Pd, Varricchio si dimette: “Serie di atti e atteggiamenti non più tollerabili, mai avuto sostegno”

Pd, Varricchio si dimette: “Serie di atti e atteggiamenti non più tollerabili, mai avuto sostegno”

Politica

“Con la presente comunicazione – scrive Giovanni Varricchio, consigliere comunale e attivista Pd – intendo rassegnare le mie dimissioni da segretario del Circolo del Partito Democratico di San Leucio del Sannio e da tutti gli organismi, o presunti tali, di cui faccio parte”.

“Tale decisione – spiega Varricchio nella lettera indirizzata al segretario provinciale Dem, Giovanni Cacciano -, che anticipa la mia volontà di non rinnovare il tesseramento al Partito Democratico, arriva a valle di una serie di atti e atteggiamenti del partito che non intendo più tollerare e con cui non riesco a continuare la mia azione partitica.

Innanzitutto il quadro nazionale ci consegna un partito smarrito e sempre più marginale: non è chiara una, che sia una, posizione del Pd su qualsiasi argomento tocchi direttamente la vita delle persone. Che ne pensa del Mezzogiorno? Che ne pensa della marginalità territoriale delle aree interne? Cosa pensa di fare per sostenere piccole e medie imprese? Quale misure immagina di proporre a sostegno delle partite Iva sempre più emarginate dal dibattito politico, ma sempre più in lotta per creare un reddito e un tenore di vita dignitoso?”

“Ogni domanda – prosegue – potrebbe avere come risposta un sonoro “boh”. Non è diversa la situazione sul versante più politico rispetto al quale il partito appare andare dritto verso il rinchiudersi in un recinto sempre più marginale e minoritario, figlio anche di una certa subalternità al Movimento 5 Stelle e a Giuseppe Conte. Dove è finita la vocazione maggioritario con cui il Pd è nato? E dove è finita la funzione di asse portante del centrosinistra che il partito avrebbe dovuto avere?

Non si può dire meglio del quadro locale, anzi: ho ricoperto il ruolo di amministratore comunale nel Comune di San Leucio del Sannio, come direbbe il Presidente De Luca, nonostante il PD.

Ingenuamente ho pensato che fosse naturale e scontato che un partito sostenesse un suo militante e dirigente locale nelle occasioni in cui egli si presenta, unico in campo, al cospetto della propria cittadinanza. Mai valutazione fu più errata!

Alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale del Comune di San Leucio non ho mai avuto l’onore di trovare al mio fianco un rappresentante, un dirigente, un onorevole di qualsiasi livello. Anzi magari è stato più facile trovarli su altri fronti, probabilmente accanto di non iscritti al Pd ma sicuramente iscritti alla proposta bocciata, ancora una volta, dagli elettori. Evidentemente la sconfitta è l’unica calamita a cui davvero il Pd non riesce ad opporre resistenza.

E non si tratta di casi isolati, o che riguardano solo chi scrive, in molti comuni della provincia si è registrato lo stesso comportamento da parte del partito e dei suoi dirigenti: qualcuno, di lunghissima data, anche in comuni vicino San Leucio del Sannio, non ha potuto fare a meno di esprimersi contro uno dei pochi candidati sindaci del Partito Democratico per poi partecipare agli organismi provinciali dello stesso partito, denunciandone le mancanze. Roba da TSO!

Segretario, io da questa barca che naviga a vista scendo molto volentieri. Eppure di acqua a questa barca ne ho portata eccome. Mi sarei aspettato almeno un po’ di rispetto ma mi sbagliavo. Quello lo meritano soprattutto quelli che di acqua non ne hanno mai portata e, anzi, al momento giusto hanno solo saputo speculare sulle posizioni del partito”.

“Mi dedicherò ad amministrare la mia comunità, nel rispetto del mandato che mi hanno consegnato i miei elettori, provando a costruire qualche nuova opportunità per San Leucio del Sannio insieme all’amministrazione comunale che, con il piglio del fare, è stata premiata dagli elettori e trova il mio contributo utile alla pari di quello di tanti altri che hanno in mente solo il bene della propria comunità”, conclude.