Folgorata con il cellulare in vasca da bagno: Mariantonietta Cutillo è morta a causa del caricabatterie cinese
CronacaRegione“Morì in seguito alla scarica elettrica, risultata fatale, che si propagò attraverso il corpo della minore direttamente dall’estremità libera del cavo USB che stava utilizzando mentre era nella vasca da bagno”.
Queste le risultanze delle indagini svolte dai militari dell’Arma sul decesso della giovane Mariantonietta Cutillo, la ragazza di 15 anni morta folgorata nella vasca da bagno di casa sua a Montefalcione, in Irpinia, il 2 maggio 2023, mentre stava facendo una videochiamata con il cellulare ad una amica.
Nelle ultime ore si è registrata una svolta nelle indagini sulla morte della giovane irpina: i carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano, che stanno indagando sulla vicenda, infatti, hanno sequestrato ieri in via preventiva i caricabatterie di cellulare dello stesso tipo di quello utilizzato dalla ragazza, a cinque imprenditori, di cui 4 cinesi – nelle rispettive qualità di importatori e distributori – che operano in Toscana e Lombardia. I dispositivi sequestrati sono risultati “non conformi agli standard di fabbricazione comunitari e pertanto potenzialmente pericolosi”.
I Carabinieri di Mirabella Eclano, coordinati dalla Procura, e in collaborazione del Racis (Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche) Reparto Tecnologie Informatiche hanno accertato “l’esistenza nella tipologia di caricabatterie utilizzata dall’adolescente di difetti di fabbricazione di uno dei componenti interni. Più precisamente ‘il condensatore ceramico a disco di questo particolare prodotto di importazione cinese, dopo essere stato sottoposto ad accertamenti tecnici non ripetibili, avrebbe mostrato difetti riconducibili alla scarsa qualità tecnica del materiale con il quale tali dispositivi sono realizzati'”.
Secondo il reparto scientifico dei carabinieri del Racis, “laddove il condensatore interno del caricabatterie fosse stato costruito impiegando componenti elettrici in armonia con i criteri tecnici previsti dal decreto legislativo 86/2016, l’evento letale non si sarebbe verificato”.