il numero che nell’era della numerazione dell’uno all’undici si assegnava al regista della squadra: ciò che è mancato ieri sera e si teme possa mancare nella rosa; non a caso nel ruolo di play si è dovuto adattare un difensore come Capellini. Per il futuro ci si augura di poter vedere con successo in quel ruolo uno tra Kubica e Agazzi, entrambi alle prese con noie fisiche, con il primo che va verso il pieno recupero.

Cinque. Come i minuti di recupero a disposizione della truppa giallorossa, nella ripresa, per tentare di agguantare almeno il pari; invece, alla fine, è la Turris a trovare per la terza volte la via della rete.

Sei. I calci d’angolo battuti da entrambe le squadre; proprio dalle situazioni da corner, e da calcio piazzato in generale, sono scaturite quasi tutte le occasioni in cui il Benevento ha messo in pericolo la porta avversaria. Non a caso il gol del vantaggio di Pastina è arrivato sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

Sette. I giri di orologio che sono bastati, dal suo ingresso in campo, a Ferrante per rendersi pericoloso: l’undici giallorosso, infatti, praticamente alla prima palla toccata, ha fatto partire un fendente mancino al volo che si stampato sulla traversa. Un bel biglietto da visita per i suoi nuovi tifosi; decisamente meno bravo e brillante in occasione del tap-in sbagliato da pochi metri dalla porta corallina che poteva valere il 2-2.

Otto. I giorni che avrà a disposizione Andreoletti per mettere a punto il suo Benevento in vista della prima uscita casalinga. Lunedì, infatti, al Vigorito arriva la Virtus Francavilla e la Strega non può commettere altri passi falsi.

Nove. La scelta di Andreoletti di affidarsi a un attacco “leggero” ha stupito un po’ tutti; l’unico “nove” a disposizione, Alexis Ferrante (Marotta era squalificato, poi c’era anche il giovane Sorrentino ndr) è partito dalla panchina. Una decisione che, a posteriori e dato il risultato, potrebbe anche dirsi sbagliata. A dire il vero, però, il miglior Benevento si è visto nella mezz’ora iniziale di partita con Ciano falso nueve. Poi, subito il pari, la Strega ha perso identità e fiducia. Nonostante, come detto qualche riga sopra, il buon impatto di Ferrante.

Dieci. Dai suoi piedi, quelli di Ciano che indossa la maglia numero dieci, passeranno gran parte delle fortune del Benevento di quest’anno. Se si accende lui, succede sempre qualcosa di interessante. Peccato per l’occasione da gol sciupata che avrebbe consentito ai giallorossi di chiudere – o quasi – il match. Uscito malconcio e anzitempo dal campo per un problema muscolare, preoccupano e non poco le sue condizioni. Il timore di perderlo di nuovo come successo la scorsa stagione è molto forte. La speranza è che tutto si risolva in pochi giorni.