Benevento, Andreoletti: “Il Sorrento come progetto è più avanti di noi. Siamo in crescita, e sui singoli…”

Benevento, Andreoletti: “Il Sorrento come progetto è più avanti di noi. Siamo in crescita, e sui singoli…”

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L’allenatore del Benevento ha preso parte alla consueta conferenza stampa della vigilia in vista della sfida di domani pomeriggio contro il Sorrento.

Matteo Andreoletti ha presentato così il la trasferta lucana tra giallorossi e rossoneri, analizzando anche la condizione di alcuni singoli e delle tattiche della squadra.

Di seguito, quindi, le parole del tecnico della Strega in merito all’incontro valido per la nona giornata di campionato in programma al Viviani di Potenza (domani, ore 18:30):

SULLA SITUAZIONE INFORTUNI: “Dall’inizio del campionato non ci siamo quasi mai trovati a fare la settimana tipo. Fa parte del percorso, bisogna adattarsi. Per quanto riguarda i rientri questa settimana non vedo nulla di particolare. C’è qualche situazione che cerchiamo di recuperare il prima possibile, la situazione più vicina è quella di Benedetti che però domani non sarà della partita. Subito dopo Pinato, in ottica prossima partita a Foggia sono quelli più vicini“.

SULL’ASSENZA DI PINATO E NON SOLO: “Lo sapete meglio di me, ci sono delle assenze. Pinato è un giocatore non banale per noi, per questa categoria ha caratteristiche importantissime ed è una carenza importante. Alleno 32 giocatori importanti, importantissimi, non posso permettermi di lamentarmi delle assenze. Non stiamo facendo qualcosa di straordinario sotto l’aspetto della qualità, è vero, ma chi gioca ci mette sempre il cuore e questo non è scontato. Bisogna pensare da dove siamo partiti: a questa squadra s’impuntava il dis-attaccamento alla maglia e il non-impegno, oggi invece ci si mette l’anima e il cuore. Abbiamo giocatori che possono fare di meglio, ma chiunque giochi oggi ci ha messo l’anima e il cuore: questa è la base di partenza, anche se possiamo fare sicuramente meglio”.

SU AGAZZI E SULLA SOSTANZA: “La valutazione di un centrocampo a tre c’è, più sostanza metti e meno qualità puoi chiedere e viceversa. Agazzi è in crescita, diventerà determinante nel discorso dell’equilibrio: sa palleggiare ed è bravo nell’intercetto. Al suo fianco, però, serve sostanza. Parlare dei numeri serve a poco, contano le funzioni. Spesso all’interno delle partite facciamo scelte diverse anche come atteggiamento, cambiare la posizione o meno cambia poco. Oggi avere più giocatori di sostanza che di qualità potrebbe essere una soluzione“.

SU KUBICA: “Una delle sue qualità è la duttilità: ha qualità tecniche per costruire ma ha un ottimo tiro dalla distanza. Domenica è stato sfruttato molto bene dai suoi compagni, ha tempi d’inserimento e struttura fisica molto importanti. Può giocare in un centrocampo a due, ma anche più avanti. Sfruttarlo vuol dire sfruttare il suo entusiasmo ritrovato, l’anno scorso è finito nel dimenticatoio mentre domenica ci ha dato modo di pareggiare una partita 10vs11 con un gol straordinario“.

SU TELLO: “Ho parlato con Tello, anche il gruppo ha parlato con lui. Quegli atteggiamenti durante la partita con il Picerno non ci devono appartenere. Deve esserci il massimo rispetto verso chiunque ci tifa, che pagando il biglietto può anche criticare. Ha un potenziale nettamente superiore rispetto a quello che sta esprimendo, ma non dimentichiamoci delle caratteristiche che ci stanno contraddistinguendo. C’erano giocatori completamente svuotati, che qui non volevano restare: questo è un percorso, non facile e non immediato, ma ci stiamo provando in tutti i modi. Chiunque non rispetta la tifoseria e la stampa non deve essere parte del nostro gruppo, chi sbaglia si ferma e chiede scusa. Andiamo avanti per cercare di rendere tutti i giocatori del Benevento protagonisti, ho bisogno di tutti e 32-33 giocatori. Oggi sono soddisfatto perché vedo 32 giocatori che danno l’anima per questa maglia, e non era scontato“.

SU CAPELLINI: “E’ la domanda che mi faccio sempre: che cosa andiamo cercando? Se andiamo uomo contro uomo o se vogliamo dei difensori che gestendo la superiorità numerica ci diano qualità. E’ uno snaturarsi, probabilmente sì, ma dobbiamo considerare anche gli avversari. Mi auguro prima o poi arriveremo a essere padroni di noi stessi, al momento siamo padroni di quello che siamo ma dobbiamo stare attenti a quello che affrontiamo. Capellini è un titolare di questa squadra, come tutti gli altri difensori: dovrò decidere se andare uomo su uomo o meno“.

SU TERRANOVA: “Mi piacerebbe dargli minutaggio, ma voglio anche vincere le partite. Ci può dare qualcosa per esperienza e qualità, ma dipenderà dal momento della partita. Se dobbiamo difendere potremmo sfruttarlo, se invece dobbiamo recuperare o attaccare rischiamo di metterlo in difficoltà. Abbinare il suo rientro con la situazione della squadra non è semplicissimo“.

SU BERRA: “Avere un destro sul centro-sinistra non è un vantaggio, soprattutto in costruzione. Sulla fase di non possesso, soprattutto quando difendi a tre, la difficoltà non la vedo. In fase difensiva stiamo facendo molto bene, domenica abbiamo preso due gol con la difesa schierata su situazioni su cui dobbiamo lavorare. Non mi sento di dare responsabilità a giocatori adattati in ruoli non propri“.

SULLA DIFESA A QUATTRO: “Sono d’accordo che molti giocatori non sono impiegati nel proprio ruolo ma perché questa squadra è stata costruita su un sistema di gioco, il 4-3-3, che oggi non stiamo utilizzando. E’ scontato, quindi, portare qualcuno fuori ruolo. In questo momento la difesa a tre è qualcosa che faccio fatica a toccare, sia in fase difensiva sia in costruzione può darci vantaggi. Più avanti si potrà proporre la difesa a quattro magari, oggi non ne vedo le condizioni“.

SUGLI ESTERNI: “Sono abituato a guardare il lavoro settimanale, chi gioca la domenica è perché si è allenato bene. Quando parliamo di difficoltà tecnica ci siamo sempre concentrati sulla trequarti o sui giocatori offensivi. Se alziamo la qualità dei due quinti ne beneficerebbe tutta la manovra. Simonetti è stato uno dei migliori in quel ruolo. Non sono così insoddisfatto su Improta, anche se capisco le critiche: capisco le sue difficoltà e la condizione, ma da lui mi aspetto che diventi determinante. Lui ci dà possibilità di lavorare su entrambe le fasce e anche come mezz’ala. La competizione fa bene, abbiamo 32 giocatori con 11 titolari e 5 cambi. Ho l’obbligo di tirare fuori il massimo da tutti, non posso permettermi di escludere il 50% dei miei giocatori. Ho voglia di creare una concorrenza interna, anche se questo significa cambiare spesso la formazione“.

SULL’ESPULSIONE DI MAROTTA E SU SORRENTINO: “Mi dispiace per Marotta, è uno dei nostri Capitani oltre che un leader e in queste tre partite la sua assenza si farà sentire. Crediamo molto in Sorrentino, viene da una stagione di Serie D importante e per varie vicissitudini non ha ancora esordito. In corsa potrà darci una mano se ci sarà bisogno, dal 1′ no al posto di Ferrante“.

SULL’EQUILIBRIO E SULLA SUA SODDISFAZIONE: “Mi sono trovato a recriminare sulla manovra, ma devo pensare anche all’equilibrio. Se metti un attaccante in più qualcosa sotto il profilo della manovra guadagni, ma puoi perdere qualcosa sull’equilibrio. Veniamo da due pareggi, so che ci piacerebbe vincerle tutte ma sono soddisfatto avendo visto due volte la partita con il Picerno. Credo che ho iniziato a vedere, con tantissimi errori e tempi sbagliati, una squadra che ha provato quello su cui abbiamo lavorato in settimana giornalmente. Sono soddisfatto sotto questo profilo, vedo una squadra che osa, rischia e sbaglia, ma la crescita passa anche dagli errori. Vedo una squadra in crescita, che sta provando con delle difficoltà oggettive ad assecondare le richieste su cui lavoriamo in settimana. La mia soddisfazione dopo la partita di domenica nasce da questo“.

SUL SORRENTO: “Per la città di Benevento diventa complicato metterci a commentare il Picerno o il Sorrento. Il Sorrento, come il Picerno, dal punto di vista del progetto è più avanti di noi. Hanno meno qualità di noi, certo, ma sono squadre che temporalmente dal punto di vista del progetto sono superiori al Benevento. Anche nelle sconfitte è sempre stato propositivo nella manovra. Hanno un 4-3-3 molto interessante, allargano bene il gioco. Dobbiamo essere bravi a togliere il dominio della partita, se il Sorrento gioca ha delle qualità mentre se non ha il possesso può essere messo in difficoltà. Dobbiamo rispettare gli avversari che abbiamo davanti, con il nome e con il passato non si vincono le partite. Non sarà una passeggiata, si ottiene il successo con l’atteggiamento e l’organizzazione La storia non la toglierà nessuno, la Serie A e il record di punti neanche, ma con quei traguardi non vinci le partite. Dobbiamo mentalizzarci sul fatto che è complicata con tutti, lo si vede ogni settimana, altrimenti si fa fatica: questa è la Serie C“.

SULL’IMPORTANZA DI MANTENERE IL POSSESSO PALLA: “In queste partite ci sono stati momenti in cui abbiamo fatto fatica ad andarci a prendere il possesso, vedi Cerignola. A quel punto ci siamo messi sotto la linea della palla, ci sta abbassarsi senza provare vergogna. Bisogna contestualizzare le cose: sono soddisfatto di come si esprime il Benevento? No, sono il primo a muovere critiche. Oggettivamente, però, nonostante le difficoltà in cui siamo, siamo secondi a tre primi dalla prima, delle squadre retrocesse dalla B siamo la migliore per punti fatti e quella retrocessione può lasciare strascichi importanti, delle favorite all’inizio del campionato non abbiamo nessuno perché lì davanti c’è la Juve Stabia, veniamo da otto partite in cui abbiamo fatto sette risultati utili consecutivi. Dobbiamo lavorare sulla nostra identità e sul dominio, quando riusciremo a raggiungerlo con una maggiore quantità di minuti sarò soddisfatto. Se riesci a gestire un’ora, l’altra mezz’ora devi stare sotto la linea della palla“.

SULLA CONDIZIONE DEI GIOCATORI: “Vogliamo dare condizioni ai giocatori importanti che abbiamo, ma vogliamo anche vincere le partite. Non possiamo permetterci di fare ragionamento, giochiamo contro avversari di altissimo livello. Dobbiamo trovare il famoso compromesso tra dare minutaggio a giocatori come Ciano e Agazzi che sono al rientro, a cui abbiamo l’obbligo di dare minutaggio, e dare freschezza alla manovra. Questa squadra ha recuperato tantissime partite nel secondo tempo, come domenica scorsa, ma la realtà è questa e penso che abbiamo trovato un buon equilibrio“.

SUL SUO ESSERE PARAFULMINE: “Sono abituato a prendermi le responsabilità, sono fatto così e ho sempre fatto così. Non sono uno di quelli che dice “non leggo niente”, leggo tutto con grande attenzione. Domenica c’erano tante vedute diverse ma le apprezzo, da qui si cresce. Poi parlo con il mio staff, vedo la partita due volte, mi metto in discussione. Criticatemi, mi fa piacere mettermi in discussione per crescere. Tello dovrà rispondere in campo di quanto fatto, dovrà spingere e stare zitto: sono sicuro che lo farà, lo ha fatto in settimana e continuerà a farlo. Non mi sento parafulmine, assolutamente no. Ci stanno diversi parametri su cui analizzare la partita, la stessa partita può essere commentata in modi diversi a seconda del ruolo che si ricopre. Io domenica ho visto, nella mia squadra, il tentativo di fare quello su cui abbiamo lavorato in settimana, pur sbagliando molto“.

SUL TRITTICO DI PARTITE IN NOVE GIORNI: “Non posso permettermi di pensare a nulla di diverso che non sia la partita di domani. Contro il Sorrento sarà difficile, mi concentrerò solo su quello. Avremo tempo, poi, per recuperare energie e fare valutazioni diverse. Non faccio calcoli, domani schiererò la formazione migliore dal mio punto di vista. Saranno tre gare molto complicate“.

SUL LIVELLO DELLA SQUADRA: “Per raggiungere un livello che considererei soddisfacente manca il tempo. Stiamo lavorando da squadra vera dall’inizio del campionato, un mese e mezzo. Queste cose si fanno di solito in preparazione. La nostra bravura è stare in questa condizione oggi ma secondi in campionato, potendo respirare. Sono soddisfatto della classifica e dei risultati, che sono stati figli soprattutto della voglia e della determinazione che ci hanno messo i ragazzi più che del gioco. I ragazzi si stanno ponendo bene e va dato loro merito di questo, ma non sono mai contento e tantomeno quando vedo la mia squadra che fa fatica a essere propositiva. Mi aspetto un passaggio graduale che, sinceramente, sto cominciando a vedere in queste partite in determinate fasi. Non aspettatevi che domani contro il Sorrento sarà un Benevento perfetto: mi aspetto un Benevento in crescita sotto il profilo della manovra e che metta lo stesso carattere e determinazione, se vinceremo sarò ancora più soddisfatto“.

SUGLI ALLENATORI A CUI SI ISPIRA: “Se dico De Zerbi potreste dire che il mio calcio ne è molto lontano. A me piacciono gli allenatori che propongono un calcio propositivo, in questo momento la mia squadra non ci sta riuscendo ma vedo altri elementi positivi. Mi piace una squadra che mantenga il possesso del pallone il più tempo possibile. Quando vedo una squadra che in allenamento lavora come la mia e va a recuperare le partite come ha fatto, allora sono contento. Sul tiki-taka dobbiamo lavorare, sono d’accordo, ma probabilmente oggi non avremmo i punti che abbiamo se ci fossimo focalizzati solo su quello“.

SULLA MANCATA RIFINITURA SUL SINTETICO: “Questa settimana non l’abbiamo fatta, ormai conosciamo il terreno di gioco e volevo lavorare sugli spazi. Non ci cambia“.