Benevento, Andreoletti: “Il Catania è costruito per vincere. A Babbo Natale chiederei di allargare le porte perché…”
Benevento CalcioCalcioL’allenatore del Benevento ha preso parte alla consueta conferenza stampa alla vigilia del match contro il Catania.
Matteo Andreoletti ha presentato così la sfida interno, l’ultima partita casalinga del 2023 e l’ultima gara del girone d’andata, tra giallorossi e rossoazzurri, analizzando anche la condizione di alcuni singoli e delle tattiche della squadra.
Di seguito, quindi, le parole del tecnico della Strega in merito all’incontro valido per la diciannovesima giornata di campionato in programma al Ciro Vigorito domani pomeriggio alle 18:30:
SULLA PARTITA DI DOMANI: “Mi aspetto una partita tosta, il Catania è stato costruito per fare un campionato di vertice e ha giocatori di qualità. Sta affrontando un momento non facilissimo, ma ha giocatori e un tecnico di grande livello quindi sapranno uscirne, anche se spero dalla prossima. Nelle ultime tre partite non abbiamo fatto gol ma con Juve Stabia e Avellino il portiere è stato il migliore in campo, mentre contro il Latina abbiamo sbagliato l’impossibile. Mi limito a giudicare la mia squadra, la carenza offensiva che stiamo avendo no va di pari passo con la qualità del gioco e con le occasioni che stiamo creando. Siamo stati spesso attenti ai dati, un dato che non citiamo è che siamo la squadra della Serie C con più legni presi, 8: in questo momento chiederei a Babbo Natale di allargare leggermente le porte, avremmo fatto 8 gol in più…“.
SU PASTINA: “Si allena spesso con la squadra, ma in questo momento do precedenza a chi è convocabile. Quando ho necessità numeriche ne tengo conto per gli allenamenti e così è successo in questi giorni visto che ho alcune mancanze in difesa, ma domani non sarà della partita“.
SUL REPARTO DIFENSIVO: “Al di là delle assenze non mi piace dire che ho difficoltà nel reparto, significherebbe non aver fiducia nei giocatori che ho e che si allenano da luglio. Oggi il deficit principale è sul braccetto di sinistra e non ci sono molte soluzioni: o si adatta un giocatore d’esperienza come Benedetti o si lancia un giovane del settore giovanile che ha voglia di spingere. Dobbiamo anche considerare che chi giocherà contro avrà Chiricò, quindi non vorrei mettere troppa pressione. E’ uno dei dubbi più grandi che ho, sceglierò all’ultimo“.
SUL TALIA: “In questo momento per dinamismo e intensità faccio fatica a rinunciare a Talia, ha caratteristiche uniche per il nostro centrocampo. Nasce da mezz’ala, in allenamento non è mai calato anche se è vero che all’inizio ha avuto dei picchi. I ragazzi giovani che indossano una maglia importante come la nostra ci sta che vivano di momenti, ma così non è stato per Talia anche se giocare titolare nel Benevento ed essere del 2003 non è una passeggiata. Se gioca lui come play davanti alla difesa vanno fatte scelte diverse, questo è il secondo dubbio che ho”.
SU PINATO: “Dire che mi dispiace andare a toccare qualcosa che funziona a fronte degli ultimi risultati può essere paradossale, ma penso che con questo sistema di gioco abbiamo fatto prestazioni di qualità anche nel fraseggio. Pinato ha caratteristiche uniche, ha tempi d’inserimento di alto livello e questo è il motivo per cui lo abbiamo preso. Andare a toccare una cosa che funziona, e parlo di organizzazione di gioco, lo vedo limitante per quello che stiamo facendo“.
SU KARIC: “Ho parlato anche con lui, secondo me se ci aspettiamo che sia un rifinitore o un assist-man non è così perché non sono queste le sue caratteristiche. Non è scarso, ha caratteristiche straordinarie che però non sono l’aspetto tecnico. Dobbiamo considerare la sua intensità, i suoi recuperi palla, i suoi inserimenti e la sua aggressività perché ha un motore di categoria superiore. Lo sa anche lui. Karic è forte se fa Karic, se vuole fare un altro tipo di giocatore va in difficoltà, si deconcentra e s’innervosisce. Nonostante abbia giocato trequartista deve fare il Perrotta della Roma di Spalletti, non il Totti“.
SULLE DUE PUNTE: “Quando giocavamo a una punta mi chiedevate sempre perché non giocavamo con due, ora è il contrario. Giocare con due attaccanti ha dato dei vantaggi a questa squadra: siamo più verticali quando necessario, riempiamo l’area con qualche giocatore in più quando andiamo sull’esterno. Il 3-5-2 al momento è l’abito migliore per questa squadra, anche se è chiaro che dagli attaccanti ci si aspettano i gol. La mia preoccupazione, però, verrebbe fuori qualora non creassimo occasioni e questo non accade perché le occasioni nelle ultime partite ci sono state, al di là dei risultati e dell’aspetto numerico“.
SU CIANO: “Ha sempre provato a esprimersi al massimo, a volte meglio e a volte peggio. Quando giochiamo con due attaccanti si trova spesso a giocare spalle alla porta e a quel punto vedo più utile Sorrentino. Ciano è più utile quando gioca fronte alla porta, oggi con questo sistema di gioco penso sia maggiormente penalizzato rispetto ad altri“.
SUGLI INDISPONIBILI: “Oltre ai lungodegenti abbiamo out tre difensori, Berra, Pastina e Terranova. Ho provato a convocare quest’ultimo ma non se l’è sentita. Ho deciso di non convocare Kubica e Tello, si sono presentati in ritardo all’allenamento questa mattina e ho deciso di prendere questo provvedimento per rispetto alla professionalità alla squadra“.
SUL RECUPERO DI SIMONETTI: “Se ci fosse a Benevento un allenatore che cerca alibi, e io non sono tra questi, avrebbe pianto ogni domenica per le assenze. Simonetti quando si è fatto male stava determinando, può interpretare più ruoli e come quinto stava rispondendo molto bene. Poi abbiamo riscoperto Masciangelo, che oggi ricopre quel ruolo con grande attitudine. Simonetti comunque, insieme a Pinato, è il centrocampista più bravo a riempire l’area ed è utilizzabile anche come esterno. Ne siamo comunque usciti bene, riscoprendo un giocatore che sembrava perso”.
SUL SUO APPORTO ALLA CAUSA: “Sto lasciando tutto me stesso a questa squadra sotto il profilo della professionalità e dell’aspetto, io e il mio staff, e di questo ne sono orgoglioso. Non vuol dire che non stia sbagliando nulla, ma sotto il profilo dell’impegno nessuno può dirmi niente”.
SULL’AMPIEZZA DELLA ROSA: “Un giorno, mesi fa, ho parlato con il Presidente e mi ha detto di coinvolgere tutti i giocatori e farli sentire tutti importanti. Gli ho detto che noi siamo 32, ne faccio giocare 11 e 5 possono entrare quindi potenzialmente il lunedì ho 16 giocatori arrabbiati con me. Il Presidente mi ha risposto che però non ne ho solo 16 arrabbiati, ma anche i 5 che sono entrati e che magari volevano partire titolari e gli altri 5 che sono usciti che sarebbero voluti restare in campo. Dal punto di vista della professionalità ho poco da rimproverare a questa squadra, ma al tempo stesso ho qualcuno più lontano dal progetto perché non ha trovato spazio quindi non è tanto contento, non nei miei confronti ma nei confronti della situazione“.
SUL BILANCIO DEL GIRONE D’ANDATA: “Credo che si siano fatti dei passaggi, che nel percorso sono necessari. Il primo passaggio è stato cercare di coinvolgere quanti più giocatori possibili della passata stagione, a Roma: con qualcuno siamo riusciti, con altri no. Nel frattempo sono arrivati nuovi giocatori per il 4-3-3. Oggi con questo sistema la squadra ha valorizzato alcuni giocatori e penalizzato altri, sarebbe sbagliato per me andare a stravolgere tutto in questo momento. L’obiettivo da allenatore e anche della società è stato sempre mettere quanti più giocatori possibili nelle loro posizioni ideali, ripartendo da coloro che ci tengono e che sono orgogliosi di stare qui“.
SUL MERCATO DI GENNAIO: “Se una società fa valutazioni in base alla partita singola allora stiamo parlando di una situazione non seria, per fare valutazioni va considerato il periodo. Ho la fortuna di lavorare con professionisti seri che fanno valutazioni di altissimo livello. Credo che questa squadra si possa rinforzare togliendo qualche elemento. Si è parlato spesso del centravanti o del regista, ma la prima cosa da fare è creare un nucleo che c’è e va premiato, professionisti che vedono questa come un’opportunità importantissima per la loro carriera. Il Presidente e il Direttore comunque, se ci sarà bisogno di prendere qualcuno, non si faranno mancare nulla. Credo che questa squadra in primis debba essere ristretta numericamente, poi il resto al momento lo reputo addirittura secondario“.
SUL RAPPORTO CON IL DIRETTORE CARLI: “Mi confronto quotidianamente con lui, parliamo tutti i giorni e di tutto. E’ un punto di riferimento, so di trovare pareri spassionati e per il bene del Benevento. Nelle difficoltà, siamo cresciuti insieme quindi se possibile il rapporto è anche migliorato rispetto all’inizio“.
SULL’APPROCCIO ALLA GARA CONTRO IL LATINA: “L’approccio sbagliato di Monopoli è durato 90 minuti, quello di Latina 5. C’era tensione: da un lato mi fa piacere perché i ragazzi vogliono uscire quanto prima da questa situazione negativa, nei primi minuti siamo andati un pochino in difficoltà. Poi, però, siamo stati padroni del campo. Domani con l’aiuto del pubblico proveremo a scollarci di dosso la tensione per tutto l’incontro“.