Sannio Acque, Matera: “Sia dia centralità all’ascolto dei territori”

Sannio Acque, Matera: “Sia dia centralità all’ascolto dei territori”

Politica


“Siamo al cospetto di una pronuncia che è estremamente rilevante. In buona sostanza la Corte dei Conti ha ribadito che non sussiste alcuna obbligatorietà per i Comuni di prendere parte al soggetto idrico “Sannio Acque”. Inoltre è stato sancito come, piuttosto, sia obbligatoria in tal senso la consultazione pubblica, passaggio questo che è stato ignorato nella redazione dello Statuto”. 

Il Senatore di Fratelli d’Italia Domenico Matera, anche Presidente del Comitato per la Legislazione presso il Senato della Repubblica, così commenta la pronuncia della Magistratura contabile che ha evidenziato rilievi ed illegittimità con riguardo alla delibera di Consiglio comunale del Comune di Paduli in merito all’adesione, appunto, a Sannio Acque. 

Già ad inizio anno, si ricorda, vi era stato un primo treno di pronunce della Corte dei Conti che aveva espresso parere contrario, annullandole, alle delibere di inizio 2023. 

Il Distretto idrico dopo quelle prime bocciature – riprende Matera – ha apportato delle modifiche alle delibere per superare i rilievi della Corte dei Conti. Evidentemente, però, tali modifiche non sono state sufficienti.

La pronuncia riguarda Paduli – insiste il parlamentare – ma è ovvio che siamo al cospetto di un effetto a cascata che andrà a travolgere le delibere adottate e le procedure in itinere anche degli altri Comuni”. 

Come spiega il Senatore di Fratelli d’Italia, ancora, la Corte dei Conti ha osservato in modo critico, sempre con riguardo al deliberato del Consiglio comunale di Paduli, circa la sostenibilità finanziaria, la durata e circa il fatto che, in seno allo Statuto, difetti il principio della distribuzione del rischio che dovrebbe essere in capo al privato. 

Speriamo – si avvia a concludere il Senatore Matera – che, alla luce di questa seconda bocciatura, si comprenda come la questione debba essere affrontata al netto di condizionamenti politici restituendosi, invece, centralità all’aspetto del dialogo e dell’ascolto dei territori”.