Benevento: possibile il salto in Serie B

Benevento: possibile il salto in Serie B

Sport

A distanza di sette anni dalla storica promozione in Serie B si rischia di vivere uno strano deja-vu. Perché il Benevento ci riprova, con la stessa guida tecnica del miracolo, ma stavolta dopo la cocente retrocessione che continua a lasciare strascichi nell’ambiente. E l’esonero di Andreoletti spalanca le porte alla possibilità. Quella di un nuovo inizio per un vecchio, indomito e valoroso blasone.

Il blasone delle Streghe è così importante da attirare l’interesse non solo degli appassionati di calcio ma anche degli scommettitori. Qualora si sia interessati a leggere le quote sulle partite del Benevento che possono essere trovate nel palinsesto di numerosi bookmakers citati da siti di approfondimento come Guidescommesse.it, ricordiamo che è necessario prima aprire un conto scommesse sui portali scelti per poterle consultare nel dettaglio ed elaborare il proprio pronostico sui giallorossi.

Un pronostico che a inizio stagione non avrebbe mai contemplato un piazzamento così imprevedibile al termine del girone d’andata. Sprofondati al 7° posto in classifica, in penultima posizione utile per i playoff, e lontani 12 lunghezze dalle vespe, i giallorossi sono chiamati a invertire la rotta. Auteri è stato laconico. “Il mio dovere è dare un’identità a questa squadra”. L’ammissione di una verità piuttosto evidente agli occhi di tutti. Il collettivo non ha trovato ancora il mordente necessario per affrontare un campionato così delicato come quello di Serie C.

L’artefice della storica promozione in B glissa sul calciomercato e si concentra piuttosto sugli stimoli che dovrà essere in grado di tirar fuori dagli atleti che resteranno in giallorosso. Perché a gennaio sarà necessario sfoltire ulteriormente la rosa, quello che in estate Carli non è riuscito a fare pienamente. “A me non piace parlare di mercato. C’è la società per questo. A me tocca stabilire dei criteri. Le cose bisogna viverle, questa è una parte fondamentale”. Auteri dovrà essere capace di costruire le giuste motivazioni: “Bisogna avere la capacità di entrare nella pelle dei calciatori, e loro devono essere permeabili”. Del resto, nessun sogno si costruisce senza grandi ambizioni.

Quella che dovrà allenare è una squadra che finora ha mostrato più limiti che potenzialità. E infatti,  per sua stessa ammissione, “Qualche problema c’è, il gruppo ha qualità perché è forte per i parametri della categoria. Se questo si è visto poco, allora dobbiamo ricercare i motivi.” Si arriva così ai punti di debolezza. Troppi atleti in rosa, troppi atleti al termine di un ciclo che non possono dare più nulla e che nemmeno risulta facile piazzare dal Direttore Tecnico Carli. Troppi avvicendamenti di uomini, ruoli e moduli di gioco da parte di Andreoletti. Forse anche poca personalità nella gestione del gruppo. Limiti offensivi evidenti, limiti difensivi in crescita, considerando i forfait sistematici (oltre che di inizio stagione) di alcuni giocatori chiave. Le vespe, ormai in fuga, hanno invece costruito il loro successo su un reparto arretrato pressochè impenetrabile: sei gol nell’intero girone d’andata e miglior difesa d’Europa.

C’è molto da sistemare e molto da costruire per Auteri se vorrà tenere in piedi la possibilità del salto in Serie B. E nonostante preferisca focalizzarsi sulle motivazioni e sugli schemi tecnici, ci sarà qualcosa da rafforzare con il calciomercato in entrata e in uscita di gennaio (sette i giocatori in scadenza di contratto). Evidente la necessità di un centravanti che possa capitalizzare le troppe azioni sprecate nelle ultime giornate dal tandem Marotta – Ferrante, apparso fin troppo confuso e impreciso sotto porta. Probabile l’inserimento di un centrocampista che possa far rifiatare o rimpiazzare uno spento Agazzi, finora incapace creare gioco, inventare, verticalizzare per le punte. In difesa ci sarà da registrare alcuni meccanismi per sigillare il reparto arretrato.

Nulla è ancora perso, il secondo posto è attualmente a cinque lunghezze e il campionato di C, playoff compresi, è lunghissimo. C’è tempo. Ma è meglio non aspettare troppo.