Benevento, Carli: “Soddisfatto di tutte le operazioni, ma ci serve tempo”

Benevento, Carli: “Soddisfatto di tutte le operazioni, ma ci serve tempo”

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Il Direttore Tecnico del Benevento ha preso parte alla conferenza di fine mercato, dopo aver messo a segno i colpi Terranova e Ciciretti attingendo alla lista degli svincolati per sopperire agli infortuni di Meccariello e Ciano.

Di seguito, quindi, l’intervento di Marcello Carli nella conferenza odierna:

Ho sempre pensato sia una cosa dovuta spiegare le scelte fatte, anche gli ultimi arrivi, ai tifosi. E’ due mesi e mezzo che siamo qui, il mercato è finito la settimana scorsa. Sono qui per spiegare le strategie, le cose fatte e cosa abbiamo in mente per il futuro“.

SUL BILANCIO DEL MERCATO: “Quando finisce il mercato sento i miei colleghi che sono convinti di aver fatto tutto e di esserci riusciti. Caratterialmente io non sono così. Non so se abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi, ma abbiamo tenuto una linea bella salda dall’inizio alla fine. Posso dire che è stato un lavoro tosto e siamo riusciti a portare a casa le nostre idee. Ci siamo confrontati con il Presidente tutti i giorni, tenendo salda la linea. Su quello sono soddisfatto, sui tempi delle operazioni no ma è sempre così. Faccio mercato da anni, all’inizio si parte bene poi c’è una fase di stallo e all’ultima settimana cambia tutto. Questo è, io aprirei il mercato solo per 15 giorni. Sono abbastanza soddisfatto, non totalmente ma perché io non lo sono di mio“.

SULLA SODDISFAZIONE PER LE OPERAZIONI FATTE: “Tutte le operazioni che hanno portato via giocatori che non volevano stare qui, creandoci anche problemi sul lavoro, sono state soddisfazioni. Avevamo la nostra idea per le loro cessioni, ma dovevamo seguire la nostra linea. Moncini non voleva stare qui e non è stato regalato, Acampora idem anche se in prestito con diritto di riscatto. Il club ne ha sempre la proprietà, di questo ne sono orgoglioso, soprattutto qualora dimostrassero di essere forti. In entrata sono contento di tutti, sono stra-felice che questi ragazzi siano arrivati. Io prendo sempre giocatori che mi piacciono. Sono sereno, stanco ma sereno, assolutamente non teso ma stra-felice di essere qui, anche più di prima“.

SULLA COMPLETEZZA DELLA SQUADRA: “Io difendo le mie scelte, perché le ho fatte e ho avuto l’autonomia di farla grazie al Presidente. Il calcio è fatto di momenti istantanei, lo so e me lo ricordo anche quando giocavo. Il calcio è fatto di emozioni, capisco che davanti alla difesa c’è qualche problemino, abbiamo giocato con Capellini. Però sono convinto di aver preso un ragazzo fortissimo dalla B che può fare anche la mezz’ala, sono convinto di Alfieri che è un nostro prodotto. Dobbiamo fare un mix per far crescere i nostri giovani. Alfieri aveva un problema di pubalgia e forse rientrerà la prossima settimana, Agazzi rientrerà in gruppo. Kubica è rientrato in gruppo questa settimana. Non posso prendere tre giocatori per tre partite e poi avere 36 giocatori per pochi ruoli. Abbiamo criticità importanti e siamo in sofferenza, ma conoscete la storia del Benevento meglio di me. Ho trovato una situazione che andava sanata, bisogna essere onesti su quello che eravamo e su quello che siamo. Abbiamo una rosa con 22 giocatori, penso sia quasi un record. C’è stato il problema del regista, la Ternana poteva muovere Agazzi e sapevamo sarebbe potuto essere adatto pur dovendo saltare 2-3 partite. Non è che prendendo un altro giocatore, con 4-5 giocatori nello stesso ruolo, la situazione sarebbe migliorata. In difesa abbiamo Viscardi che è un giovane forte, Pastina che è un talento che va ricostruito, Capellini è un altro giovane di prospettiva e anche Berra può giocare lì, come pure El Kaouakibi. Meccariello doveva essere il nostro punto di riferimento, si è fatto male, ne abbiamo preso atto e ci siamo messi in moto per prenderne un altro che potesse compensare questa mancanza. Abbiamo le risorse per far bene, e abbiamo fiducia nei nostri giovani: sono il primo ad apprezzarli e incoraggiarli. Bisogna pensare agli obiettivi, come nella vita: se l’obiettivo che abbiamo in testa non corrisponde a quello che possiamo fare saremo sempre degli infelici. A centrocampo è rimasto Tello, siamo anche troppi, non ritenevamo giuste e idonee le offerte per il ragazzo. Abbiamo dato via i giocatori solo quando le offerte rispettavano le richieste per i ragazzi“.

SULLA PROFONDITA’ DELLA ROSA: “Il mister lavora bene lo stesso. Abbiamo Masella e altri ragazzi, abbiamo fatto una scelta difficile ma seria: avranno poche possibilità di giocare, ma li vogliamo allenare noi per avere una considerazione diversa di questi ragazzi. Invece di mandarli in prestito abbiamo deciso di valutarli e decidere cosa fare: se investirci sopra o meno. Abbiamo tenuto 4-5 più giovani per capire cosa fare con loro, mentre ci hanno chiesto Veltri per farlo giocare e quindi lo abbiamo dato in prestito“.

SUL PACCHETTO PORTIERI: “Ho Paleari, un portiere importante che il Benevento mi sembra abbia pagato 1.2 milioni. Gli ho detto che in caso di offerte le avrei prese in considerazioni, ma non sarebbe mai andato via gratis. Ora è contentissimo di essere qui. Manfredini è un portiere forte e può fare anche il titolare. Nunziante non sarebbe mai potuto partire titolare, vogliamo che si alleni nella prima squadra e giochi in Primavera 2, è un 2007 che deve crescere“.

SULL’ARRIVO DI TERRANOVA: “Su Terranova la scelta è abbastanza chiara, non serve che ve la spieghi: l’infortunio di Meccariello è stata una tegola, ci è capitato un problema da risolvere e anche qui devo ringraziare la proprietà. C’erano 2-3 profili, Terranova ci ha dato più entusiasmo e voglia di venire“.

SULL’ADDIO DI LETIZIA: “Sono convinto, anche per il ragazzo, che è più facile possa riaccendersi lontano dal Benevento. Non ritenevamo potesse portarci vantaggi“.

SU IMPROTA E NON SOLO: “Improta all’inizio è rimasto, poi è rimasto. L’orientamento nei suoi confronti è cambiato perché, vedendo i comportamenti dei ragazzi, abbiamo deciso cosa fare. Il ragazzo è sempre stato disponibile e professionale, ho parlato con lui in modo leale e gli ho fatto presente la situazione. Avendolo visto come ragazzo mi sono preso la responsabilità di volerlo far rimanere, lui stesso ha detto di voler rimanere nonostante l’annata disastrosa di cui ha fatto parte. Ha voglia di riscattarsi, e ha voglia di farlo qui a Benevento. Sugli altri invece volevamo cambiare la storia del club. Siamo partiti da una situazione tecnicamente disastrosa, fortunatamente il Presidente il giorno della retrocessione ha deciso di voler subito ripartire con il calcio a Benevento. Avevamo in mente delle situazioni, ma dovevano combaciare con il mercato. Il dirigente deve pensare anche agli interessi del club“.

SU TELLO E KARIC: “Parlo in modo chiaro, dicendo la verità. Tello era un discorso più grande, aveva fatto discretamente in B e voleva andare via. Karic era partito bene, poi dopo la mezza proposta ha passato una decina di giorni tra le nuvole: nella nostra testa però non sarebbe andato via. Ha avuto un momento di sbandamento, l’allenatore visto che è una persona seria ha fatto le sue scelte sapendo anche che ci sarebbero potute essere difficoltà. Karic è rientrato, è pimpante e ha capito tutto. Su Tello non ci sono state le condizioni per farlo andare via, se lo devo dare via per prendere un giocatore che a me non interessa allora non lo faccio. Dovevo pensare al Benevento, non a Tello. Anche lui, comunque, si sta allenando bene e si metterà a disposizione degli altri. Dovrà convincere lui, anzi loro, il Mister che si meritano di giocare titolari“.

SU SORRENTINO: “Se è con noi è perché ha rinnovato, ha tre anni di contratto“.

SULLA SCELTA FERRANTE: “Avendo avuto Moncini con certe caratteristiche serviva per il gioco del Mister un attaccante che facesse un certo tipo di lavoro. Deciderà Andreoletti come farlo giocare“.

SULL’ARRIVO DI CICIRETTI: “E’ nato da una telefonata tra me e il Presidente, poi ho parlato a Roma con il ragazzo. Ciciretti lo conosco bene, ha trent’anni: non è un rinforzo, deve decidere se vuole continuare a giocare a calcio o se vuole smettere. Ha deciso di continuare, e l’unico ambiente potrebbe essere il Benevento. Ha firmato praticamente in bianco, senza chiedere cifre, dandoci dimostrazioni del fatto di voler venire e rimettersi in gioco. Se si comporterà bene, come penso, troverà un ambiente che farà di tutto per farlo tornare un giocatore. Ora come ora deve solamente voler bene a sé stesso, faticare e tornare un giocatore di calcio perché al momento non lo è”.

SUL RUOLO DI CAPITANO: “Abbiamo le idee chiare, magari lo comunicherà il Mister domenica in conferenza stampa“.

SU UN POSSIBILE PASSAGGIO A PIETRELCINA: “La devozione è una cosa seria e personale. Penso che la squadra debba pensare ad allenarsi domattina e a lavorare, non conta fare riferimenti religiosi. Porterei da Padre Pio quei ragazzi che ci credono, non gente che non ci crede“.

SUL RUOLO DI AGOSTINELLI: “Sta lavorando con noi, sotto lo staff di Andrea Innocenti. Siamo contentissimi di averlo“.

SUGLI OBIETTIVI: “Non è mai successo in Italia che una squadra retrocessa dalla B alla C sia stata promossa l’anno dopo. Solo il Perugia con Caserta. Il Benevento è retrocesso in un modo sanguinoso, lottava per un altro obiettivo ed è retrocessa quindi ci sono delle problematiche. L’obiettivo è dare un’anima alla squadra e che la squadra possa rappresentare in modo degno la città. Se ci teniamo dentro la retrocessione avendo come obiettivo la Serie B non si arriva da nessuna parte. Daremo tutti l’anima per creare una squadra che abbia un orgoglio e un’identità forte, ma nessuno ci darà tempo e accetterò le critiche. Ma fatele a me le critiche, se le cose non vanno bene prendetevela con me e non con i ragazzi o con il Mister. Ho trovato un ambiente bello e caldo, abbiamo perso la partita e siamo tornati a casa ma io sono stato felicissimo di andare a giocare a Torre del Greco. Penso che il Catanzaro per essere quello che è ci abbia messo 3-4 anni, questa è la storia. Non voglio mettere le mani avanti, la sconfitta di domenica contro la Turris mi ha devastato. Voglio vincere tutte le partite, ma so anche da dove parto. Sarei uno sciocco se pensassi che sia tutto facile, dovremmo fare cose importantissime e l’obiettivo è ricreare l’anima a questa squadra. L’anno scorso il vero dramma sportivo è stato l’aver perso il DNA, sono convinto che con il tempo saremo una squadra forte: non ho paura di nessuno, né del Catania né dell’Avellino. Abbiamo bisogno di tempo, anche se non ce lo darà nessuno. Noi cercheremo di andare ad allenarci ogni giorno per cercare di diventare sempre più forti. Sono felice di essere qui, in Serie C al Benevento, anche se è il primo campionato di C che faccio. Se il Presidente mi richiamasse ora verrei ancora piò convinto, lo ritengo una persona clamorosa e Benevento è un posto bellissimo dove vivere e creare qualcosa“.

SULLA SITUAZIONE CONTRATTUALE DI ALCUNI GIOCATORI: “Non credo questa sia una priorità, ci sono dei ragazzi in scadenza ma il nostro obiettivo ora è trovare l’anima della squadra. Siamo un cantiere aperto, settembre sarà un mese difficile. Siamo in ritardo su diverse cose, abbiamo bisogno di tempo. Se i ragazzi dimostreranno attaccamento e di essere forti non avranno problemi a restare al Benevento. Ora la priorità è creare un gruppo forte, che si alleni e giochi bene“.