La potente voce di Leona Pelešková al Teatro Comunale di Benevento

La potente voce di Leona Pelešková al Teatro Comunale di Benevento

Cultura

Musica di eccezione al Teatro “Vittorio Emanuele” di Benevento con l’Orchestra da Camera Accademia di Santa Sofia e la voce potente e intensa del soprano ceco Leona Pelešková,  nella serata di giovedì 14 dicembre, in un concerto dal titolo “ Tra Melodramma e Bel Canto”.

 L’evento, promosso dall’Accademia di Santa Sofia nella nuova Stagione Concertistica 2023/2024, in collaborazione con l’Università degli Studi del Sannio e il Conservatorio di Benevento, è frutto della direzione artistica di Marcella Parziale e Filippo Zigante e della consulenza di Aglaia  McClintock.

La serata musicale ha visto, dopo i saluti di Maria Bonaguro, presidente degli “Amici dell’Accademia” e di Marcella Parziale, il preludio scientifico di una relazione di Giuseppe Marotta, Professore Ordinario di Economia dell’Università degli Studi del Sannio con un intervento sul tema: “Aree interne: quale futuro”.  In essa il docente ha ricordato il fenomeno dell’esodo di tanti giovani dalle aree interne del nostro territorio, verso le grandi città o i luoghi dove maggiore si presenta l’offerta di lavoro e le occasioni di crescita culturale ed economica.

Lo spopolamento di tanti centri periferici che, malgrado l’abbandono, hanno conservato rapporti umani e culture enogastronomiche importanti, ha visto però una inversione nei processi di popolamento in quanto  hanno finito con l’attrarre, sempre più, i residenti di tante grandi città che, vuoi per l’inquinamento,  vuoi per la solitudine alla quale condanna la vita cittadina, modelli sempre meno appetibili socialmente e culturalmente, hanno spinto tanti alla ricerca di paradigmi di vita più consoni alla socialità e, soprattutto, alla riscoperta di tesori agroalimentari che rispecchiassero la natura.   

La rinascita delle aree interne, ha concluso il Marotta, deve passare dunque proprio dalla valorizzazione delle ricchezze tradizionali delle terre meno conosciute della nostra provincia, tesori di vita collettiva e di tradizioni che arricchiscono il corpo e la mente.

L’Orchestra da Camera Accademia di Santa Sofia, ha eseguito poi, con maestria e passione musicale, da parte di tutti i suoi interpreti, una serie di aree sonore famose, tra cui la brillante sinfonia che Rossini scrisse per l’ “Aureliano in Palmira”, trasferita poi nell’opera “Il barbiere di Siviglia” e il preludio del “la Traviata” di Giuseppe Verdi e, solo per citarne alcune, le aree pucciniane  “ Signore ascolta” e “Vissi d’arte”, pezzi da “Turandot” e “Tosca”.

Tutte le interpretazioni sono state molto applaudite dal numeroso pubblico presente che ha visto poi salire sul palco il soprano ceco, Leona Pelešková, interprete considerevole del panorama lirico internazionale.

Con garbo, ma potenza vocale, la cantante ha eseguito una serie di aree famose, fra le quali quella  tratta da Rossini, come “La gazza ladra”, e  la “Cavalleria rusticana” di Mascagni, per finire poi con una delle pagine più complesse del genere operistico come la celebre “Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen”, aria della Regina della Notte da “Il flauto magico” di Wolfgang Amadeus Mozart.

Il programma si è concluso con due sinfonie d’opera come “I Masnadieri” di Giuseppe Verdi, con uno splendido “assolo” del violoncello e la overture del “Guglielmo Tell” di Rossini.

Serata dunque magica che ha dimostrato che se le parole trasmettono concetti articolati e convenzionali con l’uso del linguaggio, la musica tocca l’animo e invia pensieri ed emozioni senza articolare parole, ma con il solo utilizzo delle note.

Il linguaggio della musica ha veleggiato, con fare limpido e diretto, raggiungendo il cuore dei tanti presenti, in un vortice caleidoscopico di vibrazioni che hanno raggiunto tutti, lasciando l’impressione che persino i sordi avrebbero potuto godere di tanto palpito emotivo.

Sogni, speranze, amore e lacrime nella musica languida e decisa che si è sprigionata dal palco, emozioni che hanno coinvolto anche alcuni ospiti stranieri, per la precisione austriaci di Vienna, che sedevano accanto a chi scrive, presi anch’essi dal turbine musicale che ha penetrato l’animo di tutti ed innamorati delle opere italiane e del bel canto, fino ad apprezzare, in modo significativo, la musica interpretata dai musicisti del loro connazionale Mozart, compositore che certamente li ha fatti sentire a casa.  

La musica è dunque linguaggio universale, volontà interiore ed esistenza, fenomeno che sa andare oltre la materia e indica la strada per guardarsi dentro, arte come strumento capace di modifiche comportamentali,  come esistenza intensa che acquista significato nel vortice di note dolci e potenti che trascinano e infondono pace e voglia di vivere, in un modello etico che rasserena e dà speranza.